Sarà il maestro Nicola Paszkowski a dirigere, sabato 17 marzo, l'Orchestra sinfonica abruzzese, nell'ambito della 43esima stagione dell'Isa.
Nel repertorio, Il Valzer Sul bel Danubio blu, composto da Strauss II nel 1867 e divenne subito esempio dello spirito con il quale i viennesi intendevano rispondere alla sconfitta ad opera delle truppe prussiane: con la leggerezza e la brillantezza della musica da ballo.
Sul bel Danubio blu può essere accostato al modello di un poema sinfonico in miniatura, che descrive con minuzia di particolari, eleganza e grazia il percorso del fiume. Il brano raccoglie di fatto cinque distinti valzer, preceduti in fase iniziale da una breve introduzione e con una particolare attenzione all’orchestrazione nello sviluppo di ciascuno dei temi di danza.
L’idea del poema sinfonico si ritrova ne La Moldava. Appartenente al ciclo di composizioni dedicato da Smetana alla sua terra d’origine, offre un affresco di molti luoghi e aspetti della vita delle campagne slave. Diviso in sette sezioni distinte, il brano si apre con una prima parte dedicata al confluire delle sorgenti nel letto del fiume, mentre la scena successiva descrive una scena di festa di ambientazione bucolica con un gioco di dinamiche che sembra proiettare direttamente all’interno dei festeggiamenti. Il momento più ispirato del poema è rappresentato forse da Le danze delle ninfe al chiaro di luna, cui segue una sezione che racconta l’avvicendarsi rapido del fiume, poi le atmosfere cupe evocate dall’apparizione di un antico castello. Il poema si chiude con il trionfale ingresso del fiume nella città di Praga per poi spegnersi in lontananza. Tutto il poema, scritto in condizioni di assoluta sordità del compositore, è pervaso da un’atmosfera di nostalgica malinconia e ha consacrato quest’opera come una delle più note di Smetana.
Piccola Russia è il nome della Sinfonia in do min. op 17 n.2 di Cajkovskj. Ricca di citazioni di motivi e incisi della tradizione popolare del profondo Est la Sinfonia è pervasa di temi tratti dal folclklore musicale dell’Ucraina, chiamata all’epoca proprio piccola Russia.
Il primo movimento della Sinfonia si apre con una immaginifica frase del corno, procede con un ingresso deciso degli altri fiati e poi propone un tema di marcia nuziale. Il terzo tempo, pur non presentando citazioni dirette, allude per intero al mondo della tradizione dell’Ucraina con ritmi ben cadenzati, punte di estrema vivacità e soluzioni ricercate nell’orchestrazione. Il Finale ripropone motivi già ascoltati in precedenza e che svelano un Cajkovskj ormai non distante dalla pienezza espressiva delle grandi Sinfonie successive.
Diplomatosi in direzione d’orchestra al conservatorio Cherubini di Firenze, Nicola Paszkowski si è perfezionato con F. Leitner, Carlo M. Giulini, E. Tchakarov. L’Orchestra della Toscana e quella dei Pomeriggi Musicali di Milano, il Teatro Verdi di Pisa, la Filarmonica di Torino, di Montecarlo e di Cracovia, la Haydn di Bolzano sono alcune delle orchestre e istituzioni con cui collabora.
Nel 2009 dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e la Giovanile Italiana al Ravenna Festival, su invito di Riccardo Muti. Nel 2010 guida la Cherubini per Il Trovatore, nel 2011 dirige l’orchestra e il coro del Teatro dell’Opera di Roma al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nel 2012 dirige Rigoletto, Trovatore e Traviata, la trilogia “popolare” di Verdi. Nel 2015 inaugura la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Firenze, porta in scena il Barbiere di Siviglia per Opera Studio.
Sempre per Opera Studio, nel 2016 dirige La vedova allegra e poi un concerto sinfonico con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, chiudendo l’anno con la direzione de La Turandot di Puccini al Teatro lirico di Sofia. Nel 2017 dirige Bohème a San Pietroburgo. Fa parte della commissione esaminatrice di Opera Academy del M° Riccardo Muti.
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 8 euro; giovani 5 euro; www.sinfonicaabruzzese.it.