Venerdì, 12 Settembre 2014 23:41

Parco di Collemaggio, le promesse delle istituzioni: area resterà pubblica

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Il vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli e, accanto a lui, l'assessore alla sanità Silvio Paolucci. La senatrice Stefania Pezzopane, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente con gli assessori Fabio Pelini e Betty Leone, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. E ancora: la rettrice Paola Inverardi, il direttore del Gssi Eugenio Coccia, i consiglieri comunali Ettore Di Cesare e Giustino Masciocco, il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti. Sotto un tendone, riuniti in forma assembleare per discutere del futuro di un'area strategica per la città dell'Aquila.

Già di per sé, sarebbe una notizia. Se aggiungete poi che a convocarli era un comitato, il 3e32, e che l'assemblea aperta si è tenuta in uno spazio che la proprietà - l'Azienda Sanitaria Locale - considera 'occupato abusivamente' dal comitato stesso, tanto da costituirsi parte civile nel processo a dodici attivisti per 'danno d'immagine e al patrimonio', la notizia acquista ben altro senso.

Così come gli impegni che il 3e32 - da oramai cinque anni presidio di socialità, arte e cultura dell'ex ospedale psichiatrico nell'immenso parco di Collemaggio - è riuscito a 'strappare' agli attori istituzionali che hanno partecipato all'assemblea.

Innanzitutto, l'assessore Paolucci ha promesso che - già nei prossimi giorni - si metterà al lavoro per raggiungere il primo degli obiettivi, imprescindibile: assicurare che l'area di 15 ettari, con una superficie coperta per oltre 20mila metri quadri da una trentina di manufatti, non venga venduta dalla Asl e resti, così, patrimonio pubblico della città, destinata a uso sociale, di salute di comunità e culturale. Come prescrive, d'altra parte, la legge Basaglia che ha sancito la chiusura dei vecchi 'manicomi'.

A fissare obiettivi e indirizzi per il rilancio e il recupero dell’area dovrà essere il Comune dell'Aquila. Le risorse saranno assicurate dai fondi comunitari. L'impegno è del vicepresidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli, che ha spiegato come sia nelle intenzioni del governo D'Alfonso finanziare quattro importanti opere pubbliche nelle quattro città capoluogo di provincia con i fondi Fsc - gli ex fondi Fas, per intenderci - destinati, a L'Aquila, proprio al parco di Collemaggio.

Parliamo di almeno 10milioni di euro. Altro impegno assunto dagli esponenti della giunta D'Alfonso: fare in modo che la Asl, guidata dal manager Silveri che ha sempre mostrato un atteggiamento repressivo riguardo all'occupazione di CaseMatte, ritiri la costituzione di parte civile nel processo ai dodici attivisti del 3e32.

E il Comune dell'Aquila? Come detto, fisserà obiettivi e indirizzi per il rilancio del parco di Collemaggio con un percorso partecipativo, aperto alla città, che troverà un primo momento di incontro e confronto in due o tre settimane. Parola di Fabio Pelini.

Intanto, una proposta è già arrivata dalla collega di Giunta, Betty Leone: perché non ripartire dalle ricchezze naturalistiche del parco, tornando a curare sin da subito la flora e la fauna di Collemaggio?

D'altra parte, ha inteso sottolineare il sindaco Massimo Cialente, non possono esserci dubbi sulla volontà dell'amministrazione di mantenere pubblica l'area di Collemaggio, un'area strategica che soffoca, però, in uno scandaloso stato di degrado. Motivo in più per chiedere al manager della Asl, Giancarlo Silveri, di andarsene via al più presto, ha ribadito la senatrice Stefania Pezzopane. Ricordando che i fondi per il ripristino dell'area c'erano, eccome: se non fosse che i soldi dell'assicurazione sugli immobili danneggiati dal sisma sono stati scippati per ripianare i debiti della sanità regionale.

Cialente ha poi ribadito che nel cassetto ci sono 6 milioni di euro per la ricostrzione della palazzina che, sino al 6 aprile 2009, ospitava l'Accademia dell'Immagine.

A breve, la Giunta Regionale nominerà il nuovo presidente del Cda dell'ente e, così, si potranno avviare i lavori. Promesse ed impegni, insomma. Che andranno verificati, giorno dopo giorno. Con la consapevolezza che il Gssi e l'Università dell'Aquila potranno fornire un contributo importante ad un percorso reale di rilancio dell'area dell'ex ospedale psichiatrico che dovrà passare per una pianificazione complessiva del parco di Collemaggio - come ha sottolineato la rettrice Inverardi - con una strategia capace di dare contenuti ai luoghi accompagnando la visione strategica, a lungo termine, con un pragmatismo quotidiano che permetta di rispettare degli obiettivi a breve termine. Anche perché non c'è più tempo.

A sessantacinque mesi dal terremoto, la ricostruzione pubblica è in buona parte ancora ferma al palo: se è vero che il Comune dell'Aquila, ad oggi, ha istruito un solo progetto esecutivo per la ricostruzione delle scuole - se ne parlerà in un incontro pubblico convocato per martedì, alle 17:30, nel plesso di Pile dell'Istituto Rodari - è vero anche che decine di fabbricati di proprietà di Stato, Regione, Provincia e Comune, giacciono in un colpevole stato di abbandono.

E l'immagine più nitida dell'impasse che vive la città è proprio lo stato di degrado del parco di Collemaggio. Attiguo al centro storico, l'ex ospedale psichiatrico - almeno fino all'assemblea convocata dal 3e32 - pareva dimenticato dalle istituzioni, avvolto in uno stato di incuria che - come denunciato da NewsTown, con un foto reportage - provoca un deterioramento fatto di rifiuti abbandonati da anni, acqua, muffa, farmaci dimenticati ancora nelle loro confezioni, carrozzelle avvolte dalla vegetazione come in una discarica a cielo aperto, materassi per terra, escrementi di animali, materiali tossici, monnezza.

Il parco di Collemaggio è stato abbandonato dell'Azienda Sanitaria Locale che, dopo avervi collocato vari container all'indomani del sisma del 2009, ha poi affittato gli uffici amministrativi - nella primavera del 2011 - in Via Saragat, a Pile.

Ad oggi, rimangono nel quartiere solo pochi ambulatori. D'altra parte, la volontà della Asl era chiara: lasciar marcire completamente l'area per poi svenderla agli interessi speculativi privati. Una volontà che gli attori istituzionali riuniti nel tendono di CaseMatte hanno, almeno a parole, inteso scongiurare.

L'amministrazione comunale, in effetti, aveva già inserito l'area nel Piano strategico del 2012, indicando come destinazione d'uso degli immobili "le attività culturali e di ricerca, servizi e verde pubblico in continuità funzionale con l'area verde del Parco del Sole, per la realizzazione del grande parco pubblico nella zona Est della città.

L'intervento - leggiamo dal Piano - richiede necessariamente la collaborazione degli attori istituzionali interessati, tra i quali Asl, Regione, Comune, Sovrintendenza" e una volta concordato andrebbe realizzato attraverso "procedure pubbliche di partenariato pubblico-privato".

Sono passati più di due anni però e non si è concordato un bel niente, adottando come scusa il diverso colore politico delle amministrazioni comunali e regionali, le uniche ad avere il potere di prendere decisioni sull'area. Oggi - hanno ricordato i moderatori del dibattito, gli attivisti del 3e32 e giornalisti di NewsTown Alessandro Tettamanti e Mattia Fonzi - questa scusa non sussiste più.

Alle parole e alle promesse, dovranno necessariamente seguire dei fatti. "A quasi cinque anni e mezzo dal sisma - hanno ribadito gli attivisti del 3e32 - continuiamo a notare con sdegno e rabbia che il processo di ricostruzione sociale della città procede senza un’idea precisa, coerente, complessiva. E’ per questo che sentiamo forte l’esigenza di ripartire dall’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, che viviamo tutti i giorni dall’ottobre 2009 nello spazio sociale di CaseMatte e di cui denunciamo da tempo lo stato di pressoché totale abbandono e degrado. Un’area importante e strategica, che deve tornare ad essere fruibile dalla cittadinanza e dagli studenti attraverso un progetto di recupero socio-culturale".

Il "determinato obiettivo" del comitato è che l’area resti pubblica, che punti sulla cultura, sul sociale, sull’ambiente e sulla salute di comunità e che diventi, quindi, uno di quei beni comuni di cui questo territorio ha urgente bisogno, dopo tante spoliazioni a vantaggio del profitto privato.

Ieri, si è fatto un passo in avanti importante.

Ultima modifica il Domenica, 14 Settembre 2014 04:52

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