Mercoledì, 26 Giugno 2013 01:43

Incontri sulla Sicurezza, Questore e Comune al progetto CASE di Bazzano

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Nella "tenda amica" del progetto c.a.s.e. di Bazzano si è tenuto il secondo incontro sul tema della sicurezza. Il Comune infatti, in seguito ad alcuni ultimi episodi di cronaca - riguardanti per lo più furti e rapine - che hanno apparentemente alzato la percezione di insicurezza tra la popolazione, ha attivato "un percorso di incontri che vede il coinvolgimento della questura e della polizia municipale".

Presenti nel tendone, l'assessore del Comune dell'Aquila alle politiche per la sicurezza Betty Leone, il Questore Giovanni Pinto, il Comandante della polizia municipale Eugenio Vendrame e una trentina di cittadini.

La maggiori preoccupazioni espresse dagli abitanti del progetto c.a.s.e. presenti, sono state la poca presenza di forze dell'ordine in particolare di notte, la scarsa illuminazione, il traffico indisciplinato.

Per il Questore, che ammette una maggiore difficoltà ad operare su un raggio così esteso come quello della città dopo il sisma, l'insicurezza manifestata dai cittadini resta però soprattutto una questione di percezione: "I furti quest'anno sono addirittura diminuiti - spiega Pinto alla platea composta per lo più da anziani - sia a maggio che a giugno ce ne sono stati 11 al mese, gli stessi che a Roma avvengono nel raggio di 300metri. Di questi undici sei sono in case inagibili, la vera peculiarità dell'Aquila. Spesso si parla di furti di rame".

Secondo il Questore di fronte la scarsezza di risorse con cui deve fare i conti la Polizia italiana "anche per l'impegno costante degli uomini in situazioni speciali come gli stadi o il no tav" in futuro, a L'Aquila, non potrà che aumentare l'utilizzo della videosorveglianza.

"Per ora abbiamo chiesto spesso in ausilio il reparto di prevenzione crimine da Pescara - fa presente Pinto ai cittadini - ed ho scelto le zone dove impiegarli proprio a seconda delle segnalazioni ricevute. Quindi, in certe fasce orarie, anziché avere una volante ne abbiamo cinque o sei".

Allo stesso tempo Pinto parla della possibilità di avere dei referenti per la polizia nei progetti c.a.s.e. che "è una soluzione di certo migliore di pensare a fare le ronde, come affermato da alcuni cittadini nell'Alto Aterno".

L'assessore Leone ha voluto ribadire come la sicurezza dei cittadini non viene solo dall'ordine pubblico ma anche da politiche di inclusione e di controllo sociale, così come ricordato anche dal consigliere straniero Gamal Bouchaib nei giorni scorsi.

Insomma la situazione attuale per il Comune è sopratutto figlia dell'atomizzazione sociale venutasi a creare dopo il sisma: "prima non avevamo paura di far uscire i nostri figli per il centro storico perché era tutto aperto, popoloso, pieno di attività e c'era un controllo reciproco - ricorda l'assessore Leone - Ora qui a Bazzano, ad esempio, c'è un vuoto che il Comune sta cercando di colmare. Serve una piazza. Per questo sono partiti i bandi per le strutture polivalenti da realizzare finalmente nelle aree dei progetti c.a.s.e. che così diventeranno dei luoghi più sicuri".

Ma l'assessore parla anche della video sorveglianza: "ci stiamo lavorando, ora abbiamo anche i fondi con l'ultimo decreto del Cipe che saranno trasferiti a breve dall'Ufficio speciale. Il piano di video sorveglianza c'è, e va discusso. Riguarderà il centro storico, i quartieri più grandi e, se ci saranno, altri obiettivi sensibili da individuare".

Durante l'assemblea però, i cittadini hanno più volte espresso la volontà di ritornare a vivere nelle proprie abitazioni. Cosa che non riguarda né la polizia né l'ordine pubblico. Il problema principale, insomma, resta la lentezza della ricostruzione e l'assurdo urbanistico rappresentato dai progetti c.a.s.e.

Se le abitazioni nel centro storico resteranno inagibili ancora per molto, il vero furto sarà proprio la non ricostruzione.

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Giugno 2013 16:23

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