Giovedì, 09 Marzo 2023 14:41

8 marzo, il corteo per lo sciopero transfemminista attraversa la città

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“L’8 marzo non è una festa, è un giorno di protesta”, uno dei cori che ha animato il corteo che ha attraversato la città nella giornata di ieri, per lo sciopero globale transfemminista lanciato da Non Una di Meno.

Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo, lo slogan principale della giornata di sciopero che ha attraversato come ogni anno tutto il Paese.

Diritto all’aborto garantito, ospedali e consultori laici, lotta ai femminicidi, contrasto al lavoro sottopagato e precario,  scuole e università transfemministe, sono solo alcune delle rivendicazioni portate in piazza.

“Vogliamo dire all’amministrazione che non abbiamo bisogno di un Marzo in Rosa, di un programma dedicato alla festa della donna. Perché questa per noi non è una festa!” dichiarano le attiviste del collettivo FuoriGenere durante un intervento, riferendosi al programma "Marzo in rosa" promosso dal Comune dell’Aquila, la cui ospite principale è stata la Ministra Eugenia Roccella di Fratelli d'Italia, che si è dichiarata contraria all’aborto definendolo il “lato oscuro della maternità”

“Lo ricordiamo anche alle Donne Democratiche e la Costituente Democratica che oggi hanno organizzato un incontro a Palazzo Fibbioni per mettere il benessere e la prevenzione al centro, per sensibilizzare le donne di qualsiasi età a rispettare il proprio corpo a partire dai comportamenti alimentari, esercizio fisico e prevenzione oncologica. La portavoce ha dichiarato di essere a favore della festa della donna puntando sul “benessere” della donna- continua FuoriGenere- L’attacco all’aborto è stato possibile anche per l’indifferenza e la complicità del centro-sinistra. Il fertility day è nato così, per invitare le donne a riprodursi il prima possibile, nessuno utilizzi il corpo delle donne per le proprie propagande politiche”

Al centro del corteo anche la mancata risposta da parte dell'Ospedale San Salvatore dell'Aquila, alla richiesta di trasparenza sui dati dell’obiezioni di coscienza e sulle interruzioni volontarie di gravidanza.

Tra cori e rivendicazioni, anche tante performance artistiche, dal gruppo di ballo Ladynsoul della Zerogravity, al Poetry Slam in pieno centro storico.

Un piccolo focus anche su scuole e università con libri ricoperti di vernice viola “per protestare contro un sistema scolastico ancora troppo legato alle logiche patriarcali” racconta l’Uds L’Aquila e Link L’Aquila con un’azione i Piazza Basilio, davanti l’Università.

“Nei nostri libri di testo le storie di molte donne e di molte persone queer che hanno avuto ruoli fondamentali nella storia, nelle scienze e nelle arti non vengono raccontate.” continuano le organizzazioni studentesche.

Il corteo si è concluso davanti la futura Casa delle Donne, uno spazio ancora in cantiere che diventerà un luogo importantissimo per il contrasto alla violenza di genere.

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Ultima modifica il Giovedì, 09 Marzo 2023 17:25
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