Giovedì 24 agosto, all’Aquila, al Munda (Museo nazionale d’Abruzzo), verranno esposti i bozzetti dei dipinti realizzati per la chiesa di Santa Maria di Collemaggio da Karl Borromaus Ruthart, pittore e monaco celestino. L’evento è inserito nell’ambito del programma della 723^ Perdonanza Celestiniana.
“Con il restauro sono state recuperate le vere pennellate dell’artista, facendo uscire dall’oblio soggetti nascosti da invadenti ridipinture, come nel caso del secondo leone in “San Pietro Celestino salva una donna dai Saraceni”.
E’ Lucia Arbace, direttore del Polo Museale dell’Abruzzo, a descrivere il lavoro eseguito dal il Consorzio le Arti che è intervenuto sulle tele, restaurate con un finanziamento degli Amici dei Musei e dei Beni Culturali e del Serra Club, seguito dal direttore del Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila Mauro Congeduti.
In questo modo, onorando lo spirito del fondatore del movimento celestiniano, il Munda partecipa con i suoi tesori alla Perdonanza attraverso l’anteprima di una grande mostra sul pittore e monaco celestino Karl Borromaus Ruthart che sarà allestita nel 2018 a Danzica, città dove nacque intorno al 1630.
Ruthart era un apprezzato pittore di cacce e animali selvaggi, le cui opere erano visibili nelle navate della Basilica di Collemaggio fino al terremoto del 2009.
Dopo aver lavorato ad Anversa, Ratisbona, Vienna e Roma divenne monaco celestino con il nome di Padre Andreas nel 1672, quando già era molto famoso per il suo talento.
Dopo la conversione si trasferì a Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila, dove sembrerebbe aver vissuto e lavorato per il resto della vita.
In oltre quarant'anni di attività mise la sua arte a disposizione dell'ordine realizzando un significativo numero di tele, con storie della vita di San Pietro Celestino, San Benedetto e Santa Scolastica, ritratti dei celestini, soggetti animalistici, paesaggi, nature morte, molti dei quali, oggi, al Museo dell'Aquila.
Motivi ricorrenti dei suoi soggetti sono quelli della letteratura eremitica, monaci che ammansiscono le fiere alla cui scelta deve aver senz'altro influito la singolare vena animalistica del Ruthart e gli ambienti selvaggi che si sposavano con la spartana vita eremitica intrisa di spiritualità.
Numerose sue opere appartengono ai principali musei del mondo: l’Hermitage di San Pietroburgo, il Getty Museum di Los Angeles, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Louvre di Parigi, il Museo di Capodimonte a Napoli, la Staatsgalerie di Stoccarda, il Museo di Danzica e il Museo Nazionale d’Abruzzo a L'Aquila, e in altre importanti collezioni europee pubbliche e private.
L’inaugurazione della mostra è in programma giovedì 24 agosto alle 19 alla presenza dei finanziatori del restauro: Amici dei Musei e dei Beni Ambientali, Presidente Ing. Franco Dus e Serra Club dell'Aquila, presieduto dalla prof. Rita Leonardi. Il Consorzio le Arti è composto dalle restauratrici Silvia Pissagroia, Elisabetta Biscaribni, Antonella Amoruso, Giulia Cervi.