Lunedì, 09 Aprile 2018 20:23

L'Aquila: incontro con i dirigenti Soundreef, la startup che ha fatto crollare il monopolio Siae

di 

"Davide contro Golia": così è stata ribattezzata, nel panorama discografico italiano la scalata della Soundreef, la società per la raccolta dei diritti d'autore che ha di fatto scardinato il monopolio Siae nel mercato italiano del copyright. Domani, martedì 10 aprile, la storia della startup sarà al centro di un incontro, promosso dalla Jamrock records, che si svolgerà al Palazzetto dei Nobili alle 17.30 alla presenza di Federico Camici e altri dirigenti nazionali Soundreef. 

Nata nel 2011 in Inghilterra grazie all'iniziativa dei soci fondatori Davide D'Atri e Francesco Daniele, oggi la società detiene i diritti di 11mila autori italiani tra cui Fedez, tra i primi grandi nomi a lasciare la Siae per aderire alla società indpendente, J-Ax, Enrico Ruggeri, Maurizio Fabrizio e Fabio Rovazzo.

Opera in 20 paesi, ma in Italia, per potersi affermare nell'industria della musica come collecting society indipendente, la Soundreef, già riconosciuta dal governo UK, si è scontrata con una legge risalente al 1941 che affidava a Siae, in regime di monopolio, la raccolta dei diritti d'autore.  Ad incrinare l'esclusiva detenuta da Siae sulla raccolta e distribuzione dei soldi derivanti dal diritto d’autore, è stata dapprima, la direttiva europea Barnier del 2014, che ha prescritto la liberalizzazione del settore a livello continentale. L'Italia, pur avendo recepito la direttiva per non incorrere in sanzioni, non ha tuttavia concesso una totale liberalizzazione del mercato del copyright musicale. A differenza degli altri paesi europei che hanno autorizzato la nascita di enti di gestione indipendente, società private che lavorano per profitto, una disposizione contenuta nel decreto fiscale varato lo scorso anno, ha infatti aperto il mercato dei diritti alle sole società di raccolta senza scopo di lucro, escludendo di fatto la Soundreef - una società privata for profit - dalla possibilità di intermediare direttamente i diritti d’autore. L'azienda ha tuttavia trovato il modo di aggirare la legge nazionale e operare in modo legale come società intermediaria. Come? La startup ha annunciato che affiderà la riscossione del copyright per i suoi artisti a Lea - Libri editori autori-  un'associazione senza scopo di lucro . 

"Quali sono i vantaggi di aderire a Soundreef? E' un sistema di gestione dei diritti di autore più trasparente e innovativo rispetto alla Siae - ha affermato a newstown Marco Alloggia tra i fondatori del gruppo Dubadub Sound System, che ha abbandonato la Siae per aderire alla società indipendente, e promotore dell'incontro di domani - La soundreef, a differenza della Siae che ti constringe ad andare a Roma per depositare i diritti, ha un sistema di gestione online. Attraverso un portale puoi non solo registrare il disco, ma anche controllare i guadagni in modo immediato e trasparente. Inoltre - ha aggiunto - è un sistema meno costoso: per ogni disco siae, il bollino costa circa 80 centesimi. In altre parole, se un musicista stampa mille dischi con Siae, 800 vanno direttamente alla Società Italiana Autori ed Editori. Con soundreef, invece, è tutto gratuito, anzi c'è da guadagnare. L'azienda si appoggia infatti a società che controllano i passaggi radiofonici e televisivi. In questo modo l'emittente deve rendere una somma  all'autore del pezzo che viene trasmesso, e non pagare un fisso annuale alla società intermendiaria, come è stabilito per la Siae".

Infine, l'attenzione agli artisti e al prodotto musicale. "Quando abbiamo contattato la Soundreef per il passaggio - ha spiegato ancora l'artista aquilano - ci hanno intervistato e hanno scritto un articolo per promuovere il nostro prodotto. Invito gli artisti e le band locali a partecipare all'incontro di domani - ha concluso - è una buona occasione per conoscere questa realtà e per incontrare i dirigenti Soundreef".

Ultima modifica il Lunedì, 09 Aprile 2018 21:38

Articoli correlati (da tag)

Chiudi