Lunedì, 14 Settembre 2015 18:28

Ue su rifiuti: in Abruzzo restano 25 le discariche abusive da bonificare

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L'emergenza rifiuti non si spegne sull'Italia. Ce lo aveva detto la Corte di Giustizia europea che, con una sentenza del 2 dicembre 2014, aveva condannato il nostro Paese al pagamento di 40 milioni di euro. "Una somma forfettaria" per non aver dato piena esecuzione ad una sentenza del 2007 legata all’inadempimento alle direttive sui rifiuti.

Ce lo ha ricordato la scadenza semestrale che, lo scorso 2 giugno, ha portato a galla una politica assente sulle tematiche ambientali.

Le direttive in questione riguardavano prevalentemente le discariche abusive, 198 sparse in tutta Italia, in particolare al sud: Campania (48), Calabria (43), Abruzzo (28), Lazio (21), Puglia (12) e Sicilia (12).

La sentenza prevedeva, inoltre, una penalità di ben 42 milioni e 800mila euro per ogni semestre di ritardo registrato nell’attuazione delle misure necessarie alla risoluzione dei problemi. In pratica, per evitare di incorrere in ulteriori sanzioni, le Regioni interessate avrebbero dovuto portare a termine la messa in sicurezza e, eventualmente, la bonifica delle discariche entro il 2 giugno 2015, fornendone prova alla Commissione europea tramite le autorità italiane.

Sono solo 13 invece le discariche messe in sicurezza, con altri 185 siti su cui intervenire. L'elenco dei siti inquinati è stato ottenuto, dopo diverso tempo, da Claudia Mannino, deputata del Movimento 5 Stelle, da parte del Dipartimento Ambiente della Commissione europea.

L’Abruzzo segue la cattiva tendenza italiana: permangono nella nostra regione ben 25 discariche abusive. Sarebbero stati effettuati, infatti, solo tre interventi: a Barete in località Arenella, a Bisenti Chiovano in località Bisenti, a Pietracamela in località Collelungo. Evidententemente non era bastato l'Accordo di programma quadro tra il Ministero dell'Ambiente e la Regione Abruzzo, approvato nell'ottobre del 2014 su proposta dell'assessore Mario Mazzocca, per dare attuazione al Piano straordinario di bonifica delle discariche abusive e il relativo programma che prevede interventi per circa 16 milioni di euro.

Un risultato deludente che comporta un costo che avrebbe potuto essere evitato: per ogni discarica messa a norma sarebbe stata detratta una cifra oscillante tra i 400 e i 200 mila euro

Nella sentenza la Corte aveva, inoltre, ricordato che i provvedimenti di chiusura e di messa in sicurezza delle discariche non sono sufficienti per conformarsi alla direttiva ma gli Stati membri devono verificare se sia necessario bonificare le vecchie discariche abusive e, all’occorrenza, sono tenuti a bonificarle.

Le discariche abusive in Abruzzo 

L’Aquila

Pizzoli
Ortona dei Marsi
Lecce nei Marsi
Balsorano
Castel di Sangro

Pescara 

Cepagatti
Penne
San Valentino in Abruzzo Citeriore 

Teramo 

Bellante

Chieti

San Salvo
Vasto
Monteodorisio
Casalbordino
Pennadomo
Montebello sul Sangro
Colledimacine
Taranta Peligna
Palena
Lama dei Peligni
Castiglione Messer Marino
Fraine
Torrebruna
Celenza sul Trigno
San Giovanni Lipioni

Ultima modifica il Martedì, 15 Settembre 2015 10:17

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