Lunedì, 02 Ottobre 2017 15:12

Nobel Fisica a scoperta onde gravitazionali. L'intervista a Coccia

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La città dell'Aquila riceve "un pezzo" di Premio Nobel.

L'Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato questa mattina il Premio Nobel per la Fisica alla scoperta delle onde gravitazionali. Tra i vincitori del Nobel, il fisico sperimentale Barry Barish, professore emerito al California Institute of Technology e membro del Comitato Scientifico del Gran Sasso Science Institute a L'Aquila.

Le onde gravitazionali costituiscono uno dei capisaldi essenziali della Teoria della relatività generale formulata più di 100 anni fa da Albert Einstein e confermata sperimentalmente grazie alla collaborazione internazionale LIGO-VIRGO e al funzionamento congiunto dei 3 interferometri situati in America e in Italia.

Il Nobel, parla anche aquilano: tra i firmatari dell'articolo sulla scoperta delle onde gravitazionali pubblicato su Physical Review Letters ci sono il rettore Eugenio Coccia e docenti, ricercatori e allievi del GSSI: Lorenzo Aiello (26 anni), Viviana Fafone (52), Matteo Lorenzini (39), Akshat Singhal (25), Shubhanshu Tiwari (27), Imran Khan, Gang Wang (31), Marica Branchesi (40) e Jan Harms (40) del GSSI. "Finalmente, l'atteso riconoscimento per una delle scoperte più importanti dei nostri tempi – commenta Eugenio Coccia, rettore del GSSI, da sempre nel gruppo internazionale di studiosi delle onde gravitazionali – È un'enorme soddisfazione per il GSSI annoverare il Prof. Barish tra i membri del Comitato Scientifico. La sua presenza è stata importante per l'Istituto e per i nostri ricercatori che al GSSI proseguono la ricerca sulle onde gravitazionali".

Proprio per il suo forte legame con il GSSI e con L'Aquila, il Prof. Barry Barish sarà presente in città in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico presso il GSSI il prossimo 14 novembre. La 'scoperta del secolo' sta rivoluzionando il nostro modo di guardare e studiare l'Universo e ha già ampliato il mondo della fisica e della ricerca cosmologica aprendo verso una nuova frontiera per la scienza: quella dell'astronomia gravitazionale. Le flebili perturbazioni del campo gravitazionale provocate dallo scontro di due buchi neri furono captate per la prima volta il 14 settembre 2015, alle 10:50 e 45 secondi (ora italiana) attraverso gli gli esperimenti-osservatori Virgo di Cascina (Pisa) e Ligo di Washington.

Alla cooperazione internazionale hanno partecipato 1004 studiosi appartenenti a 133 istituzioni scientifiche di tutto il mondo, tra cui il GSSI. Da quel momento, sono iniziate le verifiche scientifiche e sono arrivate ulteriori rilevazioni di onde. Lo scorso 28 settembre, Virgo ha registrato la sua prima onda gravitazionale, confermando che il sistema dei tre interferometri LIGO-VIRGO è a pieno regime e pronto per localizzare gli eventi con una precisione sempre maggiore.

Biondi: "Ancora più fieri di essere aquilani"

"Un Nobel che premia, come commentano i vertici Infn, la globalità della scienza e porta il nome del nostro Gran Sasso Science Institute sulla ribalta internazionale per una scoperta epocale".

Con queste parole il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi ha commentato la notizia dell'attribuzione del premio Nobel per la fisica alla scoperta delle onde gravitazionali. "L'Accademia Reale Svedese – ha proseguito Biondi – ha assegnato il premio ai fisici Rainer Weiss, Kip S. Thorne e Barry Barish, quest'ultimo componente del Comitato scientifico del Gssi. Alla straordinaria scoperta, che conferma, a oltre cento anni dalla sua formulazione, la teoria di Albert Einstein, hanno collaborato il direttore del Gssi Eugenio Coccia e i ricercatori e docenti dell'Istituto Lorenzo Aiello, Viviana Fafone, Matteo Lorenzini, Akshat Singhal, Shubhanshu Tiwari, Imran Khan, Gang Wang, Marica Branchesi e Jan Harms. A tutti loro giungano le mie più partecipate e vive congratulazioni. La nostra città è grata e orgogliosa di poter ospitare una struttura che ha firmato la scoperta del secolo, nel campo della fisica, facendo riscrivere la storia dell'Universo. La Municipalità aquilana festeggia, quest'oggi, un risultato senza precedenti, insieme con i ricercatori e i docenti che, grazie ai loro studi e alle loro osservazioni, nell'ambito di uno straordinario progetto di cooperazione scientifica, hanno portato a casa questo sensazionale risultato, dopo la delusione per la mancata assegnazione del Premio lo scorso anno. A tutti loro va il ringraziamento del Sindaco e della città. Oggi – ha concluso Biondi – siamo ancora più fieri di essere aquilani".

Pezzopane: "Fisica italiana in festa"

"Oggi è un grande giorno per la fisica mondiale perché il nobel a Weiss, Barish e Thorne premia chi con determinazione ha cercato per due decenni la conferma dell'esistenza delle onde gravitazionali, previste dalla teoria della relatività generale, attraverso una monumentale collaborazione internazionale che ha visto l'Istituto nazionale di fisica nucleare e l'antenna Virgo situata a Cascina tra i protagonisti. Anche a L'Aquila si fa festa: il professor Barry Barish, professore emerito al California Institute of Technology, è membro del comitato scientifico del GSSI, il Gran Sasso Science Institute, la scuola di alta formazione scientifica che con caparbietà abbiamo istituito dopo il terremoto e rafforzato con apposita legge di riconoscimento e finanziamento nella nostra città. Il GSSI è impegnato proprio nello studio delle onde gravitazionali, ramo di punta della ricerca fisica contemporanea".

Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

"Oggi è davvero un bel giorno - prosegue Pezzopane - Si brinda ad un successo collettivo cui ha partecipato anche la fisica italiana, oltre a quella USA. Lo stesso rettore del GSSI, Eugenio Coccia, è da sempre nel gruppo internazionale di studiosi delle onde gravitazionali. Per noi aquilani è la conferma di una scommessa giusta: quella di puntare su una scuola di alta formazione e post dottorato in fisica, astrofisica, matematica, computer science come il GSSI. Questi risultati confermano la bontà della scelta di portare determinati studi a L'Aquila e quanto fossero assurde e pericolose le idee di quelle forze politiche che osteggiarono la scelta".

Palumbo (Pd): "Il Gssi proietta L'Aquila nel mondo"

"Il conferimento del premio Nobel per la fisica alla scoperta delle onde gravitazionali è motivo di orgoglio per la nostra città, dal momento che un contributo fondamentale al progetto di ricerca proviene dagli studiosi che operano all'interno del Gran Sasso Science Institute".

A scriverlo, in una nota, è il capogruppo del Pd in consiglio comunale Stefano Palumbo.

"Il plauso" afferma Palumbo "va, dunque, al direttore del Gssi Eugenio Coccia e a tutti i docenti e ricercatori che hanno contribuito a questo eccezionale risultato. L'Aquila quale città della conoscenza è la strategia su cui, come amministrazione alla guida del capoluogo negli ultimi anni, abbiamo deciso di impostare il rilancio".

"La stessa nascita del Gssi si inserisce in questa visione strategica. La sua presenza proietta la nostra città nel futuro, attraendo studenti e ricercatori da tutto il mondo e rafforzando i legami della ricerca con il mondo produttivo. Una realtà che rappresenta, insieme con l'Università e i Laboratori nazionali di fisica nucleare, un vettore per proiettare il nome della città dell'Aquila nel mondo".

"L'ennesimo successo riscontrato da "La notte dei ricercatori" testimonia, infatti, che la città si riconosce in questa nuova identità che abbiamo immaginato e su cui abbiamo investito. Un progetto che inizia a restituire segnali importanti".

"Il futuro sarà sempre più incentrato sulla ricerca e sull'innovazione e L'Aquila sta dimostrando di avere le carte in regola per uscire dalla difficile fase post-sisma, avendo tutte le potenzialità per recitare, in questo ambito, un ruolo importante nel panorama internazionale. Ritengo che la nuova Amministrazione abbia il compito morale di continuare su questa strada".

La scoperta delle onde gravitazionali

Ligo e Virgo sono - a dirla con parole semplici, per quanto possibile - due enormi tubi lunghi rispettivamente 4 e 3 chilometri disposti a L, cioè perpendicolari l’uno all’altro. In ognuno di questi tubi c’è un raggio laser che viene riflesso una cinquantina di volta da particolari specchi così da allungarne il percorso.

Al passaggio dell’onda gravitazionale, essa dilata lo spazio in una direzione (uno dei tubi) e lo accorcia nella direzione ortogonale alla prima (per una lunghezza di miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di metro). Allungando lo spazio, la luce laser impiega quindi più tempo per attraversare uno dei due bracci di Virgo o di Ligo, mentre ne impiega di meno nel braccio ortogonale dove lo spazio si è ristretto. Analizzando con precisione estrema i tempi di anticipo e di ritardo (ed eliminando qualsiasi tipo di disturbo), si riesce a captare l’onda gravitazionale.

E questo è accaduto il 14 settembre di due anni fa. Da quel momento, sono iniziate le verifiche e giovedì 11 febbraio 2016, alle 16:30 nel centro Ego di Cascina (Pisa) - qualche minuto prima della conferenza stampa gemella a Washington - è stato dato finalmente l'annuncio ufficiale, giusto un secolo dopo la straordinaria previsione di Albert Einstein che, nel novembre 1915, aveva illustrato la sua Teoria della relatività generale, di cui le onde gravitazionali costituiscono uno dei capisaldi essenziali.

Il GSSI nella scoperta

Come è entrato l'Istituto aquilano in questa fondamentale scoperta? Ego, Osservatorio gravitazionale europeo, è responsabile del funzionamento e della gestione di Virgo, esperimento-osservatorio nato dall'originale idea dell'italiano Adalberto Giazotto e del francese Alain Brillet, la cui collaborazione scientifica conta oggi su circa 250 fisici e ingegneri, di cui la metà dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), provenienti da 19 laboratori europei. L'Infn partecipa a Virgo con le proprie sezioni presso le università di Pisa e Firenze, con il gruppo di ricerca di Urbino, Perugia, Genova, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Napoli e Padova, con i Centri Nazionali Tifpa di Trento e, appunto, con il GSSI.

"E' meraviglioso avere in un sol colpo osservato le onde gravitazionali e dimostrato l'esistenza dei buchi neri. L'umanità acquista un nuovo senso: d'ora in poi non solo vedremo il cosmo, ma ascolteremo le sue vibrazioni, la sua musica", ha sottolineato Eugenio Coccia il giorno dell'atteso annuncio. "Da oggi - ha aggiunto ai microfoni di NewsTown - si apre un capitolo completamente inedito, perché oltre a vedere l'universo, abbiamo acquistato il senso dell'udito, per ascoltarlo".

"All'Aquila, abbiamo portato un nuovo modo di studiare l'universo: il GSSI ha il ruolo di formare giovani ricercatori e di indirizzarli in queste ricerche. Questo lavoro non fa altro che aprire il capitolo della ricerca delle onde gravitazionali, è un nuovo modo di studiare l'universo che da oggi si apre di fronte all'essere umano".

Perché la scoperta è così importante

La scoperta dell’esistenza delle onde gravitazionali non è solo (l’ennesima) conferma sperimentale della validità della teoria di Einstein, ma rivoluziona e amplia il mondo della fisica e della ricerca cosmologica. Per dire, fino ad ora lo studio del cosmo è stato possibile solo attraverso i segnali emessi da stelle e galassie nello spettro elettromagnetico (luce visibile, raggi X e gamma, infrarossi, ultravioletti, onde radio di varia lunghezza d’onda).

L’esistenza delle onde gravitazionali apre un mondo nuovo: la possibilità di studiare l’universo (e i misteriosi buchi neri) in modo completamente differente. Oltre che "vederlo", saremo in grado anche di "sentirlo" nella sua essenza più fondamentale, lo spazio-tempo, due elementi che, secondo Einstein, sono una cosa sola. E capire come e perché l’universo non solo si espande, ma sta addirittura accelerando la sua velocità di ampliamento.

C'è chi ipotizza scenari che sfiorano la fantascienza: la verifica dell’esistenza di tunnel spazio-temporali (wormhole in inglese) nelle vicinanze dei buchi neri che potrebbero mettere in relazione parti distanti dell’universo o addirittura universi diversi dal nostro. Infine arrivare alla soluzione dei componenti di base dello spazio-tempo secondo la teoria della meccanica quantistica, ancora divisa tra "stringhe", "brane" o "anelli" (loop).

Ultima modifica il Mercoledì, 04 Ottobre 2017 18:33

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