Nella giornata di oggi, a sei anni e dalla tragedia di Rigopiano in cui persero la vita 29 persone e dopo 1318 giorni dalla prima udienza del processo, è stata appena emessa la sentenza che riguarda questa vicenda.
Il Giudice Gianluca Sarandrea ha assolto 25 imputati e ha emesso 5 condanne. Fra gli assolti anche l'ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco. Il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta è stato condannato a due anni e otto mesi. L'accusa aveva chiesto per Lacchetta, sindaco attuale e all'epoca del disastro, 11 anni e 4 mesi. Assolti l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo e l'ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco. I parenti delle vittime presenti in aula hanno gridato: "Fate schifo".
Gli imputati in questo processo erono 29 più una società, tra gli imputati 26 hanno celebrato il processo con il rito abbreviato, per quattro di loro è stata chiesta direttamente dalla Procura l'archiviazione e dunque il non luogo a procedere.
Dopo 15 rinvii e un'emergenza covid dalla prima udienza questa mattina in tribunale a Pescara erano presenti tutti i familiari delle vittime. Nella giornata di oggi l'atmosfera è tesa, il giudice Gianluca Sarandrea ha subito dato parola per due repliche poi è entrato in camera di Consiglio.
Abbiamo raccolto a pochi minuti dal ritiro in aula di consiglio del giudice le dichiarazioni e le prime impressioni delle persone che hanno partecipato, vi proponiamo le nostre interviste all'avvocato Wania Della Vigna, che difende una delle parti civili in questo processo, e l’intervista a un parente delle vittime Alessio Feniello.
“Sicuramente oggi sarà una giornata molto importante”, queste le parole dell’avvocato Della Vigna “c'è aria di attesa e soprattutto desiderio di giustizia da parte dei familiari delle vittime io rappresento Silvia Angelozzi che in quella terribile giornata ha perso il la sorella Silvia e il cognato Claudio entrambi quarantenni coppia di Atri che aveva ricevuto proprio in dono un voucher per poter stare lì.
Dovevano uscire il giorno prima, il martedì, e invece sono stati indotti a rimanere con un'offerta allettante. Per questo motivo si trovarono in quel luogo proprio il giorno del tragico evento.
Per quanto riguarda la mia assistita non c'è stato mai desiderio di giustizialismo o di trovare un colpevole a tutti i costi, ma di capire perché quelle persone che erano andate per una vacanza non sono più tornate, perché i lavoratori che erano lì dentro non sono più tornati a casa. Non si può morire nel nostro secolo in un luogo di vacanza. Un luogo di vacanza deve essere maggiormente tutelato soprattutto un edificio che stava in una che si chiamava “canalone”.”
Invece Alessio Feniello, padre di Stefano Feniello una delle vittime della tragedia di Rigopiano, ha dichiarato:
“Oggi si metterà un punto ad un processo molto complesso, ci sono stati sei lunghi anni di lavoro e io personalmente, come anche gli altri parenti delle vittime, ho apprezzato il lavoro di Pubblici Ministeri. Non mi stancherò di dirlo, ho visto in loro veramente persone serie, ho ascoltato con attenzione le loro arringhe e ho apprezzato molto quanto detto.
Avevo perso la fiducia nella magistratura fino a qualche mese fa, ora me l'hanno fatto riacquistare. Mi auguro che il giudice Sarandrea faccia tesoro delle parole dei Pubblici Ministeri, è chiaro che il suo sarà un compito molto molto difficile. Sono convinto che il magistrato oggi è chiamato a dover decidere su una cosa molto grossa, dove ci sono di mezzo lo stato, la prefettura il comune e molti personaggi politici, ma voglio sperare che ne esca vincitore.”
Ricordiamo che fra le accuse troviamo omicidio colposo plurimo, disastro colposo ma non solo anche abusi edilizi, si tratta dunque di una vicenda che ha scosso tutta la comunità a livello locale regionale e nazionale.
La notizia è in aggiornamento in attesa della sentenza.
Vi proponiamo una galleria con le nostre foto della giornata all'interno dell'aula di Tribunale.