"Di chi si lu figlie tu?". Con questa domanda, ruvida ed essenziale, le nostre genti agro-pastorali si rivolgevano ad un nuovo venuto per cercare di conoscerne non solo i natali, ma anche lo status sociale ed economico, il passato ed il presente, le qualità o i difetti attribuiti ad una discendenza familiare.
"Di chi si lu figlie tu? Aiuta l'Abruzzo a non perdere la memoria", è anche il claim della nuova originale campagna di sensibilizzazione del Museo delle Genti d'Abruzzo, per invitare a versare il 5xmille per la fondazione.
"Ora la nostra società alla quale diciamo di appartenere, di chi è figlia? - si legge nella nota del museo chietino - quali sono le origini, le tradizioni, i modelli culturali ed economici che si sono tramandati per millenni e che hanno caratterizzato la nostra identità collettiva ed individuale? Da chi discendiamo? In un mondo in cui la globalizzazione dei mercati e la standardizzazione dei modelli di comportamento rischiano di far scomparire le specificità culturali, frutto del lento ma costante adattamento dell'uomo all'ambiente naturale, il ruolo di istituzioni come il nostro museo può diventare fondamentale soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, per favorire il senso di appartenenza ad una comunità i cui valori e le cui radici hanno caratterizzato la nostra esistenza di abruzzesi".
Per questo si chiede di sostenere il Museo attraverso la Fondazione genti d'Abruzzo onlus. Tutti i riferimenti sul sito web dell'ente.