La data è già stata cerchiata in rosso: 25 dicembre 2017.
Tra due anni gli aquilani potranno tornare ad assistere alla messa di Natale nella basilica di S. Maria di Collemaggio.
E' notizia di questi giorni, infatti, che l'Eni, la società che ha finanziato il restauro della chiesa con 12 milioni di euro (ai quali bisogna aggiungerne altri due che verranno spesi per la riqualificazione e la sistemazione del Parco del sole), ha scelto, al termine di una lunga selezione, l'azienda che eseguirà i lavori.
Si tratta dell'Arcas di Torino, impresa che può vantare, nel proprio portfolio aziendale, il restauro della reggia di Venaria, la realizzazione dell'ambasciata italiana a Berlino e quella dell'ospedale di Mondovì.
I lavori dovrebbero partire tra un mese e durare due anni.
Ad essere cantierata non sarà solo la chiesa ma tutto il parco di Collemaggio, giacché il restauro della basilica e la riqualificazione dell'area verde procederanno di pari passo.
Soddisfatti, naturalmente, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano e la soprintendente Alessandra Vittorini.
Proprio la Vittorini aveva ricordato, in un'intervista a NewsTown, come il progetto di restauro, al quale hanno lavorato in sinergia le università di Roma e dell'Aquila, il comune e il Mibact (tramite la Soprintendenza, che avrà la direzione dei lavori), fosse pronto già da un anno.
I ritardi che si sono accumulati sono stati dovuti sia alla lunghezza delle procedure di selezione dell'impresa vincitrice dell'appalto (avevano fatto domanda in 350) sia ad altre questioni tecniche, come ad esempio il rilascio dei certificati antimafia.
Per tutta la durata dei lavori, la basilica rimarrà chiusa, anche se la Soprintendenza unica ha annunciato al Messaggero che si farà di tutto per renderla almeno parzialmente agibile e fruibile per la prossima Perdonanza.
Non è prevista, invece, nessuna apertura straordinaria durante il Giubileo.