Giovedì, 27 Aprile 2023 12:18

L'Aquila, il 25 aprile centinaia di persone in piazza per la Street Parade

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Nella giornata del 25 aprile sono state centinaia le persone che hanno attraversato il centro storico in una parata che ha rappresentato un unicum per la città dell’Aquila.

Circa cinquecento persone di ogni generazione hanno portato in piazza i temi che ruotano attorno ai valori dell’antifascismo attraverso musica, arte, giocoleria ma anche attraverso tanti interventi politici e performance, il tutto guidato da due carri che animavano la festa itinerante, allestiti con striscioni, cartelli, e scenografie.

Ma la modalità in cui si è svolto il corteo quest’anno non è stata casuale, circa dieci ore di parata al ritmo di musica tekno, un tipo di musica che porta con se una forma di cultura alternativa, quella dei rave party, sotto attacco già dai primi mesi di Governo Meloni.

La manifestazione ha rappresentato infatti un grande no al decreto anti-rave, una delle prime misure adottate dal Governo Meloni, che ha ridato linfa vitale proprio alla pratica delle street parade, che fino ad ora però era rimasta confinata nelle grandi città del Paese. Il 25 aprile questa pratica politica ha fatto la sua entrata in scena anche a L’Aquila, provando ad essere il megafono delle esigenze di un’intera generazione.

Ai microfoni decine di interventi politici che hanno messo in luce le ingiustizie del nostro tempo: “questo governo fa la guerra ai poveri eliminando il reddito di cittadinanza, parla di merito e umiliazione per la scuola pubblica, boicotta i salvataggi in mare e riesuma decreti razzisti all’indomani della strage di Cutro, non riesce a pronunciare la parola pace, adotta politiche ultra liberiste ed attacca ideologicamente tutte le soggettività non conformi con la sua cultura misogina e omotransfobica” dichiarano i partecipanti.

Ma al centro degli interventi anche l’esigenza di “riappropriarsi dello spazio pubblico” perché ad oggi “il centro storico si sta trasformando sempre di più in una vetrina senz’anima” dichiarano i partecipanti “un centro in cui non ci riconosciamo, dove chi non ha le possibilità economiche viene escluso dalla socialità, dall'abitare e senza adeguati trasporti persino dal transitare, un centro in cui anche i più giovani vengono respinti”.

Così attraverso l'energia della parata centinaia di giovani, e non solo, hanno voluto dimostrare che un altro tipo di socialità è possibile, oltre che necessario e che la città deve rispondere alle concrete esigenze di una generazione rimasta fuori dal processo di ricostruzione della città.


Foto di Sara Occhiuzzi

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Ultima modifica il Giovedì, 27 Aprile 2023 12:49
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