Un'altra tegola rischia di abbattersi sul nostro territorio, flagellato da una profonda crisi economica.
Infatti, il colosso Edimo del patron Carlo Taddei ha deciso di aprire la procedura di mobilità per 60 dei 112 dipendenti. E' l'anticamera del licenziamento.
Gli operai sono in cassa integrazione straordinaria fino al 10 marzo, dopo un anno di cassa ordinaria, e non sembrano esserci spiragli per evitare la mobilità. Infatti, la società - che si occupa principalmente di prefabbricati e carpenteria - sta vivendo un momento di forte difficoltà: il bilancio 2013 si è chiuso con perdite pari a 5milioni di euro, riducendosi di più di un terzo nell'ultimo triennio (dai 33.8milioni del 2011 ai 10milioni di previsione per il 2014).
I sindacati - pur capendo le difficoltà che vive l'azienda - hanno deciso di non firmare l'accordo, respingendo i licenziamenti: domani, si terrà una assemblea dei lavoratori. La situazione, però, è davvero drammatica.
I lavoratori in mobilità della Edimo andranno ad aggiungersi ai 172 dipendenti ex Otefal e ai 200 dell'ex polo elettronico che attendono da tempo una soluzione ai loro problemi: per la ex Otefal, nell'ottobre scorso si era parlato di un importante gruppo internazionale del settore dei laminati pronto ad acquisire l'intero stabilimento. Non se ne è saputo più nulla. All'ex polo elettronico, invece, sono ancora in attesa di capire cosa sarà dell'annunciato insediamento di Accord Phoenix.