Martedì, 29 Ottobre 2013 01:03

'Tsa50', Piera Degli Esposti all'Aquila: "Devo tutto a questa città"

di 

“Essere qui oggi era il minimo che potessi fare. Sono stati questo teatro e questa città a darmi la possibilità di diventare un'attrice. Devo tutto a delle persone molto coraggiose, che non posso non ricordare: Luciano Fabiani, Giuseppe Giampaola e Errico Centofanti”.

A parlare è Piera Degli Esposti, ospite d'onore della cerimonia con cui il Consiglio Regionale ha voluto festeggiare, ieri pomeriggio, i 50 anni del TSA, il Teatro Stabile d'Abruzzo.

Era infatti il 28 ottobre 1963 quando, nello studio del notaio Trecco, alla presenza di coloro che vengono considerati i fondatori del TSA, i già citati Luciano Fabiani, Giuseppe Giampaola e Errico Centofanti, venne sancito l'atto di nascita di quello che all'inizio e per molti anni si chiamò semplicemente Teatro Stabile dell'Aquila. La trasformazione in Teatro Stabile d'Abruzzo avvenne nel 1991 (ma la cronologia e la versione ufficiale dei fatti presenterebbero non poche inesattezze, come ha raccontato Maria Cattini sul sito L'Aquila Blog in una lunga e dettagliata inchiesta che ha passato al setaccio anche le vicissitudini finanziarie dell'Ente).

Durante la celebrazione, svoltasi nell'Auditorium del Parco alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali (tra cui il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, il vice presidente del Consiglio Regionale Giorgio De Matteis e  il prefetto Francesco Alecci), e dei vertici del Teatro, tra cui il presidente Ezio Rainaldi e il direttore artistico Alessandro Preziosi, sono state rievocate, anche grazie a un video realizzato dal giornalista e video maker Francesco Paolucci, le vicende che portarono alla nascita, tutt'altro che facile, di questa prestigiosa istituzione culturale, che è stata, in 50 anni, fucina di tanti registi e attori entrati nella storia del teatro italiano.

L'avvento del TSA fu un fatto molto importante per l'intera città. Come ha ricordato lo storico Walter Cavalieri nel corso del suo intervento, la fondazione dello Stabile, inquadrata nel particolare contesto politico e culturale locale dei primi anni Sessanta del secolo scorso - contesto ricostruito da Cavalieri con dovizia di particolari, agganci  e collegamenti con gli accadimenti nazionali di quegli anni - contribuì a far uscire L'Aquila da un certo immobilismo e conservatorismo. In tal senso, la nascita del TSA non fu l'unico evento degno di nota. Nel Secondo Dopoguerra, infatti, ci fu una fioritura notevole di enti e istituzioni legati alla cultura, alla musica e alle arti; basti pensare alla società concerti Barattelli, dalla quale scaturirono, per via diretta e indiretta, anche l'Isa, il conservatorio Casella ecc. Leggi la ricostruzione storica di Cavalieri

Nel corso della cerimonia, Piera Degli Esposti è salita sul palco per un'intervista a tutto tondo e a tu per tu con Francesco Paolucci. Poco prima, nel corso dell'incontro con la stampa, l'attrice si era lasciata andare anche alla rievocazione di ricordi personali: “Ricordo che ero qui quando morì mio padre. Mi trovavo in albergo  quando seppi la notizia. Andai giù dal portiere e gli dissi “E' morto mio padre. Io adesso esco, vado fuori”. Al che lui mi disse “Ma è notte, è tardi, dove va?” e io gli risposi: “Vado alle 99 cannelle”. Uscii e rimasi là tutta la notte a ricordare mio padre”.

“Tutti i luoghi di questa città” ha aggiunto la Degli Esposti “continuano a essere per me molto familiari e pieni di ricordi”.

Molto è cambiato, da allora. A cominciare dal mondo del teatro, che è molto diverso da quello nel quale si è formata la generazione di attori alla quale la Degli Esposti appartiene. Come in molti altri campi legati all'arte, ha detto l'attrice, anche nel teatro si sono persi il gusto e la voglia di sperimentazione, e non si vanno più a scovare i giovani talenti nelle cantine e nei seminterrati: “Non penso che oggi ci sia la facilità di sperimentazione che c'era allora” ha commentato, non senza un po' di amarezza, l'attrice “Bisogna dire, però, che all'epoca c'erano delle possibilità diverse, offerte dalla cultura; una cultura che scendeva nelle strade ed entrava anche in posti scomodi. Oggi invece vedo più voglia di evasione, c'è una cultura che non si può definire nemmeno come tale ma tutt'al più come cultura televisiva. Anche il teatro risente di questa necessità di visibilità che è stata privilegiata a scapito della ricerca”.

I festeggiamenti sono proseguiti in serata all'auditorium della caserma della Guardia di Finanza con uno spettacolo presentato da Alessandro Preziosi e da Teresa Mannino.

Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Tsa
Ultima modifica il Martedì, 29 Ottobre 2013 11:13

Articoli correlati (da tag)

Chiudi