Un video (in alto) che mostra le meraviglie, le bontà e le competenze degli operatori nell'area di Campo Imperatore, sul Gran Sasso d'Italia, in provincia dell'Aquila. E' firmato da Valerio Quartapelle, ed è stato realizzato nello scorso settembre per conto del progetto Life "Praterie", attuato dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dopo il workshop "L'erbario e i sapori del Pecorino di Castel del Monte".
L'ha citato anche il settimanale Quale formaggio, rivista di riferimento del mondo caseario italiano, che questa settimana ospita un ampio articolo dedicato al progetto Life "Praterie", puntando l'attenzione sulla relazione che intercorre tra la conservazione della biodiversità dei pascoli e la qualità dei prodotti dell'allevamento estensivo.
"Esiste un legame inscindibile tra le qualità del territorio e del pascolo e le qualità delle produzioni casearie – dichiarano nell'articolo i ricercatori Aurelio Manzi e Giampiero Sacchetti – perché le proprietà sensoriali sono strettamente correlate all'ambiente in cui gli animali vivono, si muovono e si nutrono".
Gli esperti sono intervenuti al workshop di settembre insieme alla giovane casara Manuela Tripodi dell'azienda agricola "Gran Sasso". Un'iniziativa interessante e partecipata, tenutasi lo scorso settembre, che è servita a conoscere il Canestrato ma anche a ribadire come sull'altopiano di Campo Imperatore (L'Aquila) le qualità naturali e le qualità territoriali coincidono.
"Nel paesaggio modellato da un pastoralismo millenario e transumante - spiega Manzi - la ricchissima comunità erbacea presente si è evoluta insieme al pascolo. Questo significa che mantenere in vita il pascolo e l'allevamento estensivo garantisce la possibilità di conservare l'eccezionale patrimonio di diversità biologica che i pascoli custodiscono".