Blitz della polizia con l'esecuzione di 19 misure cautelari e 23 perquisizioni per stupefacenti a L'Aquila, Roma, Napoli e Perugia, nell'ambito di una vasta operazione antidroga.
L'operazione della Squadra mobile di L'Aquila ha consentito di accertare che la droga - cocaina, marijuana, hashish e metanfetamina - veniva reperita a Roma, Napoli e Perugia, e immessa nel mercato aquilano. "Si tratta di una operazione molto importante - ha spiegato il dirigente della Squadra mobile, Maurilio Grasso - che ha permesso di tracciare una mappatura del traffico di droga in città. Tassello fondamentale di un mosaico: abbiamo capito quali sono le droghe più diffuse, il valore di mercato, abbiamo fissato le fasce d'età e le tipologie di consumatori e spacciatori e, soprattutto, i principali canali d'approvvigionamento".
Secondo quanto accertato dagli investigatori, sono tre i principali canali di rifornimento della droga: quello napoletano (del quartiere Scampia), quello romano (italo-albanese) e quello perugino (albanese), "la vera novità - conferma Grasso - perché non si era mai registrato un traffico così importante di stupefacenti dalla città umbra".
Gli inquirenti hanno scoperto una vera e propria divisione funzionale del territorio aquilano. La droga veniva acquistata dai principali organizzatori che poi, dopo averla lavorata, la rivendevano direttamente o si servivano della collaborazione di intermediari o di pusher, per la capillare distribuzione sull'esteso territorio del capoluogo abruzzese. Da Perugia, arrivavano in città 2Kg di droga ogni 20 giorni, dal canale romano, invece, quantitativi più importanti: almeno 2Kg e mezzo ogni settimana, per lo più marijuana e hashish. La cocaina seguiva il canale napoletano che porta dritti dritti a Scampia: 200grammi a settimana, oltre a 500grammi di hashish. Il gruppo di rifornitori aquilani si serviva di spacciatori che agivano su zone precise della città, senza interferire gli uni con gli altri: a L'Aquila est e in centro, sotto i portici di San Bernardino e dinanzi alle scuole di Colle Sapone in particolare.
"E' l'aspetto più preoccupante che emerge dalle indagini", ha sottolineato Grasso. "Abbiamo accertato che gli stupefacenti erano spacciati anche nelle scuole: tra gli acquirenti infatti vi sono anche giovani studenti minorenni. A L'Aquila, la droga - per lo più hashish e marijuana - è molto utilizzata dai giovani, più che altrove. Non è un caso che uno dei principali indagati spacciasse proprio nelle scuole".
L'operazione 'Drugs in the city' - "denominata così proprio per significare la presenza di diverse droghe" - ha permesso di fissarne anche il valore di mercato: "La cocaina veniva venduta a 100euro al grammo, la marijuana a 6-8euro, l'hashish a 8euro, l'amnesia (un tipo di marijuana più forte e dannoso) tra i 15 e i 20euro al grammo, la metanfetamina almeno a 25euro".
Tra gli arrestati vi sono stranieri, ucraini, albanesi e colombiani, e soggetti aquilani, napoletani, romani e del frusinate. Tra le perquisizioni domiciliari, una anche nei confronti di un minorenne spacciatore. "Si tratta di soggetti dediti in via continuativa al traffico di sostanze stupefacenti", ha ribadito Maurilio Grasso.
Ben definite anche le tipologie di consumatori: oltre a studenti delle scuole superiori, spesso minorenni, i 'classici' tossicodipendenti, operai impegnati nella ricostruzione, e universitari.
Nel corso delle indagini - che si sono protratte tra il settembre 2013 e il marzo 2014 - sono stati già effettuati alcuni arresti e sequestri di droga, fondamentali sia per bloccare l'ingresso delle sostanze nel mercato che per rafforzare il quadro probatorio nei confronti degli indagati. Il bilancio dell'operazione ha portato a 6 arresti effettuati durante le indagini; 5 persone indagate in stato di libertà; 6 kg di droga (cocaina gr. 410 - hashish 600 gr. - marijuana 7 kg. - metanfetamina 10 gr.) posti sotto sequestro.
Gli arrestati
In carcere sono finiti Stepan Karp (21), ucraino domiciliato all'Aquila; Davide Celletti (20), nato in Colombia e residente all'Aquila; Elis Llambi (24) albanese domiciliato all'Aquila; Denis Nukaj (28), domiciliato all'Aquila; Elton Llanaj (33), nato in Albania e residente a Perugia); Claudio Matuozzo (44), nato a Napoli, residente a Popoli e domiciliato a Tussio di Prata d'Ansidonia; Patrizio Andolfi (37), nato e residente a Napoli; Redon Bega (23), albanese domiciliato a Roma.
Ai domiciliari: Mirco De Meo (27), residente a Paganica; Francesca Gallucci aquilana residente a Coppito; Daniele Lucciola (23), nato a Cassino e residente a San Giorgio a Liri (Frosinone); Antonio Assettati (33), nato a Bucarest e residente a Roma; Nedy Munoz Trujllo (43), nata in Colombia e domiciliata all'Aquila; Fabrizio Pimpo (51), aquilano residente a Tempera; Vincenzo Paolo Bevilacqua (23), nato e residente a Roma; Luigi Troise (38), nato a Napoli e domiciliato a Tussio di Prata d'Ansidonia.
Gli indagati con obbligo di dimora: Andrea Barone (21), aquilano residente ad Aragno; Marcello Sardella (20), nato e residente all'Aquila, Estefan Antony Martinez Mestra (20), colombiano residente all'Aquila.
Respinta la richiesta di arresto per il 21 enne aquilano Danilo Ciampa, residente nella frazione di Filetto. La curiosità Tra gli arrestati, c'è anche Davide Celletti, già noto per aver rubato la reliquia di Giovanni Paolo II al Santuario della Jenca.