Sabato, 20 Gennaio 2018 14:34

Punta Aderci, rivolta avverso il progetto del cementificio: sì del Comune di Vasto alla VINCA, ambientalisti sul piede di guerra

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"E' vergognoso il si del Comune di Vasto alla realizzazione di un cementificio a pochi passi dalla Riserva Naturale di Punta Aderci, uno dei luoghi naturalisticamente più preziosi dell'intera costa adriatica".

La denuncia è di Marisa D'Alfonso e Carmine Tomeo, esponenti di Potere al Popolo che ricordano come sia passato meno di un anno dalla presentazione di un ordine del giorno del gruppo 'Sì per Vasto' in cui il Consiglio Comunale a larga maggioranza impegnava l'amministrazione comunale Pd-LeU a "porre in essere tutte le azioni amministrative" contro il progetto di impianto per la "produzione di leganti idraulici (cemento)". Non più tardi di qualche settimana fa il sindaco PD rassicurava sulla stampa affermando che il cementificio "contrasta con l'idea di turismo ecosostenibile che rappresenta il vero strumento di sviluppo turistico per il nostro territorio"; rafforzato in quest'ultima occasione dal vicesindaco e assessore all'ambiente Paola Cianci (Art. 1 – Liberi e Uguali).

"Di tutto questo oggi rimane poco o nulla - l'affondo degli esponenti di Potere al Popolo - davanti al provvedimento comunale che rilascia il parere favorevole alla Valutazione d'Incidenza Ambientale. Per il Comune di Vasto il 'cementificio' si può realizzare".

Sono state respinte tutte le preoccupazioni e osservazioni di associazioni e cittadine. "Questa vergogna è anche conseguenza del colpevole boicottaggio del Parco della Costa Teatina da parte della Regione Abruzzo, governata dalla medesima coalizione PD-Liberi e Uguali. Il Presidente D'Alfonso e il governo PD hanno bloccato l'iter del Parco; il risultato è che il Parco Nazionale della Costa Teatina (sbandierato come 'cavallo di battaglia' dal centrosinistra per anni) appare sempre più una chimera e la definizione di Punta Penna come 'zona di mantenimento della qualità dell'aria' e da de-industrializzare resta solo e soltanto sulla carta. Gli amministratori del Comune di Vasto, a partire da chi ha la delega all'ambiente, dovrebbero dimettersi".

La vicenda del parere positivo espresso dall'Ufficio Urbanistico del Comune di Vasto in relazione alla Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) sull'impianto di produzione leganti idraulici della ES.CAL. s.r.l. (ex Vastocem) merita qualche riflessione, ha aggiunto il WWF Abruzzo. "Bene ha fatto, intanto, il Comune a chiarire che tale parere positivo non implica una automatica approvazione e che l'iter è ancora alle fasi preliminari. Questo tuttavia non toglie che il parere positivo dia adito a non poche perplessità, in particolare per le motivazioni con le quali vengono di fatto considerate poco pertinenti le osservazioni presentate da associazioni ambientaliste e da altri soggetti interessati".

Tali osservazioni, com'è nella logica della VINCA, segnalano le criticità che sta ad altri risolvere. "Confutarle semplicemente facendo riferimento alla consulenza ambientale che le osservazioni stesse confutavano appare più come un esercizio di dialettica che come un approfondimento tecnico. Nel merito poi appare addirittura risibile la soluzione di limitare l'enorme impatto di circa 50 camion al giorno che trasportano 504.000 tonnellate l'anno di materia prima dal porto allo stabilimento semplicemente con l'obbligo per tali mezzi di procedere a 30 km orari. Una soluzione che nei mesi estivi, quando in quell'area c'è un enorme afflusso di turisti, peggiorerà addirittura la situazione anziché alleviarla per l'inevitabile rallentamento anche del traffico privato. È poi venuto in mente all'ufficio tecnico e al consulente che quei 50 camion una volta scaricato il materiale dovranno tornare indietro?".

Il calcolo sull'impatto ambientale andrà fatto su 100 viaggi, dando per scontato (cosa che tuttavia non è scontata affatto) che non debbano essere aggiunti altri mezzi per il trasporto del prodotto finito, degli scarti di lavorazione; "tutto questo con l'aggravante dell'assenza di un quadro conoscitivo della intera zona industriale di Punta Penna", aggiunge il WWF. "La zona industriale è addossata alla Riserva Regionale di Punta Aderci, nonché al Sito di Interesse Comunitario, e alla Via Verde. Una situazione delicata che meriterebbe ben altra attenzione, anche perché eventuali errori di valutazione potrebbero comportare danni di immagine e pesanti ripercussioni per una comunità che fonda sul turismo una parte fondamentale della propria economia".

Le osservazioni di contrarietà delle associazioni, che entravano nel merito delle tante criticità già presenti in quell'area e di quelle aggiuntive che inevitabilmente si andrebbero ad aggiungere con l'impianto di insacchettamento di cemento sfuso di acquisto e macinazione di inerti della ES.CAL non sono state valutate a nostro parere con la dovuta attenzione. Il WWF per questo sta anche valutando con il proprio ufficio legale un eventuale ricorso alla giustizia amministrativa. "Occorre però che anche il territorio si muova", l'appello degli ambientalisti: "il prossimo obiettivo deve essere un tavolo di confronto non riservato soltanto alle associazioni ambientaliste ma aperto alle realtà economiche e a tutti coloro che si rendono conto come Vasto e l'intero Abruzzo devono guardare al futuro e non più a scelte economiche sbagliate che nulla o pochissimo portano alla comunità locale".

Alla luce di una prima lettura dei vari comunicati stampa che si sono susseguiti dopo la notizia del rilascio del parere favorevole alla Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca) del progetto Escal, ad opera del dirigente all'urbanistica Stefano Monteferrante - la presa di posizione di Legambiente Abruzzo - "sembra quasi che questo esito fosse un risultato 'scontato'. Ma non per tutti è così. Anzi, al contrario, visto che il progetto si cala all'interno della 'fascia di protezione Esterna (R2)' dell'area SIC 'Punta Aderci - Punta Penna', tra l'altro a ridosso della terza spiaggia più bella d'Italia e punta di diamante dell'attrazione turistica della Costa dei Trabocchi, ci saremmo aspettati non solo un esito diverso ma quanto meno una lettura meno superficiale delle osservazioni presentate ed una discussione più attenta della realtà in esame".

Aggiunge Legambiente: "Immaginiamo di avere una bella abitazione e di accogliere nella sua sala (di norma la più curata e prossima all'ingresso) delle visite ed in parallelo vi teniamo dentro, 365 giorni l'anno, lavori (anche lievi) di cartongesso o altro con le polveri che si depositano ovunque. Le visite si arresterebbero immediatamente! Adesso immaginiamo, per un solo momento, che questo stabilimento sia attivo dentro la più bella delle porte di accesso alla Costa dei Trabocchi: cosa accadrebbe? Va ricordato che la valutazione di incidenza ambientale, non diversamente dalla valutazione di impatto ambientale, si caratterizza quale giudizio espressione di ampia discrezionalità oltre che di tipo tecnico, anche amministrativa, sul piano dell'apprezzamento degli interessi pubblici in rilievo e della loro ponderazione rispetto all'interesse all'esecuzione dell'opera".

Restano fin troppo evidenti, ribadisce Legambiente, "la aleatorietà, le criticità e le carenze dei contenuti degli studi progettuali, dei problemi di sicurezza sulla viabilità ed incolumità delle persone, nonché la fruibilità turistica della Riserva naturale e della Via Verde come valore sociale ed economico di riferimento del territorio. L'Associazione ha più volte rincorso i pareri Via e Vinca sui tavoli regionali e nazionali ed è abituata anche alle sorprese di fine o inizio anno, specie a ridosso degli appuntamenti elettorali. Ma non si può condividere un fraintendimento di fondo e un'interpretazione discrezionale di quanto da noi osservato. La nostra non è una mera critica all'operato altrui ma una precisa evidenziazione e constatazione della debolezza e l'incongruità di uno studio che è alla base di una scelta troppo importante per il nostro territorio. Non compete a noi correggere i compiti. Ci saremmo aspettati un'approfondimento utile, vista la partecipazione aperta, la dimensione del contenuto in discussione e gli interessi pubblici in rilievo".

L'Associazione si riserva di interessare il proprio Centro di azione giuridica per le verifiche del caso. "Ad ogni modo rimaniamo convinti della inidoneità dell'impianto ad essere inserito nel contesto ambientale in questione. Parliamo di un progetto datato di 15 anni, superato anche nel suo mercato e pensato quando l'economia parlava di altro, in sentesi: il vecchio che ritorna! Oggi la qualità ambientale è al centro della sostenibilità economica e sociale. Nell'occasione del tavolo convocato dall'Amministrazione, ci piacerebbe ascoltare in merito anche la risposta di Federturimo e di tutto l'indotto degli attori turistici e non solo, visto che quell'area è fondamentale per la crescita turistica del nostro territorio e della stessa Vasto che registra un'impennata sulle presenze, dato sotto gli occhi di tutti e testimoniato nell'ultimo rapporto del Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio della Regione Abruzzo. Siamo consapevoli di vivere in uno Stato di Diritto e nello stesso tempo vogliamo rimanere ancorati all'apprezzamento dell'Interesse Pubblico e del Bene Comune rispetto all'interesse del singolo".

Ultima modifica il Sabato, 20 Gennaio 2018 15:14

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