Mentre si discute di sanità, di PNRR, di decongestionare i reparti ospedalieri e risolvere l’affollamento del Pronto Soccorso c’è il rischio che nell’ASL di L’Aquila-Avezzano-Sulmona scompaiano i Nuclei di Cura Primari, ovvero le associazioni di medici di famiglia che svolgono il servizio di ambulatorio.
La causa di questo potenziale rischio è la mancata sostituzione dei medici andati in pensione, operazione che non richiede alcun costo, infatti l’avvicendamento dei medici di famiglia ha costo zero dato che le indennità del medico che va in pensione vengono trasferite al collega che gli subentra.
L’emergenza di cui stiamo parlando è tutta aquilana, infatti nelle altre ASL d’Abruzzo le sostituzioni avvengono senza problemi, garantendo un servizio imprescindibile, proprio come dovrebbe essere.
Dunque, ci ritroviamo in universo sottosopra nel quale mentre si parla di PNRR, di programmazione per la creazione delle Case di Comunità di cui le associazioni mediche dovrebbero essere l’embrione, si corre il rischio di far chiudere bottega anche ai presidi di prossimità di cui disponiamo ad oggi, provocando anche la perdita di circa 20 posti di lavoro di medici di famiglia: solo all’Aquila infatti ci sono 7 medici da sostituire all’interno di Nuclei di Cure primarie che interessano una popolazione di circa 10.000 persone.
Su questo tema è intervenuto, denunciando la gravità della situazione, il Consigliere Regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci, il quale ha sottolineato il silenzio dei rappresentanti politici del centro-destra e ha dichiarato:
“Il dramma della Pandemia aveva dimostrato la funzione vitale della medicina territoriale, come presidio di prevenzione e di cura in grado di affrontare e contenere anche una devastante epidemia come il Covid 19. Invece di “uscirne tutti migliori” come si era sperato, la scelta demenziale e gravissima della Regione aggrava il quadro dell’assistenza sanitaria della provincia aquilana e dell’Abruzzo interno e montano. E come se non bastasse, l’annunciato progetto di Autonomia differenziata finirà per cristallizzare questa situazione: e le realtà più fragili, più deboli, con meno strutture, meno medici e meno servizi verranno discriminate rispetto ad altre province e regioni. Condivido la denuncia dei sindacati medici, la Federazione Medici di Medicina Generale (FIMMG), il Sindacato Nazionale Medici Italiani (SNAMI) il Sindacato Medici Italiani (SMI) e la CGIL in rappresentanza dei dipendenti dei Nuclei di Cure Primarie. L’assessore Verì intervenga immediatamente per eliminare questa assurda penalizzazione e garantire con l’avvicendamento dei medici l’assistenza di decine di migliaia di persone della provincia dell’Aquila."
La nota del Segretario Provinciale FIMMGAQ, Vito Albano
Il Segretario Provinciale FIMMGAQ dott. Vito Albano ha incontrato nei giorni scorsi vari esponenti del Consiglio Regionale in merito al non reintegro dei Medici pensionati nei Nuclei di Cure Primarie (NCP).
Ricordiamo che tale grave situazione investe solo la ASL dell’Aquila in tutta la Regione, e che rischia di comportare nel tempo la chiusura di tali presidi aperti 12 ore al giorno e il conseguente licenziamento del personale di segreteria e infermieristico attualmente in servizio nonché la penalizzazione dei cittadini aquilani che non potranno più usufruire di un servizio aperto 12 ore/die.
Albano si è incontrato con il Vice Presidente del Consiglio Regionale Roberto Santangelo e il Consigliere Comunale Maria Luisa Ianni e con i Consiglieri Regionali Silvio Paolucci e Pierpaolo Pietrucci.
Tutti si sono detti solidali con questa battaglia, e pronti ad attivarsi ognuno secondo il proprio ruolo e le proprie competenze. Albano ringrazia pubblicamente e sentitamente tutti per la disponibilità e la sensibilità dimostrata ed esprime la riflessione che la pronta attivazione sia di esponenti della maggioranza che dell’opposizione dimostra che la rivendicazione dei Medici è giusta e legittima.