Il cielo stellato sopra di noi, almeno a San Lorenzo: sono tornate le notti d'agosto in cui tutti alziamo lo sguardo verso il firmamento nella speranza di vedere la scia luminosa di almeno una stella cadente.
Come ogni anno, il nostro pianeta sta per attraversare lo sciame meteorico delle Perseidi, la gigantesca nuvola di frammenti lasciata dalla cometa Swift-Tuttle nel corso delle sue periodiche orbite attorno al Sole. Detriti di dimensioni variabili, dal masso al granello di sabbia, che entrano nell'atmosfera a una velocità di 160.000 chilometri all'ora, incendiandosi e tracciando nel cielo la scia che noi, da terra, chiamiamo "stella cadente".
Secondo la tradizione la notte delle stelle dovrebbe essere quella del 10 agosto, San Lorenzo appunto, ma è noto che negli ultimi secoli il fenomeno della precessione degli equinozi ha spostato il fenomeno un po' più in avanti. Quest'anno il picco di meteore - che vengono chiamate appunto "lacrime di San Lorenzo" - è previsto in quella tra il 12 e il 13 agosto.
Ma non è solo l'effetto scenografico e suggestivo delle stelle infuocate che attraversano il cielo d'estate che rende così particolare questa fenomeno.
Se questa notte è considerata un po' speciale, è perché lo è davvero. Il ruolo che le stelle cadenti potrebbero aver giocato nella storia del nostro pianeta, infatti, è, spiega Giovanni Bignami, astrofisico e accademico dei Lincei, "fondamentale".
"Lo scienziato inglese Fred Hoyle ha ipotizzato che la vita si sia propagata nell'universo attraverso le comete, sulle quali sarebbero presenti tracce di molecole organiche complesse, che sono i mattoncini di base che costituiscono la vita" spiega Bignami. Questa teoria, nota col nome di Panspermia, "e' stata - ha aggiunto - poi confermata dalla Sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea che è arrivata proprio su una cometa". Ogni volta che capita di vedere una stella cadente, che è un frammento di cometa e dunque porta con sé quelle molecole "mi piace pensare di stare ad osservare il momento in cui il nostro pianeta viene inseminato dalla vita", conclude Bignami.
Vedere le stelle cadenti che penetrano l'atmosfera terrestre e si incendiano al contatto coi gas terrestri è, dunque, un passaggio chiave nella comprensione delle relazioni che intercorrono tra il nostro pianeta e lo spazio esterno.
La caduta di questi detriti di cometa, circa quattro miliardi di anni fa, in quelli che allora erano i mari primordiali della Terra potrebbe aver fornito quei materiali base (molecole e composti organici) che poi sarebbero stati alla base della ben più complessa molecola della vita: il Dna. Anche allora, come oggi, ci fu una pioggia di stelle cadenti. Contrariamente a quanto immaginiamo, questo fenomeno di contaminazione dalla spazio, non si è concluso allora, ma è continuato.
Il picco tra il 12 e il 13 agosto
Quest'anno, come detto, il picco di meteore è previsto in quella tra il 12 e il 13 agosto.
Gli orari consigliati per l’osservazione sono dalle ore 24.00 sino a poco prima del mattino, verso le 4.00, anche se quest'anno le circostanze non saranno ideali, come spiega Gianluca Masi, astrofisico e responsabile del Virtual Telescope.
Per osservare le stelle cadenti, ovviamente, non c'è bisogno di un equipaggiamento speciale e non è indispensabile saper riconoscere le costellazioni bensì adottare alcuni accorgimenti essenziali:
Trovare un luogo buio
Sarà fondamentale trovare un cielo buio e con un’ampia visuale per poter massimizzare le possibilità di osservare le stelle cadenti.
Non avere fretta
Sembrerà scontato dirlo ma non bisogna avere fretta. Le meteore arrivano saltuariamente e intervallate da pause, inoltre gli impiegano sino a 20 minuti per adattarsi al buio.
Trovare il Radiante
Sebbene non sia requisito essenziale riconoscere le costellazioni, è molto utile cercare e trovare il cosiddetto “Radiante“, il punto dal quale provengono e si irradiano le meteore. Il Radiante delle meteore Perseidi è la Costellazione di Perseo, che si può individuare a Nord – Est partire dalle ore 24.00. Si troverà proprio sotto Cassiopea una costellazione a forma di “W” o di “M” rovesciata. Per individuare la Costellazione di Perseo, basta una bussola ma va bene anche una delle app scaricabili tramite Android o Apple.
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Per chi volesse avventurarsi alla ricerca delle stelle cadenti e dei cieli stellati in Abruzzo, ecco una breve lista di luoghi ideali consigliati da Astronomitaly in cui trovare un cielo stellato di qualità.