Sembrava tutto fatto.
A coronamento di un lungo lavoro, iniziato nel 2010, la Perdonanza Celestiniana era stata inserita nella lista delle 35 manifestazioni candidate ad entrare nella Lista rappresentativa dei Patrimoni Immateriali dell'Unesco. Capolavori che si affiancano ai siti patrimonio dell'umanità: se questi ultimi rappresentano cose tangibili, una città piuttosto che un complesso archeologico, i patrimoni immateriali sono antiche tradizioni che spesso non hanno una codificazione scritta ma sono tramandante oralmente nel corso delle generazioni. Riconoscerle e inserirel nella lista dei patrimoni immateriali significa salvaguardarle, per evitarne la scomparsa.
Come detto, tra le candidature al vaglio della X sessione del Comitato intergovernativo dell'Unesco che si sta tenendo a Windhoek, in Namibia, c'era anche la nostra Perdonanza, l'unica candidatura avanzata dall'Italia. Per questo, si respirava grande ottimismo sulle possibilità di accoglimento dell'evento tra i Patrimoni immateriali.
E invece, almeno per quest'anno non se ne farà nulla. La Commissione, infatti, ha chiesto - nei giorni scorsi - ulteriori approfondimenti su un paio di questioni che, evidentemente, non sono sembrate perfettamente chiare. Purtroppo, non si è fatto in tempo a integrare la documentazione come richiesto, almeno per uno dei due punti oggetto di discussione.
Se ne riparlerà nel 2016. "Il dispiacere è molto, quella della Perdonanza era l’unica candidatura italiana del 2015 e quindi c'era da parte di tutti la convinzione che il traguardo potesse essere tagliato. Ma si tratta solo di un rinvio, quindi non è stata una bocciatura ma solo la necessità di un approfondimento", ha sottolineato Walter Capezzali, tra gli animatori del comitato, in una intervista pubblicata stamane dal quotidiano 'Il Centro'.
E' chiaro, però, che qualcuno, in seno al Comitato intergovernativo si è messo di traverso. "Specialmente dopo le dimissioni di Benedetto XVI - ha spiegato sulle colonne de 'Il Messaggero' il giornalista Angelo De Nicola - sta finalmente passando il concetto che il Giubileo l’ha inventato il Papa aquilano. Ma proprio qui sta il punto: in seno alla Commissione, o meglio nelle sue componenti sunnite, s’è diffusa l’opinione che la Perdonanza, collegata a un 'Crociato della pace' qual è Celestino V (il perdono è l’anticamera della pace...) altro non è che un Giubileo 'mascherato' usato dalla cattolicissima Italia, che ha avanzato solo questa scheda, come cavallo di Troia. 'Guerra' di religione, insomma. Il che non è vero", ha aggiunto De Nicola. "O almeno non è stata questa la filosofia della proposta che ha fatto leva non tanto sull’aspetto religioso (non nascondibile) quanto sulla matrice laica in relazione alla proprietà morale della Bolla del Perdono da parte della municipalità aquilana".
Sta di fatto che la candidatura è stata bocciata o, meglio, sospesa. A questo punto, non resta che attendere il 2016.
Cialente: "Mibact conferma Perdonanza quale unica candidatura italiana anche per 2016"
"Ringrazio il professor Giovanni Puglisi, il professor Ernesto Di Renzo, la dottoressa Elena Sinibaldi, i ministri Paolo Gentiloni e Dario Franceschini che, attraverso i loro funzionari e l'Ambasciata italiana, hanno seguito costantemente l'esito della candidatura della Perdonanza a bene immateriale dell'umanità da parte dell'Unesco. Una vicenda che, come si comprende con facilità, dati i livelli istituzionali e i contesti internazionali in cui si è svolta, era questione che andava oltre la città dell'Aquila e il nostro Comune".
È quanto ha dichiarato il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.
"Siamo in attesa del rientro della delegazione italiana – ha proseguito Cialente - per comprendere e acquisire tutti gli elementi che hanno impedito il riconoscimento già in questo anno. La decima Commissione intergovernativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità, riunitasi a Windhoek, in Namibia, nella seduta plenaria di ieri, ha esaminato la proposta che, nel complesso, è stata ritenuta soddisfacente, sulla base dei criteri riconosciuti necessari dalla Convenzione 2003 per poter essere inseriti nella lista. Ha tuttavia rilevato anche l'opportunità di alcuni aggiornamenti e integrazioni da apportare nel dossier presentato, affinché l'iscrizione possa essere ratificata. Per tale ragione ha stabilito che la domanda dovrà essere riproposta nel 2016. Dalle mie informazioni, per ora assolutamente parziali, e che saranno oggetto di verifica, mi risulta che vi sia stato il sostegno convinto dei Paesi del mondo arabo alla nostra candidatura, cosa che smentisce retroscena di ordine culturale e religioso, mentre emergerebbe una contrarietà, a mio avviso pretestuosa, da parte del Belgio e, sembrerebbe, della Grecia. Questi Paesi avrebbero avanzato osservazioni che, purtroppo, come da regolamento, non si sono potute controdedurre nel corso della stessa Commissione, di cui non è membro l'Italia. Nei prossimi giorni, chiaramente, cercherò di capire, e renderò noto quanto accaduto nei minimi dettagli, in relazione ai comportamenti di ciascuno Stato membro, alle osservazioni avanzate e alle controdeduzioni che farà il Governo italiano. Confermo, in ogni caso, - ha concluso il sindaco - che il Ministero dei Beni culturali ha deciso che quella della Perdonanza, di cui riconosce l'assoluta valenza, resterà l'unica candidatura italiana da parte della delegazione Unesco per il prossimo anno".
L'Ufficio Stampa del Comune dell'Aquila