“La Regione stanzi dei fondi per evitare che numerosi residenti restino senza medici di base”. Questa la richiesta di Uncem Abruzzo e della Federazione italiana medici di medicina generale alla Regione per rispondere alla carenza di medici di base e pediatri che interessa vaste aree dell’Abruzzo, in particolare i comuni montani scarsamente popolati. Situazione questa divenuta ancor più grave dopo il pensionamento di molti medici.
La proposta alla Regione, come spiegato da Lorenzo Berardinetti, presidente di Uncem Abruzzo, è di “creare presupposti per far sì che un giovane medico possa scegliere di andare a lavorare in una zona di montagna” con la creazione di una “premialità, valida per tre anni, poi rinnovabile per altri tre, che consentirà ai professionisti di accumulare punteggio e alle aree interne di essere assistite”.
L’obiettivo di Uncem Abruzzo e dei Medici di famiglia è quello, quindi, di individuare le zone con maggiori carenze sanitarie e creare degli incentivi economici per assistito che incoraggino i medici a prestare servizio anche nelle aree meno densamente popolate. La premialità deve essere estesa, come specificato nel corso dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi, anche ai pediatri di cui vi è uguale carenza sul territorio.
L’Uncem Abruzzo e la Federazione italiana medici di medicina generale, auspicano inoltre, un aumento del finanziamento per i corsi di formazione per i medici di medicina generale e che si torni, nel giro di qualche anno, a un naturale equilibrio tra neolaureati e pensionati affinché si attenuino le disparità, in termini di servizi sanitari, tra i diversi comuni della Regione.