Il Festival I Cantieri dell’Immaginario prosegue gli appuntamenti della danza con il Balletto di Sardegna che presenta Tempesta di Caterina Genta, in scena il 3 agosto alla scalinata del Parco del Castello.
La pièce, nata inizialmente come una performance per una sola danzatrice, arricchita da recitazione e canto, ha accolto in divenire la collaborazione di cinque danzatori, mutando all’interno regia e drammaturgia senza snaturarne il significato. Dal singolo alla coralità è il percorso di questo spettacolo, in cui ogni danzatore diviene autore e protagonista del personaggio che interpreta.
L’ispirazione tratta dal testo shakespeariano punta sullo sviluppo della tempesta come fenomeno naturale, tratteggiando le sue manifestazioni di impeto e forza. Fulmini e tuoni riverberano in questo allestimento suggestivo e misurato.
“Tempesta” come confusione, scompiglio causato dal destino, ma anche dai personaggi sulla scena. Se prima era Prospero, come isola-mondo, ora sono Miranda, Calibano, Ariele, Ferdinando che si camuffano, si reinventano in triangolazioni ambigue ed insidiosi travestimenti. Sono naufraghi, superstiti indenni di tante tempeste che provano a raccontare con il corpo, la voce e il canto.
L’azione si snoda attraverso l’interpretazione di tutte le tempeste attraversate e resistite e la danza diviene una personale stesura che restituisce l’immagine della forza della natura.
La coreografia tratteggia nello spazio precise figure geometriche, in particolare riferimento al cerchio, una forma dalla potenza ancestrale e rituale.
La musica di Marco Schiavoni, appositamente composta, è un tessuto sonoro che va oltre la sua descrizione del fenomeno naturale, e ne evoca anche i suoi più reconditi significati metaforici e simbolici. Tra l’etnico e l’elettronico, tra il romantico ed il rinascimentale, i suoni avvolgono la scena e i danzatori in un tempo e in uno spazio sospeso e dilatato.
Lo spettacolo
Sulla scena: Luca Castellano, Matteo Corso, Caterina Genta, Cristina Locci e Sara Pischedda ne amplificano i timbri e le melodie con i loro corpi e la traccia espressiva echeggiata nello spazio.
Coreografia, regia, canzoni: Caterina Genta
Interpreti: Luca Castellano, Matteo Corso, Caterina Genta, Cristina Locci, Sara Pischedda,
Musica originale, supervisione alla regia: Marco Schiavoni
Luci: Ivano Cugia
Costumi: Angela Bruschi, Stefania Dessì, Caterina Genta
Produzione: Asmed Con il contributo del Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo e della Regione Autonoma della Sardegna