Mercoledì, 19 Luglio 2017 16:57

L'Aquila, un progetto mette in scena i reportage dal fronte di Lucia Goracci

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E’ una settimana di eventi all’insegna del giornalismo e della musica quella iniziata nell’ambito dei Cantieri dell’Immaginario, la kermesse dedicata alle arti visive e performative che, fino all’11 agosto, animerà le piazze del centro storico dell’Aquila con numerosi eventi spettacolo.

Al centro dell'opera multimediale Assedio - Frammenti di reportage – che andrà in scena in prima assoluta venerdì 21 luglio ore 21:30 al Parco Del Castello con replica il 22 alla stessa ora – sono infatti i reportage realizzati negli ultimi due anni dalla giornalista di Rai News 24 Lucia Goracci, testimone in prima linea dei tragici assedi di Mosul in Iraq e di Aleppo in Siria. A partire dallo straordinario lavoro d'inchiesta giornalistica realizzato dai vari fronti di guerra, lo spettacolo mescola sperimentazione artistica, reportage, video e musica su un testo teatrale scritto dalla stessa Lucia Goracci.

Celebre inviata di guerra e tra i volti più noti del giornalismo nazionale e internazionale, Goracci è stata ieri pomeriggio protagonista, insieme al capo redattore di Rai News 24 l'aquilano Paolo Pacitti, e al direttore artistico dell'Istituzione sinfonica abruzzese (Isa) Luisa Prayer, del primo dei tre incontri che precedono il debutto dello spettacolo, offrendo al pubblico la sua testimonianza diretta su come sta evolvendo la situazione in Medio oriente, in particolare a Mosul, la città irachena liberata dall'Isis qualche giorno fa dopo un assedio durato quasi un anno.

La giornalista ha parlato in modo appassionato della sua esperienza di inviata dai fronti di guerra più caldi del Pianeta, da Kobane a Palmira, e poi Gaza, la Libia, gli attentati di Istanbul, precisando che il lavoro dell'inviato non consiste "nella ricerca della verità assoluta, ma in uno sforzo intellettuale che, nel massimo rispetto della deontologia professionale, porti a una ricostruzione dei fatti il più possibile onesta".

"Per fare questo – ha continuato Goracci – io la guerra la voglio vedere con i miei occhi, farmela raccontare da un soldato o dall'attivista anti regime di Piazza Tahrir, per quanto l'attivista possa essere intellettualmente più affine a me, non basta. Devo essere in prima linea dove si combatte, perché il nostro lavoro è mosso da un'incessante ricerca della verità storica. Solo così si può restituire una corretta informazione".

Alle parole della Goracci, si sono alternate le proiezioni dei suoi ultimi servizi trasmessi da Mosul nell'ultima recentissima fase dell'assedio prima dell'annuncio della liberazione del 9 luglio. Reportage che documentano la fuga disperata degli ultimi civili dalle abitazioni della città vecchia di Mosul, l'ultima roccaforte dell'Isis. In un servizio brevissimo, due minuti appena, si vedono uomini, donne e infine bambini attraversare la linea del fronte sotto i colpi delle pallottole: "Lucia Goracci ha una straordinaria capacità – ha commentato Pacitti – quella di restituire con i suoi servizi ogni minimo dettaglio. Pur restando nei brevissimi tempi televisivi, Lucia è in grado di raccontare storie, di andare oltre la semplice cronaca giornalistica per raccontare gli uomini che quella guerra la subiscono e la loro individualità".

"Assedio- Frammenti di reportage è un'opera multimediale nell'ambito della quale la messa in scena dello spettacolo rappresenta solo il momento finale di un vero e proprio work in progress – ha precisato Luisa Prayer – che anticiperà il debutto e si articolerà in tre eventi che permetteranno al pubblico di scoprire e mettere a fuoco i diversi elementi che compongono i piani narrativi dell'opera".

"Si tratta di un lavoro – ha continuato Prayer - nato dalla volontà di conferire la dimensione della permanenza e della potenziale riproducibilità allo straordinario lavoro di cronaca svolto da questi anni da Lucia Goracci. Questo patrimonio di immagini, suoni, parole raccolti nei suoi viaggi, sono diventati il punto di partenza di un progetto che ha messo insieme autori ed esecutori che hanno lavorato alla scrittura di una partitura complessa per solisti, orchestra, voci narranti e video".

Dopo l’incontro di ieri, dunque, l’appuntamento è per stasera alle 21.30 presso Cortile di ingresso del museo Munda, dove si terrà il secondo evento in programma prima dello spettacolo di venerdì sera. Si tratta di una live session di improvvisazione durante la quale si esibiranno i due musicisti solisti ospiti di "Assedio – Frammenti di reportage" del 21 e 22 luglio: Daniele Roccato – virtuoso del contrabbasso e artista in residenza Isa per il 2017, che firma anche le elaborazioni per il quartetto di contrabbassi "Ludus Gravis" che prenderà parte allo spettacolo finale - e il percussionista iraniano naturalizzato francese Ghavi Helm Mohammad.

Due personalità originali la cui esperienza artistica si è nutrita di confronti fra mondi espressivi diversi per origine, generi e linguaggio. Nell'affascinante spazio del Museo Nazionale d'Abruzzo, che conserva capolavori datati a partire dall’inizio del secondo millennio, il suono antico e inedito al tempo stesso che nasce dalla fusione di timbri particolari come quello del contrabbasso e delle percussioni etniche come lo zarb e il daf.

I protagonisti della serata 

Daniele Roccato contrabbassista solista e compositore, è stato invitato a suonare in molti dei festival e delle sale da concerto più prestigiosi del mondo, spesso presentando proprie composizioni. Fondatore, concertatore e solista dell’ensemble di contrabbassi “Ludus Gravis”, vanta collaborazioni con importanti nomi del teatro d’innovazione, della danza, della letteratura. Ha realizzato progetti concertistici e discografici nel campo della creazione estemporanea e dell’improvvisazione e alcuni dei suoi molti lavori di trascrizione sono in corso di pubblicazione per le edizioni Sikorski, Schott e Salabert. Grazie a lui il contrabbasso è entrato nel mondo del pop con i progetti in trio con Lucio Dalla e con Roberto Vecchioni. Titolare della cattedra di Contrabbasso presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, è spesso invitato a tenere seminari presso prestigiose accademie e università.

Mahamad Ghavi Helm è nato nel 1951 a Téhéran dove ha cominciato gli studi presso il Conservatorio. Nel 1973 si è trasferito in Francia per perfezionarsi con Sylvio Gualda. Ha sempre continuato a praticare la musica che lo ha accompagnato durante la sua infanzia. Accanto alla attività di solista tiene seminari sull’arte dell’improvvisazione della percussione iraniana ed insegna in diversi conservatori di musica in Francia. Ha partecipato a importanti progetti musicali e ha collaborato con il violoncellista Yo-Yo Ma, con il compositore Luigi Ceccarelli e con l’Orchestre National de Lyon sul progetto “Silk Road”. Importanti le sue esibizioni in Europa e Stati Uniti dedicate alla musica persiana con Mohammad Reza Lotfi, come percussionista di strumenti etnici come il Tombak e il Daf.

Per prenotare il proprio posto alla Live Session presso il Munda, inviare una email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al numero 0862.411102. 

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Luglio 2017 17:29

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