Lunedì, 25 Maggio 2015 12:43

Non chiamatela tuta

di 
Vota questo articolo
(0 Voti)

E nemmeno salopette (anche se è altamente probabile la troverete chiamata così ovunque).

Quelli che hanno conoscenza da vendere nel settore la chiamano jumpsuit. Non è che sia proprio una novità di stagione ma è indubbio che tutte le nuove collezioni ne hanno almeno una. Un vero pezzo jolly che non esclude nessuno ma dà il meglio di sé sui soggetti alti, la cui taglia importa il giusto.

E guarda un po’, vengo a sapere che le origini della tuta sono proprio di una mente che aveva pensato ad un capo destinato all’alta moda. L’ideatore è stato Ernesto Michahelles, in arte Thayaht. Eclettico artista attivo sin dal primo movimento futurista, nel 1919 lancia l’idea di un vestito maschile dal taglio essenziale, con tasche e cintura. Comodo, da tutti i giorni.

Il mondo borghese del tempo non accettò di buon grado l’innovazione e la tuta venne relegata al mondo operaio. Thayaht, comunque, collaborò attivamente con l’atelier parigino di Madeleine Vionnet e, negli anni, la sua ricerca artistica abbraccia così tante volte lo studio per nuovi tessuti e abiti che oggi è considerato uno dei fautori della nascita dello stile made in Italy.

Così quello che da sempre è stato un capo destinato all’uso lavorativo adesso si trasforma in capo di tendenza. Tempo di serate all’aria aperta ma anche di cerimonie. In entrambe le occasioni, la tuta può essere il vostro passepartout. È nel suo essere vestirvi da capo a piedi e, come il suo inventore, è assolutamente eclettica. Sceglietela in lino o jersey per un’uscita informale oppure rivolgetevi alla seta se necessitate di un tocco più raffinato. Io le trovo deliziose per le cerimonie estive! Elegantissime quelle bimateriale, ovvero: pantalone e parte superiore differenti. Senz’altro non avrete problemi a trovarne in tinta unita – in giro ne ho viste soprattutto nere – quindi se non foste troppo fortunate nella possibilità di scelta è d’obbligo puntare sugli accessori, ma ormai sappiamo che questa è una regola applicabile a tutto!

Una scelta più vasta è offerta dal web. I principali siti di abbigliamento online ne hanno per tutti i gusti e le esigenze e devo dire che sono piuttosto scrupolosi anche nella guida delle taglie. Se poi riuscite a confrontarvi con i commenti di chi ha già acquistato il gioco è praticamente fatto.

Per vie traverse si inserisce nella categoria e ritorna in auge anche la classica salopette di jeans, soprattutto in versione maschile quindi più morbida e larga, e non c’è fashion blogger che si rispetti che non si sia fatta ritrarre con la sua bella salopette con maglietta bianca o a righe bianche e nere e Converse/Superga. Stop. Siete autorizzate ad andare oltre questa frontiera ma non lo siete a sentirvi così fashion da azzardarvi a stupire gli invitati con questo outfit al matrimonio della vostra migliore amica!!!

Non è mai tutto oro quel che luccica! Posso confermare una certa scomodità in caso di impellenze fisiologiche che, a meno che non vi troviate in un luogo “igienicamente sicuro”, potrebbero dare vita a brutte scene… Fatevi coraggio, è solo questione di un po’ di giochi di prestigio! E questo spiega perché lo trovi un capo inaccessibile in inverno: pensate a quanti strati dovrei togliere!! Ma scomodità relativa a parte, è un abito versatile, a prova di imprevisto dell’ultimo minuto e, inaspettatamente, si porta dietro un bel pezzo di storia della moda…

Fossi in voi una nell’armadio la terrei…

Letto 19502 volte
Chiudi