Mercoledì, 01 Marzo 2017 12:56

Parco del Castello, ecco il piano di riqualificazione: accessibile e eco-sostenibile

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E' stato presentato stamane, a Palazzo Fibbioni, il progetto di riqualificazione del Parco del Castello, con l'intesa tra Comune, Soprintendenza per l'archeologia, Belle arti e Paesaggio della città dell'Aquila e del cratere, e Fondazione Carispaq, che ha finanziato interamente l'intervento con un impegno finanziario di circa 1 milione di euro; i tempi di realizzazione sono stimati in un anno.

"Il progetto - ha spiegato il presidente della Fondazione, Marco Fanfani - prevede la riqualificazione dell'intero Parco divenuto, dopo il sisma, il principale luogo d'aggregazione sociale in prossimità del centro storico cittadino; l'intervento, ispirato ai principi dell'eco-sostenibilità ambientale e della piena accessibilità per tutte le fasce della popolazione, riguarderà il recupero ed il miglioramento delle infrastrutture esistenti e delle aree verdi, con l'obiettivo di rendere pienamente fruibile un'area di grande pregio ambientale per destinarla ad iniziative di natura culturale, turistica e del benessere psico-fisico, tutte coordinate ed integrate tra loro dal comune obiettivo della valorizzazione dell'intero parco e delle sue tradizionali vocazioni".

Fanfani, tra l'altro, accogliendo il 'grido' di protesta dell'associazione Jemo 'nnanzi, ha annunciato la volontà della Fondazione Carispaq di finanziare l'intervento di recupero di un altro simbolo cittadino, il Torrione e - in questo senso - è già iniziata l'interlocuzione tra Comune e Soprintendenza per iniziare a 'pulire' l'area dai materiali caduti.

Tornando al Parco del Castello, il progetto di riqualificazione si inserisce nella più ampia strategia di rivitalizzazione del centro storico. "Si tratta di un intervento decisivo per il rilancio della città", ha ribadito il sindaco Massimo Cialente; "il Parco, è sempre stato un luogo fondamentale per la nostra comunità. L'insediamento dell'Auditorium di Renzo Piano è servito a riportare a centralità l'area, riqualificando il tratto che, anche prima del terremoto, era il meno vissuto per l'assenza di alberi; col recupero completo, il Parco diventerà il biglietto da visita della città, collegato - idealmente - con le altre aree verdi cittadine che stiamo riqualificando, Murata Gigotti, Piazza d'Armi, il Parco del Sole che è oggetto del restauro finanziato da Eni, il Parco delle Acque alla Rivera, il Parco delle sorgenti del Vera e un'altra area verde di 3 ettari che stiamo realizzando a Gignano. Se riuscissimo a realizzare anche il project financing sulla Fontana Luminosa - ha aggiunto il primo cittadino - con la completa pedonalizzazione dell'area circostante, il Parco del Castello acquisterà un ruolo ancor più centrale, rappresentando anche una 'via verde' verso le scuole che porteremo alla Caserma Rossi".

L'intervento verrà articolato in diverse linee d'azione che - come ha spiegato l'architetta Gianna Liberali, che ha redatto il progetto per la Fondazione Carispaq - riguarderanno la definizione di percorsi pedonali, ciclabili (con una pista per adulti e un'altra per bambini) e naturalistici, un cammino speciale per i non vedenti, la sistemazione del verde, la realizzazione di aree ricreative e di altre dedicate all'attività fisica, l'eliminazione delle barriere architettoniche e l'istallazione di nuovi arredi urbani, inclusi sistemi innovativi d'illuminazione, videosorveglianza e wireless. Ci sarà anche un'area dedicata alla musica, con un pianoforte e strumenti per bambini. Verrà riqualificata, inoltre, l'area antistante l'Auditorium per destinarla ad ospitare eventi e spettacoli culturali e artistici all'aperto.

"Questo progetto - ha spiegato la Soprintendente Maria Alessandra Vittorini - costituisce un accurato e attento approfondimento, con specifici studi di dettaglio esecutivo, dell'originario programma di interventi completato e appaltato nel 2009, poco prima del terremoto, e mai attivato col blocco dell'affidamento e dei relativi fondi. E' come riallacciare un filo che si era spezzato", ha sottolineato. Aggiungendo poi: "L'intento condiviso col Comune dell'Aquila trova oggi concretezza nella conclusione di un importante lavoro congiunto di elaborazione progettuale e nella disponibilità della Fondazione. Il Parco costituisce lo scenario naturale del Forte spagnolo e, sia pur nelle diverse trasformazioni che ne hanno mutato l'aspetto a partire dai primi del '900, è oggi interamente sottoposto a tutela per il suo interesse culturale".

Parliamo di un polmone verde di 110mila metri quadrati, di proprietà del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo per la parte che va dalla Chiesa del Crocifisso al parco giochi realizzato nel post sisma, passando per la 'pineta', e del Comune dell'Aquila, invece, per l'area restante. A quanto si è appreso, seppure Cialente abbia ribadito la necessità di recintare il Parco almeno in alcune aree, lasciando i tradizionali accessi comunque aperti, non si procederà in questo senso per le resistenze della Soprintendenza e perché l'intervento costerebbe molto.

L'attuale sistemazione del parco risale ad un intervento realizzato tra il 1927 e il 1931 secondo il progetto dell'Ing. Mario Bafile, inserito nell'ambito del secondo Piano urbanistico 'Tian' approvato dal Prefetto dell'Aquila e dall'allora Podestà Adelchi Serena, proprio per riqualificare l'area a seguito del terremoto del 1915. All'epoca, l'area intorno al Castello cinquecentesco era 'brulla', per evidenti motivi di difesa che risalivano all'epoca dell'inserimento del forte, 'calato' dentro la città spezzando la cinta muraria (e alcuni resti visibili dentro il Parco che verranno riqualificati) e demolendo parti d'abitato. Tra l'altro, a seguito del sisma del '15 l'area era stata utilizzata per realizzare i 'baraccamenti' post sisma.

Ultima modifica il Mercoledì, 01 Marzo 2017 14:17

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