Venerdì, 21 Aprile 2023 11:45

Variante del Cermone: arriva il via libera della Soprintendenza

di  Redazione

Dopo il nuovo parere della Soprintendenza successivo alla sentenza del Consiglio di Stato finisce lungo periodo di incertezze riguardo la realizzazione della cosiddetta variante del Cermone.
L’opera di variante alla SS80, nel suo insieme, venne decisa nel 2009 su proposta di Pietro Di Stefano, ex assessore alla ricostruzione e pianificazione del Comune di L’Aquila, e nella prima fase vennero eseguiti dal Provveditorato OOPP i lavori della tratta viaria che va dalla scuola della guardia di finanza sino alla rotatoria a ridosso della scuola edile.

Già in quel tempo venne messo a terra la prosecuzione della strada per consentire di aggirare l'antico teatro di Amiternum e ricongiungerla alla SS260.

“Era questa la premessa per realizzare il grande progetto strategico del 'parco archeologico di Amiternum' con, al suo interno, il 'parco didattico del fiume Aterno': uno degli assi portanti nella stesura del nuovo PRG rimasto lettera morta” racconta Di Stefano.

Infatti, l’attuale tratta dalla rotatoria di San Vittorino fino a quella del Cermone (diramazione Preturo) taglia in due l’area archeologica di Amiternum, separando nettamente il teatro dall’anfiteatro. Con la realizzazione di questa bretella è ora possibile ricongiungere i due punti di maggiore interesse archeologico, creando un unicum e facilitando la fruizione dell’area nel suo complesso.

“Un risultato importante, ma non bisogna fermarsi qui, perché l’attuale tratta davanti al teatro dovrà esser resa pedonabile e ciclabile; più ancora bisogna far decollare il ‘parco archeologico’. L’opportunità l’ha fornita il Pnnr ma non è stata colta. Ora stando alle notizie di stampa, è ancora possibile confidare su questo per via della rimodulazione di alcuni progetti che in ambito nazionale non vedranno la luce. Lascio immaginare le potenzialità di un simile progetto: il ‘parco archeologico’ e il vicino ‘parco didattico fluviale’ potrebbero anche attivare posti di lavoro in linea con il piano ‘Next Generation EU’, nato per riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria, di cui il Pnnr è lo strumento che traccia gli obiettivi per gli investimenti che l’Italia intende realizzare per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia e rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa; un progetto che metterebbe al centro anche la nostra Università, che da tempo ha avviato importanti scavi e studi proprio in quest’area archeologica.” dichiara Di Stefano.

“Confido in una azione rapida del Consiglio comunale, affinché la richiesta di fondi destinati a un importante progetto di valorizzazione dell’area archeologica e di riqualificazione del territorio circostante possa entrare nella programmazione del Comune. Ne nascerebbe un grande ‘polmone’ culturale, ambientale e turistico: un respiro strategico per San Vittorino, Preturo e Arischia, ma anche per Pizzoli e Scoppito e per l’intera città. Un particolare ringraziamento va al compartimento Anas e all’ing. Antonio Marasco, responsabile della struttura territoriale Abruzzo e Molise” conclude Pietro Di Stefano

Chiudi