Giovedì, 31 Ottobre 2013 20:59

4 anni di CaseMatte: "Assemblea permanente sugli spazi sociali"

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Uno spazio illuminato, attraversato da decine di persone, nel buio di un parco alle porte della città. Era il 31 ottobre del 2009: a quattro anni dall'occupazione, CaseMatte ha festeggiato il suo compleanno aprendosi, ancora e di nuovo, alla città. Invitandola a discutere e ad immaginare un altro presente: "Mancano spazi pubblici di socialità e aggregazione", ha spiegato Alessandro Tettamanti. "Quattro anni fa, abbiamo deciso di occupare questo spazio per cercare un luogo di autogestione nel divenire della ricostruzione. Intuimmo, allora, che in un contesto caratterizzato dalla negazione della socialità avremmo dovuto conquistare uno spazio dove immaginare una ricostruzione non solo materiale ma sociale, capace di parlare di diritti, cultura, reddito e futuro vivendo, però, il presente da protagonisti. Con l'idea che L'Aquila è l'epicentro della crisi e che, quindi, deve essere capace di guardare e parlare all'Italia e all'Europa. E' cosi che abbiamo lavorato, è così che siamo arrivati all'assemblea di questa sera".

Con le stesse esigenze che, qualche settimana fa, hanno portato in piazza centinaia di studenti delle scuole superiori. Alcuni di loro hanno partecipato all'assemblea di CaseMatte: "Prima del terremoto c'era un grande spazio pubblico, il centro storico", ha sottolineato Alessandro. "Ora, non ci sono spazi di aggregazione se non CaseMatte, l'Asilo occupato e pochi altri. Spazi d'avanguardia, dove immaginare e vivere la città per come la vorremmo tra vent'anni. Spazi conquistati, anche a costo di affrontare un processo. Come sapete, infatti, il manager della Asl, Giancarlo Silveri, si è costituito parte civile e ha chiesto 50mila euro di provvisionale per danni d'immagine. Danno d'immagine per aver dato vita ad uno spazio, nel mezzo del silenzio e del buio di Collemaggio. Una sfida persa dall'amministrazione, per ora: la collina, infatti, potrebbe trasformarsi in una cittadella di diritti, di espressione, di laboratori, di lavoro e di autogestione. Non intendiamo lasciarla nelle mani di speculatori privati. E rivendichiamo il risultato politico di non aver permesso la chiusura dei cancelli".

Vivere gli spazi per incidere sul processo di ricostruzione, materiale e sociale: "Abbiamo sempre guardato alla ricostruzione come ad una opportunità", sottolinea Mattia Lolli. "Vogliamo si ricostruisca una città diversa e migliore. CaseMatte non è uno spazio che abbiamo occupato per soddisfare le nostre esigenze: è uno spazio che abbiamo aperto e restituito a tutti. Per discutere, confrontarci, costruire dei percorsi. E credo che siamo riusciti ad incidere a livello culturale e politico. Ora, bisogna fare un passo avanti, insieme agli studenti. Iniziando, magari, con il segnalare gli edifici del centro storico immediatamente utilizzabili per costruire spazi sociali. E' iniziato di nuovo il balletto sui fondi della ricostruzione che mancano. Prima di batterci per chiedere altre risorse, però, vorremmo incidere e cambiare l'approccio culturale che ha guidato gli investimenti maturati, fino ad oggi, sul territorio. Un approccio che sia diverso rispetto ai grandi auditorium che non servono a nulla, rispetto ai megaparcheggi nel ventre di piazza Duomo e agli aeroporti. Ci chiediamo come mai il Comune non abbia mai pensato a Collemaggio per dare respiro ad una vera economia della cultura. Ripartiamo da qui, e ripartiamo dal diritto di sentirsi cittadini".

"D'altra parte, non si può discutere di lavoro e di sviluppo senza partire dall'assunto che qualsiasi condizione economica virtuosa trova fondamento in città che hanno una alta qualità della vita, che hanno a cuore la socialità, l'ambiente e la cultura, inclusive con i cittadini migranti e capaci, così, di aprirsi al mondo", incalza Luigi Fiammata. "L'Aquila, ad oggi, non ha alcuna attrattiva di sviluppo economico. Finanziare la Accord Phoenix senza essere capaci di immaginare come sfruttare quella che, purtroppo, è la nostra caratterizzazione attuale, il terremoto, è assurdo. Se avessimo la capacità di sviluppare saperi nella costruzione della prevenzione antisismica, per esempio, produrremmo un prodotto innovativo, spendibile e vendibile in tutta Italia. E non solo. Per dire, il sito ex Italtel potrebbe essere luogo ideale dove costruire un centro di ricerca, di formazione".

Ad ascoltare la discussione c'erano moltissimi ragazzi delle scuole superiori che, il 9 ottobre, sono scesi in piazza, dando vita ad una delle più importanti manifestazioni che la città ricordi: "A ottobre ci siamo ritrovati nella condizione di dover pensare al nostro futuro", spiegano. "Abbiamo iniziato a pensare alle scelte da compiere a breve, la scelta dell'università, restare o lasciare L'Aquila. E abbiamo capito che la città, per come è oggi, non ci piace e non ci appartiene. Non c'è un posto dove ritrovarsi, dove trascorrere delle ore con gli amici. Nell'occupazione delle scuole, abbiamo trovato la combinazione perfetta tra momenti di studio e incontro, e momenti di socialità e aggregazione. La scuola, per una settimana, è diventata il nostro centro storico: si era sicuri di trovare amicizie, legami e qualcosa da fare. Vorremmo che la città riuscisse a regalarci tutto questo. Al di là delle ideologie, delle bandiere, gli studenti dell'Aquila hanno deciso di scendere in piazza. E continueremo a manifestare, fino a riprenderci le risorse finanziarie che l'amministrazione ci ha strappato".

Una battaglia che, ieri sera, ha incrociato il percorso di CaseMatte. Uno spazio capace di generare, a quattro anni dall'occupazione, discussioni e confronti che sanno ancora parlare di città e di ricostruzione al di là dei numeri, delle delibere Cipe, delle Leggi di stabilità. Capace di costruire risposte: ieri sera, è nata una assemblea permanente sugli spazi sociali che farà incontrare giovani e meno giovani, studenti e precari, migranti e professionisti, donne e uomini, cittadine e cittadini infine. L'ennesimo regalo di CaseMatte alla città, nel giorno dei suo quarto compleanno. Tanti auguri.

Ultima modifica il Sabato, 02 Novembre 2013 13:00

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