Un provvedimento molto atteso, e che realizza l'ultimo obiettivo posto nella delibera di Giunta approvata dal Consiglio comunale nel dicembre 2011 a modificare i criteri d'assegnazione degli alloggi del progetto Case. Entro il fine settimana, verrà pubblicato il bando di 'housing sociale', "l'ultimo che istruiremo" ha sottolineato l'assessore all'assistenza alla popolazione Fabio Pelini, e che apre le porte dei progetti Case ai nuclei familiari che "hanno un reddito troppo alto per accedere ai bandi d'assegnazione d'edilizia popolare, ma non abbastanza per fruire del mercato privato".
"Abbiamo messo in campo diversi provvedimenti per dare risposta alla domanda abitativa - ha aggiunto Pelini - come previsto nella delibera di fine 2011, che delineava le categorie sociali che avrebbero potuto beneficiare degli alloggi, scemando, come logico, la richiesta dei cittadini che avevano bisogno d'assistenza a seguito del terremoto". Dunque, gli alloggi del progetto Case sono stati destinati alle fragilità sociali, alle giovani coppie, ai nuclei monoparentali e, ora, verranno 'aperti' anche ai cittadini con un reddito imponibile che non superi i 40mila euro l'anno, reddito complessivo se si tratta di nuclei familiari ovviamente, e che dimostrino di essere residenti in un Comune italiano da almeno un anno, con un punteggio maggiore che verrà attribuito ai residenti nel comune dell'Aquila.
Pelini ha spiegato i criteri che determineranno il punteggio da attribuire a ciascuna domanda: 10 punti, appunto, andranno a chi ha la residenza nel nostro comune; 8 punti ai nuclei con due o più figli minori, anche se nascituri; 6 ai nuclei con un figlio minore, anche se nascituro; 4 punti verranno riconosciuti in presenza di un componente disabile e 2 punti se il nucleo familiare ha componenti con età superiore ai 75 anni. A parità di punteggio, verrà considerato il maggior numero di componenti minori del nucleo familiare. Prima dell'assegnazione effettiva, gli assegnatari degli alloggi saranno chiamati a versare anticipatamente una cauzione pari a 3 mensilità del canone concessorio previsto, "calmierato - ha ricordato Pelini - e parametrato al valore medio dei 'Patti territoriali' che, come noto, differiscono di zona in zona, da quelle meno costose (Pianola, Bagno, Roio) a quelle più costose (Sant'Antonio)".
La finalità è duplice, ha aggiunto l'assessore: "rispondere alle esigenze abitative dei cittadini con redditi medio bassi e calmierare i canoni di locazione in città. Ci aspettiamo moltissime domande", e per questo il bando verrà chiuso il 31 gennaio prossimo.
Al momento, gli alloggi a disposizione sono 371 ma è chiaro che aumenteranno con il progressivo rientro a casa dei cittadini ancora assistiti; si tratta di apparamenti del progetto Case, i Map infatti andranno verso una graduale dismissione. "Così - ha ribadito l'assessora alle politiche sociali, Emanuela Di Giovambattista - possiamo dire con un pizzico di orgoglio di aver dato attuazione, punto per punto, alla delibera del dicembre 2011 che veniva ricordata dal collega Fabio Pelini. In Italia, non vengono istruiti molti bandi di housing sociale - ha rivendicato - non si attuano provvedimenti del genere che rispondono alle esigenze di categorie sociali differenti rispetto a quelle che, tradizionalmente, chiedono di accedere al patrimonio residenziale pubblico".
Di Giovambattista ha quindi fornito alcuni numeri sui bandi pubblicati fino ad ora: "L'assegnazione degli alloggi ai cittadini con fragilità sociali è avvenuta con avviso pubblico del 2015: si è data risposta a 422 persone, fornendo tra l'altro, a chi fosse più in difficoltà, contributi per il pagamento del canone di locazione; ne hanno beneficiato 59 famiglie, per un importo medio di 900 euro; poi, siamo passati alle giovani coppie, con apposito bando, e abbiamo concesso 68 alloggi del progetto Case; infine, 42 alloggi sono stati riservati ai nuclei monoparentali".
Ovviamente, anche gli altri provvedimenti a valere sul così detto 'Piano Povertà' che ha superato, al momento, 1 milione di euro in fondi investiti, ha dato risposte alle famiglie in difficoltà col pagamento di canoni, affitti, mutui o utenze, a dire che "l'emergenza abitativa è stata affrontata con diversi e variegati strumenti d'intervento". In particolare, lo sportello per il sovraindebitamento - aperto da agosto e fino al 30 novembre scorso e ora rifinanziato con ulteriori 200mila euro - "ha risposto proprio alle esigenze di gestione dell'abitazione, bene primario, per quei nuclei con reddito Isee fino a 4mila euro; in questi mesi, abbiamo ricevuto 92 domande". Altri 300 mila euro sono stati investiti sui "bonus economici straordinari, una tantum" e oltre 100 mila sui "Piani integrativi alla domiciliarità", ordinari e straordinari.
Ultima annotazione, non per importanza: sono 94 i nuclei familiari sfollati a seguito del terremoto del 24 agosto scorso che ha colpito, in particolare, Amatrice e Accumoli, e che hanno trovato alloggio nei progetti Case dell'Aquila. Per loro, è stata istruita una convenzione con Regione Lazio che ha preso in carico le utenze, sin dal primo giorno, e i canoni di locazione dal 1 novembre 2016: fino alla fine di ottobre, infatti, il Comune dell'Aquila ha ospitato gli sfollati gratuitamente.