Martedì, 28 Marzo 2023 17:04

Enrico Verini: "Siamo ad un bivio. Città set o città vera?"

di  Redazione

“Siamo ad un bivio tra 2 idee di città e i cittadini devono dire la propria! Citta set o città vera?” inizia così la riflessione di Enrico Verini, consigliere comunale dell’Aquila con Azione.

“Dopo 9 mesi dal mio rientro in Consiglio Comunale, ho cambiato la mia critica a questa amministrazione; se all’inizio lamentavo una mancanza di visione del futuro per la nostra città, ora mi sono reso conto che una visione chiara c’è e con altrettanta chiarezza dico che non mi piace” continua Verini.

Per il consigliere comunale Verini “l’idea del futuro che emerge dagli atti e dai fatti di questa amministrazione, è quella di una “città set” ricostruita con attenzione al dettaglio, al colore bianco, come quelle bellissime scenografie ricostruite dei set cinematografici che fanno da sfondo nei film che vediamo. E come quando vediamo un film spesso non ci rendiamo conto che gli sfondi sono artefatti, anche qui oggi all’Aquila corriamo il rischio di non fare caso a quanto sta accadendo.”

“Una città come sfondo scenografico di una dinamica che si anima essenzialmente la sera con il food and drink e che è ottimo per i turisti che potranno fare senza dubbio quelle foto “aesthetic” che vanno tanto di moda oggi e che spesso vediamo pubblicate sui social nella nuova dimensioni in cui ciò che conta non è più la sostanza, ma solo l’immagine. Da questo punto di vista non posso non riconoscere a questa visione un tratto di modernità (che a me non piace).” Afferma ancora Enrico Verini.

Ma una città, secondo il consigliere comunale, è definita da un elemento che non compare nella visione di cui sopra, ovvero i cittadini.

“Una città meno ordinata di giorno e meno fotografabile nella sua dimensione statica, ma più vissuta e definita soprattutto dai suoi cittadini che in essa devono (dovrebbero) calpestarne il suolo per andare a studiare (scuole e università), per lavorare (uffici e servizi), per andare a comprare (negozi), per incontrarsi (teatro, cinema, associazioni culturali), per innamorarsi, per litigare.. per vivere insomma.” Dichiara Verini.

“Sono 2 visioni diverse e contrapposte; io combatterò con molta convinzione per la seconda e vorrei fosse chiaro a tutti che ci stiamo giocando il futuro su questa linea di frattura e non sul concetto astratto di destra/sinistra da cui spesso siamo distratti. Però è necessario che questa città, ossia i suoi cittadini e in particolare i giovani, si sveglino dal torpore e tornino dopo anni di silenzio e distanza, a partecipare al dibattito facendo sentire la loro voce forte e chiaramente. Se questo non accadrà, tra non molto, si troveranno a vivere una realtà metaverso da accettare o da cui fuggire, senza poter più incidere su nulla. Invece possiamo (possono) cambiarla.” Conclude Enrico Verini.

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