Come prevedibile, chiusa l'edizione 723 della Perdonanza celestiniana, Alfredo Moroni si è dimesso dall'incarico di coordinatore del Comitato affidatogli dalla passata amministrazione di centrosinistra. "Si chiude un ciclo", ha spiegato l'ex assessore comunale; "spero che chi sarà incaricato del coordinamento e/o della direzione artistica della Perdonanza Celestiniana lo faccia, con uguale passione, a titolo gratuito".
Moroni ha rivendicato gli obiettivi raggiunti in questi anni: "La Perdonanza non è più terreno di scontro politico o di polemiche pretestuose: finalmente unisce e non divide; i conti da cinque anni sono in ordine: è dunque possibile contemperare la sobrietà con la qualità e la quantità degli eventi in cartellone, nel rispetto del budget e con elevati standards organizzativi e dei servizi resi; il coinvolgimento delle scuole e degli studenti di ogni ordine e grado e la ricchezza delle loro ricerche è realtà: non disperdiamo tale enorme patrimonio; la candidatura della Perdonanza come patrimonio immateriale dell’umanità è in parte anche il frutto del grande impegno di questi anni: il riconoscimento da parte dell’UNESCO può rappresentare il suggello del suo carattere di universalità;
la Perdonanza è tutto l’anno: non è più confinata nella settimana ufficiale (23/29 agosto) e richiede una preparazione di lungo periodo; chiudere gli eventi con la straordinaria maratona del jazz italiano alimenta lo spirito del messaggio di pace e di perdono con ulteriori elementi legati alla solidarietà e alla valenza degli eventi culturali: L’Aquila può divenire la Capitale del Jazz", ha sottolineato.
Di seguito, la lettera di Moroni al sindaco Pierluigi Biondi:
Preg.mo Signor Sindaco,
il pluriennale impegno di Coordinatore del Comitato Perdonanza ha consentito uno straordinario arricchimento del mio bagaglio umano e professionale e, contemporaneamente, mi ha messo ulteriormente alla prova nello svolgimento di una pubblica funzione nell’interesse della città, che per molti anni ho servito con amore e dedizione.
Mi hanno accompagnato nell’espletamento di tale delicato e complesso incarico (onorifico) persone che disinteressatamente hanno dimostrato di condividere le motivazioni di un lavoro di squadra, nella consapevolezza e con l’intento di affermare lo spirito di coesione della nostra comunità, oltre che di salvaguardare e rendere universale il valore profondo del pensiero e del messaggio di Papa Celestino.
La complessità di tale compito è evidente e cresce con il trascorrere del tempo, non solo per la necessità di dosare i pesi tra gli aspetti religiosi (certamente primari) e la festa di popolo, non solo per l’onere di mescolare saggiamente i caratteri di originalità dell’evento con la tradizione consolidatasi nei decenni, ma anche per l’emergere di continui fattori esterni che richiedono l’assunzione di crescenti responsabilità.
Credo che alcuni risultati siano stati raggiunti:
- la Perdonanza non è più terreno di scontro politico o di polemiche pretestuose: finalmente unisce e non divide;
- i conti da cinque anni sono in ordine: è dunque possibile contemperare la sobrietà con la qualità e la quantità degli eventi in cartellone, nel rispetto del budget e con elevati standards organizzativi e dei servizi resi;
- il coinvolgimento delle scuole e degli studenti di ogni ordine e grado e la ricchezza delle loro ricerche è realtà: non disperdiamo tale enorme patrimonio;
- la candidatura della Perdonanza come patrimonio immateriale dell’umanità è in parte anche il frutto del grande impegno di questi anni: il riconoscimento da parte dell’UNESCO può rappresentare il suggello del suo carattere di universalità;
- la Perdonanza è tutto l’anno: non è più confinata nella settimana ufficiale (23/29 agosto) e richiede una preparazione di lungo periodo;
- chiudere gli eventi con la straordinaria maratona del jazz italiano alimenta lo spirito del messaggio di pace e di perdono con ulteriori elementi legati alla solidarietà e alla valenza degli eventi culturali: L’Aquila può divenire la CAPITALE DEL JAZZ.
Si poteva e si può fare meglio e di più, certo. Ma occorre adeguare il modello organizzativo.
Si possono apportare modifiche, per esempio, snellire e rivedere il Corteo della Bolla. Ma la rivisitazione deve pur sempre avere senso storico e coerenza.
La 724^ Perdonanza vedrà due “novità”:
- la Basilica di Santa Maria di Collemaggio ospiterà le funzioni liturgiche, con evidente semplificazione dell’impianto organizzativo;
- il Parco del Sole potrà, in parte, essere fruito per eventi culturali e scientifici, con maggiori opportunità di dialogo nell’ambito del programma.
Ora si chiude un ciclo. Spero che chi sarà incaricato del coordinamento e/o della direzione artistica della Perdonanza Celestiniana lo faccia, con uguale passione, a titolo gratuito.
Mi sono sentito onorato per l’incarico che il Tuo predecessore Massimo Cialente intese conferirmi. Sono altrettanto onorato di aver portato a termine (credo, con soddisfazione di molti) l’edizione n. 723 della Perdonanza, a seguito della conferma da Te ricevuta, nonostante il mio immediato passo indietro.
Ho molto apprezzato l’impegno del Comune anche nell’edizione appena chiusa, sia della parte istituzionale che degli uffici. Di questo Ti ringrazio espressamente. Così come vorrei ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno espresso grande professionalità, garantendo che tutto si svolgesse al meglio. Mi limito, pur abbracciando tutti, a fare due ringraziamenti espliciti:
- per l’apparato, tecnici ed operai comunali che hanno lavorato senza limiti e con grande passione;
- per il Comitato, Luana Masciovecchio, elemento prezioso e difficilmente sostituibile, dalle straordinarie doti professionali.