Sono passati più di cinque anni da quando il governo Berlusconi decise di spostare, in fretta e furia, il vertice dei "grandi della Terra" G8 dalla Maddalena (Olbia Tempio Pausania) all'Aquila, città che in quel periodo ancora contava i morti del terremoto che l'aveva colpita tre mesi prima. Da allora, come è noto, il G8 è passato in Abruzzo in sordina, senza infamia né lodi: non c'è mai stato, infatti, nessun "grande vantaggio" di quelli promessi dall'allora Presidente del Consiglio, se non alcuni lavori all'Aeroporto dei Parchi di Preturo, che rimane tuttavia inutilizzato per le note vicende.
Ma lo spostamento improvviso del vertice mondiale dalla Sardegna all'Aquila non solo fu incisivo esclusivamente per le strategie mediatiche del governo Berlusconi, ma continua ancora oggi a produrre forti danni alle casse pubbliche. Oltre ai milioni di euro spesi in Abruzzo dalla Protezione Civile Nazionale - in regime di leggi di emergenza - per accogliere nel migliore dei modi i potenti del mondo, è notizia di qualche giorno fa la condanna, nei riguardi del Dipartimento di Protezione Civile, a pagare ben 39 milioni di euro per i "mancati introiti" del mancato vertice G8 alla Maddalena.
La Protezione Civile, dunque, dovrà risarcire l'esosa cifra alla società Mita Resort, attiva nel campo dei resort e delle residenze di lusso, del gruppo Marcegaglia, capeggiato dall'attuale presidente dell'Eni Emma Marcegaglia. E al dipartimento di Franco Gabrielli è andata anche bene, perché la richiesta - poi ridimensionata dal collegio arbitrale presieduto da Franco Gaetano Scoca - era di 210 milioni di euro. I danni che Mita Resort avrebbe subito in termini di mancati guadagni a causa della bonifica mai completata dello specchio di mare antistante l'ex Arsenale della Maddalena (nella foto).
Nella Protezione Civile di Guido Bertolaso, quella dei grandi eventi, non si badava a spese: grazie anche ad appalti maggiorati e procedure d'urgenza poi oggetto delle note indagini della magistratura, il conto per il G8 sardo arrivò in un attimo a 400 milioni di spese. Nella struttura dell'ex Arsenale venne realizzata da Mita Resort una struttura alberghiera di lusso, che avrebbe dovuto ospitare, tra gli altri, il presidente Usa Barack Obama. Poi, la decisione di Berlusconi di spostare il tutto dalla Sardegna all'Aquila sconvolse i piani.
Da allora iniziò un contenzioso tra Protezione Civile e Regione Sardegna, chiamata in causa dal dipartimento stesso per "il mancato completamento delle opere dell'ex Arsenale". Con la condanna della Protezione Civile, anche l'ente regionale tira un sospiro di sollievo, seppur parziale. Con la sentenza, infatti, Mita Resort è stata liberata dalla concessione della struttura e dunque il resort di lusso, che ormai cade a pezzi ed è semi abbandonato, dovrà essere preso in carico dalla Regione stessa, proprietaria dello stabile.
Una beffa senza fine quella del G8 della Maddalena, come un bluff mediatico fu il G8 aquilano. Eredità pesanti che la collettività continua a pagare in termini di danni, persino economici.