Complici di mesi emotivamente più impegnativi del solito, mi sono ritrovata ad attendere i saldi – ai quali da sempre ho riconosciuto la capacità di 'svuotare i pensieri' come lo shopping tutto, poi – come una bambina la mattina di Natale!
Per questo motivo il 5 gennaio mi sono lasciata andare ad una pratica che avevo abbandonato da anni: il giro per negozi il primo giorno dei saldi! C’è da dire che nella mia testa avevo anche un obiettivo ben preciso che puntava dritto dritto ad un paio di décolleté rosso fragola di Zara, scarpe che sul sito non comparivano tra gli articoli a saldo perché sì, Zara si diverte a far sparire articoli dal negozio on line in tempo di sconti. Per le motivazioni di cui sopra l’intoppo mi ha demoralizzata fino ad un certo punto e, gambe in spalla e sole in cielo, sono partita per la mia seduta di relax.
Povera scema… relax?!? Ad essere onesti la mattinata è iniziata presto e bene nel senso che nelle prime due o tre tappe le condizioni di shopping erano davvero favorevoli con poca gente invasata e maleducata all’orizzonte e soprattutto sconti soddisfacenti. La situazione ha iniziato a diventare pericolosa nel primo punto vendita Zara sul mio cammino dove le donnine erano più deliranti e, soprattutto, di décolleté color fragola solo numeri lontani dalla mia calzata. Lo sconforto di chi, comunque, non si arrende mi ha trascinata nel secondo punto vendita, molto più grande, molto più affollato ma dove svettavano in alto, coperte da un muro umano di gente in fila ai camerini, fragoline (porto un 36, se va bene 37) scontate del 40%!!!
I 30 min di orologio di fila per pagarle nonostante le quattro casse aperte sono storia vera che un giorno racconterò ai miei nipoti. Ecco un esempio di perseveranza ben ripagata. E di un acquisto sfruttabilissimo nei prossimi mesi, ma di questi ne sono pieni i negozi: nelle collezioni invernali vedo cotone, chiffon e seta (poliestere, a seconda) che mi fa pensare che solo il mio corpo percepisca la sensazione del freddo.
Breve preambolo funzionale a esprimermi su quanto mi capita di vedere negli ultimi giorni nei social colpevoli per Umberto Eco “di aver dato diritto di parola a legioni di imbecilli” e per me di dare adito a facili equivoci e sterili sensazionalismi. Qualche giorno fa girava una foto di un cartellino di un paio di pantaloni della marca spagnola Desigual scontati a 49,90 euro da circa 75 che ne costavano. L’adesivo del nuovo prezzo copriva il cartellino originale che indicava come il pantalone, in realtà, costasse già 50 euro: in sostanza il giochino per cui ci allertano i vari tg nazionali con i loro servizi riempi buchi sul decalogo per evitare le truffe da saldi. All’inizio la foto aveva indignato anche me e non capivo come un grosso marchio rischiasse in qualche modo la faccia, e non discuto assolutamente sul fatto che qualcuno, anche grossi colossi, possano ricorrere a certi mezzucci.
Quello che mi ha indotta a pensare che potesse diventare il nuovo sport nazionale è stata un’altra foto, questa volta di Zara dove un cappotto (mi sembra) fosse prezzato 99 euro all’origine, poi 150 per ripassare a 99 prezzo saldo. Nella foto in questione, però, l’adesivo con il nuovo prezzo non andava a coprire il prezzo originale, quindi di cosa stiamo parlando? La mia mente ha iniziato a elaborare scene di omini laboriosi circondati da migliaia di capi da riprezzare ai quali una svista può pure scappare… Di contro, mi è capitato gli anni passati di andare in cassa (sempre di Zara si sta parlando) nel periodo degli ultimi giorni di sconti e… SORPRESAAAA, avere un ulteriore ribasso che sul cartellino non era segnato! Ovviamente questo è un esempio come tanti, non ci guadagno niente a “prendere le difese” di tale azienda – e vi garantisco che se invece lo facessi lo farei con estrema passione come il più penoso dei mercenari – ma posso assicurarvi che un cliente X può rivelarsi una bella patata bollente.
Altre maxi catene di abbigliamento adottano politiche diverse: ad esempio H&M, dove non bisogna aspettare i saldi per avere tornate di sconti e dove non c’è uniformità tra gli sconti in negozio e quelli sul sito, sia in termini di percentuale che in termini di capi interessati. E poi sappiamo già che non troveremo mai tutta la collezione in saldo. Il cartellino originale, però, non è mai coperto ma integrato con un altro e, in cassa, mi è sembrato che lo sconto venisse applicato manualmente. Altra esperienza personale, per una stessa maglia prezzi diversi e passaggio in cassa con quanto riportato dalla maglia che costava meno (perché ho preso quella, non sono mica scema!). Certo mi rendo conto che non tutti abbiamo tempo, voglia a pazienza di fare indagini di mercato che durano intere stagioni e posso pensare (anche con un certo grado di certezza che però non ho mai realmente verificato) che nel privato lo sconto possa essere uno specchietto per le allodole.
Avete voglia di calarvi nei panni dell’Ispettore Clouseau e fotografare le vetrine nei giorni antecedenti i saldi? Buon lavoro. La comunità ve ne renderà merito. Altrimenti scialla con gli occhi ben aperti e godetevi il vostro shopping!!