"FERMARE LA STRAGE SUBITO!" anche L'Aquila aderisce alla giornata di protesta per dire basta alle stragi in mare.
Il presidio è convocato per sabato 11 marzo 2023, alle ore 12.00, sotto i portici della Prefettura.
Dopo l'ennesimo tragico naufragio del 26 febbraio scorso sulle coste Italiane e che ha causato oltre 72 vittime, associazioni e movimenti nazionali si sono dati appuntamento sabato 11 marzo a Cutro per una grande manifestazione di protesta, per dire BASTA alle stragi in mare, per chiedere che siano accertate le responsabilità del naufragio e attivare da subito politiche europee di soccorso nel Mediterraneo.
Prima di decidere la destinazione di profughi e immigrati, le persone in pericolo vanno salvate.
Come in tante altre città d’Italia anche all’Aquila si svolgerà un presidio di solidarietà sabato 11 marzo alle ore 12.00 davanti alla Prefettura dell´Aquila: i partecipanti indosseranno una fascia bianca al braccio in memoria delle vittime del naufragio.
"Con questo appuntamento vogliamo dire basta ad ogni strumentalizzazione politica e, riprendendo l´appello nazionale, chiediamo: un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo; una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera; l´immediata attivazione di un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo, sollecitando il governo italiano a chiedere agli Stati membri di implementare questo programma; l´attivazione di visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, per consentire alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere europee in sicurezza e legalità; l´attivazione di ogni via d’accesso, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e l´ampliamento dei canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non UE. Solo così si combattono scafisti e trafficanti di esseri umani; di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali vincolati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori." dichiarano gli organizzatori del sit-in.