Mercoledì, 08 Febbraio 2023 10:28

Autonomia differenziata, l'Anpi promuove un incontro per denunciare i rischi

di  Redazione

"Rendiamo più forte la nostra democrazia" così l’ANPI dell’Aquila promuove un incontro sui rischi del Presidenzialismo e dell’Autonomia differenziata. L'incontro si svolgerà a palazzo Fibbioni, giovedì 9 febbraio, ore 17.30.

"Invece di affrontare le gravi emergenze quotidiane che preoccupano le persone, la situazione economica, il crescere delle disuguaglianze, le bollette altissime, i tagli alla spesa sociale, i disastri ambientali, il cambiamento climatico, la guerra in Ucraina, il Governo sceglie come priorità la modifica delle regole istituzionali proponendo un sistema “presidenziale” e l’autonomia differenziata delle Regioni." afferma l'ANPI.

"Una scelta -continua l'ANPI- che ridurrà il potere politico e democratico dei cittadini (accentrandolo su un Presidente eletto dal popolo mentre il parlamento resta ai margini delle scelte elettorali) e che aumenterà in modo drammatico e definitivo le diseguaglianze sociali. Se venisse approvata il disegno di legge Calderoli, il passaggio alle Regioni del potere legislativo su materie come la sanità, l’istruzione, le infrastrutture o la tutela dell’ambiente, metterebbe in discussione i principi unitari, universalistici e di giustizia sociale della nostra vita democratica. Sarebbero colpiti l’art. 2 (sui doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale), l’art. 3 (uguaglianza dei cittadini) e l’art. 5 (Repubblica una e indivisibile) della nostra Costituzione. Per il sistema sanitario, come per quello scolastico e per le altre materie, l’Autonomia differenziata stabilirà “per legge” che in Italia ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Già adesso, infatti, ci sono pesantissime diseguaglianze nella accessibilità ai tra varie aree del Paese. Eppure, il governo sembra volere procedere a tappe forzate verso una “secessione dei ricchi” che, nell’illusione di spendere meno dando servizi omogenei, alimenterà discriminazioni tra i territori. E arrivando a proporre stipendi diversi per medici e insegnanti genererà non solo una penalizzazione tra chi lavora ma anche un impoverimento dell’offerta per cittadini, famiglie, pazienti e studenti. La nostra Costituzione va attuata fino in fondo e non stravolta: soprattutto nel momento in cui la situazione economica e geopolitica richiedono maggiore unità e solidarietà piuttosto che frammentazione territoriale, nuove disuguaglianze e ulteriori divisioni sociali." 

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