Via libera al progetto di legge d'istituzione della "Banca della Terra D'Abruzzo", firmatari il consigliere regionale Pietro Smargiassi (M5S) e il presidente della Terza Commissione 'Agricoltura, Sviluppo Economico e Attività produttive', Lorenzo Berardinetti (Pd).
La conferenza dei capigruppo infatti, all'unanimità, ha deciso di inserire il progetto di legge all'ordine del giorno del Consiglio regionale convocato per il prossimo 11 agosto. E l'approvazione è quasi scontata. "Anche nell'ultima seduta della Commissione - hanno sottolineato Smargiassi e Berardinetti - il corpo del progetto di legge ha incontrato ampia condivisione. Siamo fiduciosi, pertanto, che il provvedimento venga licenziato, affinché i cittadini possano usufruire quanto prima di uno strumento che, tra l'altro, si prefigge l'arduo compito di creare nuove opportunità lavorative".
La proposta ha tra i suoi obiettivi il rilancio del settore agricolo – ha spiegato Smargiassi – “creando altresì opportunità lavorative mediante la concessione di terreni a quanti ne facciano richiesta”.
L'idea è semplice: permettere a giovani e meno giovani di avviare nuove attività agricole concedendo terreni incolti o abbandonati, di proprietà pubblica o privata, da avviare a coltivazione. Così, si darebbe nuovo impulso allo sviluppo del settore agricolo abruzzese ed alla produzione di prodotti autoctoni, incentivando la nascita di nuove aziende o l’ampliamento di quelle esistenti, con particolare riguardo verso i giovani che si avvicinano per la prima volta al mondo dell’agricoltura o verso le cooperative che intendano espandersi.
Il progetto di legge non ha solo interessanti risvolti occupazionali. La coltivazione di terreni abbandonati o incolti, infatti, permetterebbe anche di migliorare l’assetto idrogeologico dei nostri territori, gravati dall’abbandono delle terre agricole e dalla dismissione delle normali pratiche agronome, e consentirebbe inoltre di prevenire il fenomeno degli incendi boschivi.
Se dovesse arrivare il voto favorevole del Consiglio, come prevedibile, scatterebbe immediatamente l’operazione di censimento e inserimento dei terreni nella Banca dati. A quel punto, gli interessati potranno fare richiesta di assegnazione, inoltrando uno specifico piano di sviluppo, contenente la descrizione del lotto, gli obiettivi produttivi e un cronoprogramma dei lavori previsti.