Il contenzioso in materia di appalti è calato negli ultimi anni di circa il 50 per cento, grazie anche alle procedure di accelerazione del contenzioso. Per quanto riguarda il cosiddetto effetto temporaneamente bloccante si è verificato lo 0,33% del totale delle procedure bandite nel 2017 e per lo 0,31% per il 2018. Sono i numeri presentati dalla presidente, Gerrmana Panzironi, nella relazione sull'attività svolta, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario del Tar d'Abruzzo, stamani, nel complesso monumentale di San Domenico a L’Aquila.
Dalle parole della presidente Panzironi viene fuori che la legislazione nel settore degli appalti pubblici è difficile da applicare anche da parte delle stazioni appaltanti. L’auspicio è che si arrivi ad una disciplina sistematica e duratura e il TAR Abruzzo è inserito in un circolo virtuoso e riesce a fissare le cause degli affidamenti pubblici e a definirle in forma semplificata per comprimere al massimo i tempi della decisione in questo settore.
Le sentenze vengono, quindi, rese entro i termini di legge e dall’analisi dei numeri e dei grafici risulta che per il TAR dell’Aquila il tempo medio di definizione del giudizio cautelare è di 18 giorni e quello di definizione degli appalti è fi 66 giorni, compresa la fase cautelare. Per quanto riguarda il 2022 ci sono due aspetti importanti. Quello di carattere qualitativo e quello di carattere quantitativo. La sezione è occupata da molte cause di appalti pubblici di urbanistica e edilizia a volte connesse con la ricostruzione post sisma e hanno bisogno di una soluzione in tempi rapidi.
Per questo motivo, la presidente Panzironi, ha sollecitato il Consiglio di Presidenza per aumentare l’organico dei magistrati. La presidente Panzironi ha poi voluto mettere l’accento sulla sede del TAR dell’Aquila, una sede inadeguata dal punto di vista logistico, strutturale e rappresentativo. Al suo insediamento non era mai stata presentata una relazione sullo stato dell’edificio che presenta gravi problemi di manutenzione, in buona sostanza ci piove dentro. Oltretutto essendo un palazzo demaniale il costo annualmente sostenuto è inaccettabile.
Infine la presidente Panzironi si augura che il TAR possa diventare un centro propulsivo per la diffusione della cultura della pubblica amministrazione in tutti i suoi aspetti. Adesso si deve solo sperare che il ritorno alla normalità dopo la pandemia possa consentire il confronto sui temi giuridici ma anche sociali ed economici per aiutare la ripresa del nostro Paese perché è chiaro che il PNRR e i progetti approvati non sono gli unici strumenti per raggiungere il vero obiettivo a cui tendiamo tutti, ci si augura, e cioè la rinascita economica e sociale piena ed effettiva.