Martedì, 21 Luglio 2015 12:38

Operazione antimafia nel Fucino: 20 arresti, sequestri per 100 milioni

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Venti arresti e cento milioni di euro di beni sequestrati.

Sono i numeri dell'operazione condotta dalla Direzione antimafia di Roma che ha portato alla disarticolazione di un sistema mafioso che controllava il trasporto dei prodotti ortofrutticoli nel Fucino e in altre zone d'Italia.

A darne notizia è il quotidiano Il Centro.

I destinatari delle misure restrittive, emesse dal gip di Napoli, sono persone affiliate a vari clan mafiosi.

Gli arrestati sono accusati dei reati di associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza ed estorsione.

Le indagini, condotte dalla Dia di Roma insieme agli agenti dell'antimafia di Napoli, Salerno, Palermo, Caltanissetta, Catania e Bologna, hanno fatto emergere un cartello malavitoso, formato dalla camorra e dal mandamento catanese di Cosa nostra, che teneva in pugno il trasporto di merci agricole da Avezzano a Fondi (Latina).

“«Se non paghi di più i bancali non li porto»: e la maggiorazione del 5% alla fine la pagavano i consumatori finali” scrive Il Centro. “Funzionava così, già dal 2010, l’articolato sistema grazie al quale i clan gestivano i clienti e si assicuravano il monopolio del mercato ortofrutticolo della Marsica e di altri territori, da Brescia a Palermo […] Un cartello a cui dovevano piegarsi gli imprenditori del posto se volevano restare nel mercato”.

“Quasi tutto il Fucino” continua il quotidiano “secondo quanto emerso dalle indagini, si era piegato in diversi periodi al trasporto con le ditte “consigliate” dal sistema mafioso. Il meccanismo era sempre lo stesso. Le famiglie appartenenti ai Casalesi e al clan Mallardo, con l’appoggio dei catanesi, gestivano indisturbati da anni il trasporto dei prodotti di frutta e verdura in tutto lo Stivale”.

“I trasportatori” racconta sempre Il Centro “imponevano il prezzo agli agricoltori creando così una rete indissolubile e soprattutto tenendo per la gola chi aveva bisogno di vendere la merce e quindi di spostarla da una regione all’altra. Una parte poi della “quota trasporto” andava ai clan che poi guadagnavano anche sui profitti del trasporto. È la logistica dei clan, una rete di camion, mediatori, trasportatori, uomini di affari e semplici caricatori. Con al centro il Mercato ortofrutticolo di Fondi e negli ultimi tempi il centro ortofrutticolo di Giugliano, in provincia di Napoli”.

“Cosa spingeva gli imprenditori marsicani ad accettare?” si legge ancora nell'articolo di Pietro Guida “I clan avevano raggiunto una situazione di monopolio del trasporto di frutta e verdura in tante macro aree che facevano finire i prodotti in importanti mercati, dagli ortaggi del Fucino, al pachino della piana di Ragusa, fino ai funghi commercializzati nel Pontino, spartito tra il cartello dei Casalesi e il clan Mallardo. Chi non accettava il prezzo imposto” conclude Il Centro “rimaneva con la merce in magazzino, rischiando di perdere tutto”.

 

Ultima modifica il Martedì, 21 Luglio 2015 19:18

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