Il Consiglio regionale, riunito in seduta straordinaria nell’Aula consiliare del Comune di Pescara, per discutere dell’iter procedurale relativo all’elettrodotto Villanova-Gissi, ha approvato all’unanimità una risoluzione in cui si impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del progetto della società Terna.
Nel documento si chiede alla Regione di verificare, anche al Ministero, il rispetto di tutte le procedure e delle prescrizioni del progetto, in particolare per quanto riguarda i lavori eseguiti fino a oggi. Attenzione viene anche richiesta sulle autorizzazioni per il vincolo idrogeologico e sul loro rilascio. Tra gli altri punti si chiede poi di controllare le prescrizioni della Via sulla Centrale Turbogas di Gissi, oltre alla verifica del reale fabbisogno di energia elettrica odierno in Abruzzo, dato che il progetto si basa su una stima dei consumi risalente a diversi anni fa, quando nella regione era presenti meno impianti di produzione.
Infine si invita la società a ritirare le querele che sarebbero state presentate nei confronti dei proprietari che avrebbero rifiutato di raggiungere un accordo sull’esproprio dei terreni.
Basterà? Difficile a dirsi. Il presidente della Giunta Regionale, Luciano D'Alfonso, ha partecipato agli incontri che la conferenza dei capigruppo ha avuto dapprima con tecnici e dirigenti di Terna e subito dopo con i manifestanti, riuniti alle porte del Consiglio regionale. "Faremo tutto ciò che il diritto ci consente di fare. La mia opinione è che questa opera non andava fatta, ma io ho ereditato delle procedure avanzate. Ora affideremo a una competenza indiscutibile, cioè la presidente del Comitato Via, Cristina Gerardis, la lettura ultima di questa vicenda, sapendo che siamo arrivati al 91° minuto".
Il governatore si è detto conscio del "diritto della comunità", che vuole preservare il suolo, il sottosuolo e il sovrasuolo dagli effetti dell'elettrodotto. Non ha nascosto, però, che la procedura è in parte arrivata a conclusione e, dunque, darebbe il diritto alla Terna di procedere con i lavori. "I pareri erano già conseguiti: abbiamo revocato la cosiddetta 'direttiva Sorgi' che ha consentito questo safari e ci rimane soltanto una contorsione che non escludiamo di realizzare, costituirci 'ad adiuvandum' a sostegno di coloro i quali hanno attivato il contenzioso".
Una contorsione, appunto. Terna infatti non intende fare passi indietro. La società ha ricordato che l'Abruzzo è una delle regioni italiane "con il maggior deficit elettrico", con una "carenza infrastrutturale che causa una notevole limitazione all’esercizio elettrico fino a un rischio blackout; l’elettrodotto Villanova-Gissi servirà a immettere in rete una quantità maggiore dell’energia prodotta da un’importante centrale elettrica abruzzese, contribuendo a garantire sicurezza ed efficienza del sistema elettrico dell’area”.
Nel corso dell’audizione con tecnici e dirigenti, Terna ha poi voluto ricordare che "l’iter autorizzativo per l’opera avviato da Abruzzo Energia nel dicembre 2009 si è concluso il 15 gennaio 2013 con il rilascio del decreto autorizzativo da parte del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Ambiente".
Staremo a vedere se la risoluzione approvata dall'assise regionale potrà mescolare le carte in tavola. "Al di là di ciò che la Regione può fare, e può fare tanto - ha sottolineato il portavoce dei comitati in protesta, Renato Di Nicola - chiediamo che vengano bloccati i lavori mentre si stabiliscono tutte le verità del caso. Ci sono 21 punti da chiarire: chiariamoli prima e non dopo. Se i cittadini sono contrari e il presidente di Regione dice di essere contrario, allora deve difendere i cittadini, al di là delle questioni tecniche, e non Terna. La fonte del diritto primario è il popolo".