L'attesa firma di Carlo Pirozzolo è arrivata.
Il titolare ad interim dell'Ufficio speciale per la ricostruzione ha avanzato al collegio liquidatore di Abruzzo Engineering la richiesta di attivazione di 26 nuovi contratti, durata un mese e comunque rinnovabili, per i lavoratori di Abruzzo Engineering impiegati all'Usra.
A confermarlo, il presidente del collegio dei liquidatori, l'avvocato Francesco Carli, che si è detto pronto a dar seguito alla richiesta di Pirozzolo, effettuati i passaggii di rito in seno alla società e con i sindacati che, pur mostrandosi contrari a soluzioni parziali, pare siano ora favorevoli alla soluzione individuata.
L'unica possibile, in effetti: il titolare ad interim, infatti, in attesa della nomina del successore di Paolo Aielli, può firmare atti ordinari e straordinari solo se c'è una richiesta di personale necessaria ad evitare danni erariali. La decisione, dunque, è in linea con i poteri conferiti a Pirozzolo ma soltanto per le 26 unità di Abruzzo Engineering necessarie alle attività dell'Usra.
Così, l'ufficio potrebbe finalmente provvedere all'approvazione degli Stati di avanzamento lavori, bloccati a dicembre, dando respiro alle imprese in difficoltà.
Quale sarà però il futuro degli altri 84 dipendenti che, fino al 23 dicembre, hanno prestato servizio in Comune, in Provincia, all'Usra e all'Usrc, svolgendo funzioni importanti nella macchina amministrativa della ricostruzione e che sono tornati, poi, in cassa integrazione? Difficile a dirsi. E non è chiaro nemmeno che sarà dei sessanta dipendenti che sono in cassa integrazione dal gennaio 2011.
Risposte arriveranno, si spera, nei prossimi giorni. E' stata fissata una riunione dei soci: Selex Service Management (Finmeccanica), che detiene il 30%, Regione Abruzzo che ha il 60% e Provincia dell’Aquila, 10%. Sarà la sede per discutere della richiesta del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, di cedere le quote in capo all'ente.
Poi, il passaggio in Consiglio regionale dove Abruzzo Engineering, per volontà del presidente Luciano D'Alfonso, dovrebbe divenire società completamente pubblica. Non mancheranno le barricate del centrodestra, se è vero che l'ex presidente Gianni Chiodi, al contrario del successore, aveva scelto la strada della liquidazione.
Luciano D'Alfonso, affidando la questione al vice Giovanni Lolli, ha fatto chiaramente intendere di voler revocare lo stato di liquidazione. Servono però azioni incisive che possano dar seguito alle volontà manifestate anche perché la società è in stato di stallo, oramai, da 5 anni e non può rimanervi. Infatti, l’inattività dell’assemblea dei soci è civilisticamente motivo di scioglimento.
Il termine ultimo è il 31 maggio 2015: allora, non potrà più essere rinnovata la cassa integrazione a zero ore per i sessanta lavoratori che non sono stati occupati per la ricostruzione e che sono a casa, ininterrottamente, da più di 48 mesi. Per loro, potrebbero aprirsi le voragini della mobilità e della disoccupazione.
Una vera e propria corsa contro il tempo: se Abruzzo Engineering dovesse divenire una società pubblica, infatti, potrebbe ricevere commesse dalla Regione con affidamenti diretti. E salvarsi. Si risolverebbe così l'impasse della società, nata nel 2006 sulle ceneri di Collabora spa allo scopo di abbattere il "digital divide" nelle zone interne dell'Abruzzo, per volontà dell'allora presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, in accordo con Pierfrancesco Guarguaglini, allora presidente di Finmeccanica, e Stefania Pezzopane, oggi senatrice del Pd e all'epoca presidente della Provincia.
Realtà entrata subito in crisi perché la Commissione Europea non ne ha riconosciuto la natura "in house" rendendo così impossibile l'acquisizione di commesse con affidamenti diretti senza bandi dall'ente azionista di maggioranza, cioè la Regione.
La strada che intende perseguire ora Luciano D'Alfonso, trasformando Abruzzo Engineering in una società completamente pubblica.
Innocenzi (Cgil): "Interessato personalmente il Prefetto"
"Nella mattinata di ieri, vista la grave condizione attinente alla Abruzzo Engineering Scpa e le rilevanti criticità - legate a tale condizione - emerse nelle attività di competenza del Comune dell'Aquila e della Provincia dell'Aquila ed inerenti il processo di Ricostruzione, come CGIL abbiamo ritenuto di dover interessare formalmente il Prefetto dell'Aquila".
Si legge in una nota firmata dal segretario generale FP CGIL L'Aquila, Rita Innocenzi. "Nella lettera da noi inviata, nel fornire un quadro di insieme, abbiamo voluto sottolineare le nostre preoccupazioni legate sia alla limitazione ed interruzione di servizi pubblici derivante dalla cessazione, al 23 dicembre 2014, del supporto di Abruzzo Engineering, sia alla condizione in cui versano i dipendenti della Società 'colpevoli' di essere ancora necessari nel processo di Ricostruzione per il normale funzionamento degli uffici negli Enti ove sono impegnati, persone che, peraltro, da novembre non ricevono stipendi con l'aggravio dell'arretrato di una Cassa Integrazione in deroga la cui erogazione, come noto, è ferma ad aprile 2014".
Nella stessa giornata di ieri e, pertanto, con il massimo della tempestività, "Sua Eccellenza Dott. Francesco Alecci ha formulato risposta inoltrandoci la nota inviata in merito all'Avv. Carlo Pirozzolo quale Titolare ad interim dell'USRA nonché, per conoscenza, oltre che alla CGIL, al Sottosegretario Graziano Delrio e al Sindaco Cialente. Riteniamo, come abbiamo scritto, che in questo contesto l'intervento del Signor Prefetto rappresenti un elemento di fondamentale importanza onde permettere il superamento delle tensioni sociali che rischiano di aggravarsi in questi giorni e, pertanto, di individuare congiuntamente ed in accordo con il Governo il percorso da seguire".