Ripercorrere la via in cui un tempo si nascondevano i briganti, seguendo la linea di confine tra lo Stato pontificio e quello borbonico, sulle tracce di una delle pagine dell'unificazione d'Italia. E' una storia di 150 anni fa quella che si vive nell'intraprendere l'antico Cammino dei Briganti, uno dei percorsi inediti del nostro Paese, che si sviluppa lungo 100 km tra il Lazio e l'Abruzzo.
Il Cammino dei briganti ha una nuova vita con il cambio di percorso, che rispetto al passato parte e arriva a Sante Marie (L'Aquila): 100 km da percorrere a piedi o in mountain bike. Ne è appena stata stampata la guida, che si chiama Il cammino dei briganti, di Luca Gianotti, Alberto Liberati e Fabiana Mapelli (Edizioni dei Cammini).
Il cammino si inaugura sabato 21 maggio, con tre camminate che convergono ai Prati di Santa Giusta, dove i partecipanti potranno degustare un "merendone" offerto dalla pro loco, sfogliare in anteprima il libro e "ascoltare il senso di questo cammino".
La prima camminata è la più lunga, circa 20 km a piedi, con ritrovo alle 8:45 al Casale Le Crete (tra Tagliacozzo e Scurcola Marsicana), passaggio a Prati di Santa Giusta alle 16, e arrivo finale a Sante Marie con visita al Museo del Brigantaggio. Questa prima camminata è organizzata dall’associazione Ethnobrain di Avezzano (L'Aquila).
Le altre due camminate saranno molto più brevi, circa 2 km l'una (un'ora di cammino) pensate per tutti, anziani e bambini compresi. Partono una da Sante Marie l'altra da Santo Stefano, entrambe alle ore 14:30, per arrivare ai Prati sempre alle 16. E' prevista la presenza anche del sindaco di Sante Marie e consigliere regionale del Partito Democratico, Lorenzo Berardinetti.
Tra i confini del Cicolano e la Marsica, tra Lazio e Abruzzo, Il cammino dei briganti ripercorre appunto l'antica linea di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie raccontando le tante storie di briganti che lì hanno vissuto le loro vicende: "I briganti non erano malviventi, ma difendevano queste terre dall'invasione dei Sabaudi, i nuovi padroni arrivati dal nord che avevano decuplicato le tasse e imposto la leva obbligatoria a chi non poteva sottrarsi dall'obbligo di custodire la terra", si legge nella nota degli autori del volume.
Il percorso ripercorre una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, violenza e soprusi, "che va conosciuta per ciò che è stato e che ha poi generato nei difficili equilibri del nostro Paese. Una storia da ripercorrere a piedi, lungo un cammino di paese in paese, ben percorribile e segnato, con posti tappa attrezzati".
Tecnicamente, il Cammino dei briganti si compie in sette giorni ed è di media difficoltà: si sviluppa su quote medie tra gli 800 e i 1300 metri di quota alle pendici del Monte Velino, terza cima degli Appennini.
Tra la Marsica e il Cicolano, terre di boschi e montagne, si ripercorrono le orme dei briganti della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino.
Da Sante Marie prosegue, attraverso Valdevarri (Rieti), nel Lazio, dove le signore ancora lavano il bucato alla fonte, e Nesce (Rieti), dove passò anche San Francesco nei suoi viaggi. Paesi quasi disabitati e poco noti, dove l'incontro coi locali è autentico e sempre sorprendente. Poi si rientra in Abruzzo e si giunge a Cartore, magico borgo frazione di Borgorose, alle pendici del Velino e che fu sede dell'omonima banda di briganti, con una puntata al Lago della Duchessa (1.788 m), incastonato in una delle più belle cornici dell'Appennino a dominare la piana del Cicolano e la Marsica. Poi Santa Maria in Valle, capolavoro del Romanico, Rosciolo e Scurcola Marsicana (L'Aquila), tra i borghi meglio conservati della Marsica, per poi chiudere l'anello di nuovo a Sante Marie.
La guida sarà disponibile in tutte le librerie dal 26 maggio, e disponibile in anteprima alla giornata di inaugurazione. Per informazioni 340 3496811.