Martedì, 13 Gennaio 2015 10:30

Palazzo Paone: il senso della misura e la reale dimensione dei fatti

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di Stefano Frapiccini - In questo giorni ho osservato con grande perplessità l’enfasi con la quale numerosi organi d’informazione locale hanno trattato l’episodio dell’incendio/danneggiamento del muro di un edificio in centro storico a L’Aquila.

Il fatto è avvenuto, gli autori sono delinquenti/incoscienti da condannare, però, però, …. Ci sono almeno due cose che vanno dette e smascherate: l’enfasi e la pessima “quantificazione”/valutazione del fatto.

Non c’è dubbio che dia maledettamente fastidio a tutti che 2-3-5 “pirla” qualunque sporchino un edificio privato appena riparato con i soldi pubblici, che il fastidio maggiore sia del proprietario che si vede insozzato l’immobile che non riesce ancora ad affittare, che in un centro storico disastrato quel poco che si è riparato sia già insozzato dai predetti “pirla”.

Sarà per la mancanza di notizie, sarà perché l’edificio appartiene a potenti vip potenti, sarà quel che sarà, ma le foto fino ad ora pubblicate e molti commenti/articoli fino ad ora pubblicati hanno “ingigantito” la cosa ben oltre la sua reale misura. Le foto a “campo stretto” hanno fatto sembrare l'“affumicamento” della parete alto almeno 3 metri; alcuni articoli hanno parlato di danni per migliaia di euro, addirittura della necessità di sostituire le pietre “affumicate” con altre provenienti dalla stessa cava originale perché irrimediabilmente danneggiate.

La foto in alto, tratta dal sito www.ilcentro.it che ringrazio, ci restituisce finalmente una verità fin ora nascosta. Cioè che l'“affumicatura” è alta poco più di un metro, che con quattro secchiate d’acqua se ne andrà per almeno metà, che con 100 euro di ripulitura con sabbiatrice e riverniciatura del bianco e del rosa tutto tornerà come prima.

Ripeto, i responsabili vanno sanzionati e pure pesantemente – ma che cosa hanno incendiato? La “monnezza” residuata dalla fiera della Befana che nel cuore della notte, a fiera più che smantellata, ancora giaceva per tutte le strade della città. Non andrebbe anche deprecato il malvezzo aquilano di non pulire immediatamente il “mercato”, tutti i mercati di questa città, appena terminati ed anche prima che gli ultimi mercanti lascino la piazza?

Chi si è fatto un giro mattiniero in loco il 6 gennaio, festivo, ha potuto vedere di tutto e di più in termini di spazzatura residuata dalla Fiera, la stessa visione l’avrebbero avuta eventuali turisti in visita, per fortuna che non vengono.

Circa l’enfasi, ma anche circa l'“ingigantimento” del fatto e dei suoi effetti, non è che per caso sono dovuti al prestigio dei potenti vip potenti proprietari dell’immobile e a non so quale inconscia forma di sudditanza o servilismo verso gli stessi?

Tanta enfasi non me la ricordo neppure negli anni ’80 quando all’Aquila, nel giro di poco più di un anno, sono state incendiate più di 70 automobili – con un danno che oggi sarebbe di oltre un milione di euro – senza peraltro riuscire a individuare un solo responsabile.

Quantitativamente costerà di più ripulire i disegni/graffiti dei portici di S. Bernardino che questa “affumicatura” del palazzo, ma l’enfasi in questo caso è stata ben maggiore. Sarà dovuto all’effetto del video che ha ripreso il gesto/fatto? Ciò che è in TV vale di più di ciò che non lo è?

Senso della misura ed equilibrio, li stiamo irrimediabilmente perdendo.

di Stefano Frapiccini, cittadino dell'Aquila

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