Venerdì, 04 Dicembre 2015 17:18

Stagione Teatrale Aquilana: al Parco delle Arti va in scena "Ero" di César Brie

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Andrà in scena, per la Stagione Teatrale Aquilana, presso il Parco delle Arti (località Monticchio, L’Aquila), la nuova produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo (Tsa), in collaborazione con Arti e Spettacolo, "ERO".

Lo spettacolo - testo e regia César Brie, scene e costumi Giancarlo Gentilucci, musiche Pablo Brie, disegno luci Daniela Vespa, burattino Tiziano Fario, assistenza Marco Rizzo, Tiziana Irti, Claudia Ciuffreda - vedrà sul palco il famoso attore  regista argentino, César Brie, che regalerà al pubblico aquilano quattro repliche: mercoledì 9 dicembre alle 21, giovedì 10 dicembre alle 17,30 e alle 21.00 e venerdì 11 dicembre alle 17,30.

Dietro parole come amore, morte, assenza, dolore, gioia, si celano vicende personali, volti precisi, piccoli disagi, rimpianti sbiaditi, eventi apparentemente infimi che hanno segnato la nostra esistenza. Ognuno di noi è abitato da questi eventi, sono comuni a tutti, appartengono a tutti. Ognuno ha il proprio elenco di volti, gesti, drammi e carezze. "Questo lavoro - si legge in una nota - è un viaggio attraverso le vicende annidate dietro le grandi parole. Indaga sul bambino nascosto dietro al vecchio; indaga sul vecchio che si disfa del bambino. Cerca l’anziana annidata nel volto della fanciulla e la ragazza che scopre l’amore tra le rughe del tempo".

"Credo che il reale - spiega César Brie - non sia ciò che si vede. Che il reale sia in agguato dietro le vicende e le situazioni. Di quel reale in agguato mi occupo da tempo. Cerco di non recitare, di avere onestà, verità, esposizione e poesia nella finzione della recita. La scena non è per me uno spazio dove dire testi scritti da altri. Non è un luogo naturale. Non esiste la scena in natura. La scena esiste ogni volta che indago, osservo e abito l’esistenza senza volerci sol-tanto vivere. Scena come luogo in cui appare ciò che non è visibile".

"Ogni spazio ed ogni evento - agiunge - possono diventare scena se li osservo e li interrogo. Mi interessa qualcosa di antico, il rapporto tra il bello e il vero. Mi interessano le forme che il bene può assumere in arte senza essere noioso e retorico. Che la crudeltà e il male siano più interessanti del bene, in scena, non è una novità. Ma che la crudeltà possa essere la forma in cui la pietà si esprime in arte non è auto-matico. È la responsabilità di creare il legame tra pietà a crudeltà".

"Quella responsabilità - spiega ancora l'attore - di cui ci riempiamo la bocca nei nostri discorsi e che così poco pratichiamo nella vita e ancora meno nel nostro mestiere di artisti. La nostra cultura spesso si sostiene su delle imposture. Sulla fallacia di nominare ciò che non conosciamo e ridurre a parole le azioni che non realizziamo. I nomi al posto delle azioni e dell’esperienza. A questo spesso abbiamo ridotto la conoscenza. Responsabilità implica difficoltà, rischio. Ho indagato sulle vicende delle persone, dei miei contemporanei. Ciò che ci accomuna. Dietro le grandi parole ho scoperto migliaia di vicende. E quasi tutte collegate ad alcuni archetipi. Spesso familiari. Ho scelto questi: padre, madre, nonni, infanzia, assenza, fratelli, figli, amore, esilio, mestiere e rancore".

"Ho unito queste figure - conclude César Brie - in un racconto che sembra autobiografico ma che non è la mia biografia. Ho raccontato di me per dire di voi nella convinzione che possiate riconoscervi in una vicenda altrui. Riconoscere, tornare a vedere alla luce dell’arte un brandello della propria esistenza. Trentasei anni fa ho fatto uno spettacolo A rincorrere il sole. Parlavo del suicidio di un ragazzo e del tragitto verso quel suicidio. Quel lavoro disperato, fatto in esilio, nell’istante in cui crollavano i nostri miti, mi salvò la vita. Credevo di parlare dei miei amici suicidi e in realtà esorcizzavo il mio suicidio ran-nicchiato sotto le sconfitta di una generazione. ERO forse cerca di chiudere quella parentesi aperta. Parlavo degli altri per riscattare me. Parlo di me per dire degli altri e forse riuscire ancora a riscattarmi".

 

Ultima modifica il Venerdì, 04 Dicembre 2015 17:27

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