Sabato, 26 Settembre 2015 09:53

L'Aquila: funzionario dell'Agenzia delle Entrate denunciato per peculato e concussione

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E' stato notificato stamane dai militari del Nucleo Polizia Tributaria della Guadia di Finanza dell'Aquila un provvedimento di sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 12 mesi e di sequestro preventivo per un importo pari 6.900 euro emessi dal gip del capoluogo nei confronti di un tecnico responsabile del servizio Documenti Catasto Fabbricato dell'Agenzia delle Entrate - Ufficio Provinciale di L'Aquila Territorio.

Il funzionario è accusato di peculato e concussione.

Il provvedimento giudiziario giunge al termine di un'indagine avviata nel gennaio scorso dai finanzieri, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, a seguito di alcune anomalie riscontrate e segalate dagli Uffici dell'Agenzia delle Entrate con riferimento a talune operazioni svolte da un proprio dipendente.

Le investigazioni, avviate sulla scorta delle anomalie rilevate dall'Ufficio Finanziario e da questo opportunamente segnalate con apposita denuncia presentata presso gli Uffici del locale Nucleo Polizia Tributaria, hanno permesso di appurare la commissione di gravi e reiterate condotte illecite da parte del responsabile del servizio catasto fabbricati dell'Agenzia delle Entrate dell'Aquila.

Questi, avendo in ragione dell'incarico ricoperto la disponibilità di somme di denaro derivanti dal pagamento dei tributi per le pratiche catastali di nuovo accatastamento delle proprietà immobiliari o per variazioni catastali di edifici già esistenti, si sarebbe appropriato della somma complessiva pari a 1.400 euro omettendone il versamento all'Erario e consegnando, per ricevuta, agli ignari presentatori delle istanze (di accatastamento) quietanze relative a pratiche di anni precedenti.

Le indagini condotte attraverso l'esame del carteggio gestito dal funzionario infedele, anche tramite l'assunzione di testimonianze di soggetti terzi, hanno fatto inoltre emergere gravi episodi di concussione.

Più in particolare è stato accertato che l'indagato aveva costretto un professionista a consegnargli, nel periodo dal gennaio del 2011 al novembre del 2014, la somma complessiva di 5.500 euro per la registrazione di 100 pratiche edilizie secondo un preciso tariffario che teneva conto della tipologia degli immobili da accatastare.

L'operazione di servizio appena conclusa testimonia la particolare attenzione riservata dal Corpo della Guardia di Finanza alla lotta all'illegalità nella Pubblica Amministrazione che, come noto, altera le regole della sana competizione tra imprese, danneggia gli operatori onesti facendo lievitare il costo dei servizi pubblici.

"Gli accertamenti che hanno portato alla denuncia in stato di libertà del funzionario dell'Agenzia delle Entrate dell'Aquila, hanno preso spunto dalla segnalazione dello stesso Ente e sviluppata dalla Guardia di Finanza. Devo fare i complimenti al Corpo delle Fiamme gialle per il suo modo di agire, come sempre in prima linea per efficienza e puntualità, nel contrasto anche alla corruzione".

Lo ha detto il procuratore della Repubblica dell'Aquila (che è anche procuratore Distrettuale antimafia) Fausto Cardella, commentando l'attività di polizia giudiziaria che ha portato stamane alla denuncia per peculato di un funzionario dell'Agenzia delle Entrate.

Secondo l'accusa mossa dagli investigatori del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle dell'Aquila, (diretti dal tenente colonnello Sergio Aloia sotto la supervisione del colonnello Flavio Urbani, comandante provinciale del Corpo), il funzionario si sarebbe appropriato delle somme di denaro riscosse per la pratiche di accatastamento di immobili e in talune situazioni avrebbe chiesto altro denaro per sbrigarne delle altre.

"L'attività posta in essere - ha aggiunto Cardella - evidenzia la collaborazione tra pezzi di Stato, nel caso specifico, tra l'Agenzia delle Entrate e la Procura della Repubblica, sancita peraltro da due protocolli d'intesa. Tutto ciò - ha concluso il procuratore capo della Repubblica dell'Aquila - consente di fronteggiare al meglio questi fenomeni".

"La Direzione regionale dell'Abruzzo - ha commentato il Direttore Federico Monaco - è stata parte attiva per fare piena luce sulla vicenda. Si tratta di un increscioso episodio che non solo va ad intaccare l'immagine di chi ogni giorno lavora con onestà e impegno, ma mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. E' per evitare simili gravi conseguenze che l'Agenzia punirà ogni abuso e comportamento disonesto".

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