Va in scena in prima nazionale, dal 5 al 24 aprile, nel prestigioso Teatro Eliseo di Roma, "China Doll-Sotto scacco" di David Mamet. La nuova produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo, in coproduzione con Teatro Eliseo e regia di Alessandro D'Alatri.
China Doll è una commedia a due (a tre, considerando anche il telefono) in cui l'estro celebrato nel mondo di David Mamet (premio Pulitzer nel 1984) porta all'estremo la vocazione maschile alla menzogna; la sola arma di cui il protagonista è capace per difendersi dal capovolgimento degli eventi.
"Quando lessi China Doll per la prima volta, nel gennaio 2015, - spiega il regista Alessandro D'Alatri - era un testo inedito e nella sua versione originale. Su qualche pagina della copia cartacea c'erano ancora delle correzioni fatte a mano da Mamet. Non avevo altre informazioni se non che lo aveva scritto per Al Pacino e che a fine anno avrebbe debuttato a Broadway. Me lo aveva passato Luca Barbareschi che lo aveva ricevuto direttamente dalle sue mani. Ero a New York e dire che ero emozionato è dir poco. Cominciò così questa avventura".
"Il titolo - aggiunge - non ha nulla a che vedere con le bambole cinesi. È un modo di dire americano che significa qualcosa come un vorticoso pastrocchio, un aggrovigliarsi di eventi non prevedibili, un improvviso gran casino. In italiano un modo di dire così preciso non c'è. Abbiamo convenuto che forse il titolo che rendeva più il senso del testo fosse Sotto scacco, salvando quello originale come sottotitolo. Rende però l'idea su quello che accadrà a Mickey Ross nel corso dei due atti. Lui è un potente uomo d'affari che, dopo una vita di grandi successi, ha deciso di mettere da parte tutto il cinismo e la voglia di arricchirsi per dedicarsi a qualcosa che apparentemente non ha mai conosciuto: l'amore per una giovane e affascinante donna. Anziché un diamante le ha acquistato, come regalo di matrimonio, un jet da 60 milioni di dollari che chiama il giocattolino. Tutto sembrerebbe andare per il meglio, ma rapidamente, la situazione s'ingarbuglia".
David Mamet, maestro indiscusso del teatro di parola contemporaneo, con questo suo ultimo testo, proprio attraverso un sapiente uso delle parole, ci conduce in un percorso rivelatore dei meccanismi e delle logiche del mondo della politica, della finanza e della giustizia, e di conseguenza del nostro inconsapevole vivere. Nelle pieghe di questo dramma si ride molto, prerogativa dell'autore, proprio perché il potere, quando messo in crisi, mostra tutta la propria comica fragilità.
Orari spettacoli
martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 16.00
Info: 06 83510216