Venerdì, 06 Marzo 2015 11:44

Pineto: esplode conduttura del gas, 12 intossicati. Il sindaco: "Tragedia sfiorata"

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Tre esplosioni, violentissime.

In un primo momento si è pensato che il cedimento di un traliccio dell'alta tensione, che si è abbattuto su una condotta del metano a Mutignano, frazione collinare di Pineto (Teramo), provocando così un incendio di vaste proporzioni, fosse dovuto allo smottamento del terreno a seguito delle abbondanti piogge dei giorni scorsi. Al contrario, il Comandante Provinciale del Corpo Forestale di Teramo, Gualberto Mancini, che sta seguendo da vicino tutta la vicenda, ha escluso la possibilità che sia stata una frana ad originare la rottura del metanodotto e quindi l’esplosione: "Dal sopralluogo di esperti della Forestale, non sono stati rinvenuti elementi inequivocabili che attestino, come causa dell’esplosione, il verificarsi di un movimento franoso. Probabilmente sono altre la cause che hanno prodotto l’evento". 

Sta di fatto che un cavo elettrico che si è staccato dal palo della luce, restando in piedi, al contatto con il gas ha provocato l'incendio, che poteva scatenare una vera e propria tragedia.

L'incidente è avvenuto stamane intorno alle 7:30. Sul posto sono immediatamente giunti i tecnici della rete gas e della rete elettrica, i vigili del fuoco, il sostituto procuratore di turno, i carabinieri e il sindaco di Pineto. Otto persone sono state portate in ospedale, tra cui un bambino di 10 anni. Quattro di loro, compreso il piccolo, sono state ricoverate nella struttura di Atri.

La procura della Repubblica di Teramo ha aperto un fascicolo.

Lo scoppio ha investito tre abitazioni; quella più vicina al punto in cui si è verificata l'esplosione dista appena 10 metri. La deflagrazione ha smembrato parte delle case danneggiando anche le auto in sosta. A salvare i residenti è stata la bufera di vento che ha spostato le fiamme verso valle evitando di investire direttamente le abitazioni.

Le forze dell'ordine hanno posto gli stabili sotto sequestro. Tre anni fa nello stesso punto dove è esplosa la condotta del gas erano stati effettuati grossi lavori di consolidamento della tubazione.

"Poteva essere una tragedia", ha commentato il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio che si trova sul posto insieme a tecnici e forze dell'ordine. "I vigili del fuoco", ha aggiunto, "sono riusciti a spegnere le fiamme e la condotta è stata chiusa. Tutta da verificare la causa dell'incidente. Quello che posso dire e' che si propende per lo smottamento del terreno dovuto alle incessanti piogge. Ci sono un tratto di condotta di 10 metri completamente aperto e due tralicci a terra. Ringrazio davvero forze dell'ordine e squadre di pronto intervento per la rapidita' con cui hanno affrontato la situazione".

"Ho parlato qualche minuto fa con Luciano D'Alfonso, il presidente della Regione Abruzzo, che è stata la Regione più colpita, anche con un incidente che rischiava di essere grave e dalle prime informazioni risulta sia stato contenuto", ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.

 

La nota della Snam

"Questa mattina, su un tratto di una decina di metri del metanodotto che attraversa la frazione di Mutignano nel comune di Pineto (Teramo), per ragioni in via di accertamento, si è verificata una fuoriuscita di gas; Snam Rete Gas sta verificando la dinamica che ha successivamente portato il gas a incendiarsi. Dai primi riscontri, sembrerebbe che la scarsa stabilità del suolo, unita ai fenomeni di antropizzazione tipici delle aree in prossimità delle coste e al forte maltempo di questi giorni, possa essere tra le cause dell’incidente".

Augusto De Sanctis, Forum dell'Acqua: "Ancora un poco e la colpa sarà di noi abruzzesi"

"Tra le cause della rottura, SNAM cita l'urbanizzazione della costa. Non sappiamo a cosa alluda SNAM, se pensa che qualche abruzzese abbia inavvertitamente o pervicacemente cercato di piantare un pilone di fondazione di una casa sul tubo... Ancora un poco e la colpa sarà di noi abruzzesi che per testardaggine abbiamo deciso di vivere su questa terra da qualche millennio. Capiamo che per SNAM e i suoi affari sarebbe molto più comodo far correre i propri tubi verso il nord-Europa in un territorio disabitato, senza questi insopportabili indigeni che pretendono sicurezza e si oppongono al mega-gasdotto posato proprio sulle faglie dell'aquilano. In caso di terremoto e di danni, non potendo in quel caso accusare gli abruzzesi di averlo fatto venire battendo i piedi a terra, SNAM potrà sempre ricorrere al... destino cinico e baro".
 

Fernando Galletti (Usi Civici Paganica-San Gregorio): "Disastri che si devono evitare"

"Disastri così si devono e si possono evitare".

Lo afferma il presidente dell'Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico Paganica San Gregorio, Fernando Galletti, alla luce dell'esplosione della condotta principale del gasdotto Snam avvenuta nel teramano. 

"Quanto accaduto nella provincia di Teramo deve riportare alta l'attenzione sulla battaglia contro la realizzazione del metanodotto SNAM Rete Adriatica Sulmona Foligno sul territorio della provincia dell'Aquila che intendiamo portare avanti con ogni mezzo – afferma Galletti - Se è bastato il maltempo a far esplodere in tre punti la conduttura principale del gas sfiorando una tragedia, come si può avere la certezza che in un territorio ad altissimo rischio sismico ed idrogeologico come quello della provincia dell'Aquila, un gasdotto sia sicuro al 100% e non comporti invece il rischio di altri e più gravi disastri? Il tracciato del metanodotto della Snam Brindisi Minerbio, che dovrebbe attraversare tutta la dorsale appenninica per 678 km, prevede il passaggio delle tubature anche a ridosso della faglia più grande d'Abruzzo, quella di Paganica Pettino, ad altissimo rischio sismico, su un territorio che il sisma ha già sventrato. Non possiamo permettere come Amministrazione di Uso Civico, soprattutto dopo il disastro di Teramo, la realizzazione di un'opera inutile, uno scempio ambientale che renderebbe il territorio ancora più vulnerabile."

Sono più di 6mila e 500 le particelle catastali di terreni su cui potrebbero correre i tubi del metanodotto Snam Sulmona-Foligno che taglia per 103 chilometri l'Abruzzo interno, passando per una ventina di comuni. Nel solo territorio degli Usi Civici di Paganica e San Gregorio sono centinaia le particelle catastali a rischio per le quali sono stati già disposti gli espropri, oltre 35 ettari di terreni di alto valore naturalistico che verrebbero seriamente compromessi con il passaggio del gasdotto Snam.

 

 

Ultima modifica il Venerdì, 06 Marzo 2015 18:23

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