Oggi l'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio si presenta così, come lo ritraggono le foto più in basso, per quasi tutta la sua interezza: oltre 15 ettari di terreno e una superficie coperta pari a più di 20 mila metri quadri sparsi su una trentina di manufatti di proprietà della Asl.
Negli scatti è contenuta la cifra dell'abbandono e del degrado che l'area, a fianco la Basilica di Celestino V e contigua al centro storico, sta vivendo da anni: interi scaffali di documenti sparsi al suolo, rifiuti ospedalieri abbandonati da tempo, farmaci dimenticati ancora nelle loro confezioni, carrozzelle avvolte dalla vegetazione come in una discarica a cielo aperto, materassi per terra, escrementi di animali ovunque, materiali tossici qua e là, monnezza.
Il tutto lasciato in aree accessibili dove è possibile entrare da porte o finestre aperte al primo piano.
LE FOTO:
L'Ex op vive un quasi completo abbandono dell'Azienda Sanitaria Locale che, dopo avervi collocato vari container all'indomani del sisma del 2009, ha poi spostato nella primavera del 2011 i suoi uffici amministrativi in Via Saragat, a Pile, dove si trovano in affitto.
Attualmente, rimangono nel quartiere solo pochi ambulatori. La volontà della Asl sembra quella di abbandonare completamente l'area per venderla, concordando con il Comune - come più volte ribadito dal Manager Giancarlo Silveri - la destinazione d'uso.
L'amministrazione comunale ha effettivamente inserito l'area nel Piano strategico del 2012 indicando come destinazione d'uso degli immobili quella relativa "alle attività culturali e di ricerca, servizi e verde pubblico in continuità funzionale con l'area verde del Parco del Sole per la realizzazione del grande parco pubblico nella zona Est della città. L'intervento - si legge sempre nel Piano - richiede necessariamente la collaborazione degli attori istituzionali interessati, tra i quali Asl, Regione, Comune, Sovrintendenza" e una volta concordato andrebbe realizzato attraverso "procedure pubbliche di partenariato pubblico privato". Una collaborazione finora mancata (almeno alla luce del sole).
La Asl - da par suo - ha intavolato una collaborazione con il laboratorio progettuale di bioarchitettura di Bolzano, la cui 12esima edizione si sta svolgendo all'Aquila proprio col tema della "trasformazione" dell'area dell'ex op. "E' previsto - si può leggere sul sito del laboratorio - che il pre-progetto finale venga preventivamente 'adottato' dall'Amministrazione pubblica e dall'Asl 1, che, se possibile, si impegnerà a realizzarlo". Alla presentazione del laboratorio ha partecipato il vice sindaco del Comune dell'Aquila, Nicola Trifuoggi.
Lo scorso novembre invece, durante un incontro organizzato dalla onlus '180 amici' e dal Comitato 3e32, svoltosi presso lo spazio autogestito di CaseMatte all'interno dell'ex op, l'assessora Betty Leone aveva preso l'impegno di convocare un incontro con la città per discutere il destino dell'area strategica di Collemaggio, così come era accaduto per Porta Barete all'Auditorium del Parco qualche settimana prima.
L'evento però, previsto per lo scorso febbraio, non è mai stato organizzato. Prosegue invece il processo per occupazione abusiva a carico di dodici attivisti del Comitato 3e32, per cui la Asl ha depositato una provvisionale per la richiesta di "danni d'immagine e al patrimonio" per 50mila euro.
Eppure l'area occupata dal 3e32 sembra una delle poche curate nel bel mezzo dell'abbandono e del degrado di Collemaggio. Questo sì, un vero e proprio danno d'immagine e al patrimonio di questa città, a cui nessuno sembra però interessarsi.