Mercoledì, 03 Ottobre 2018 15:15

Due capolavori medievali tornano al Museo Nazionale d'Abruzzo

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Sono tornati oggi al Museo Nazionale d'Abruzzo due preziosi capolavori medievali. Si tratta della Transenna lucifera, risalente alla prima metà del IX secolo, e della Lastra con Cristo tra gli angeli, della fine XII secolo.

Recuperati dopo il sisma dalla sezione medievale del Castello, i due eccezionali manufatti provenienti da Campovalano (Teramo), sono stati riconsegnati al Munda dopo l'esposizione alla mostra "La fragilità della bellezza" a Venaria, conclusasi lo scorso 15 settembre.

Danneggiati dal sisma del 2009, sono tornati al loro originario splendore grazie ai lavori di restauro condotti da Antonio Mignemi, restauratore della ditta Mimarc S.r.l. sotto la direzione di Lucia Arbace, ed eseguiti nell'ambito del progetto di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale Restituzioni, che Intesa Sanpaolo promuove e organizza da quasi trent'anni.

"I lavori di restauro, durati circa un anno, sono inziati nel 2017 e si sono conclusi per l'inaugurazione della mostra allestita presso la Reggia di Venaria lo scorso maggio -ha spiegato Lucia Arbace- A seguito del sisma entrambi i manufatti presentavano danni, specialmente la Lastra con Cristo tra gli angeli, sulla quale si sono maggiormente concentrati gli interventi di restauro".

"La lastra -ha spiegato Antonio Mignemi- presentava infatti un taglio obliquo ed era suddivisa in due frammenti, di cui quello sinistro mancante dell'angolo inferiore. A parte questo danno di maggiore entità, sulla superficie lapidea erano presenti piccole lacune e sbeccature, un degrado localizzato all'altezza della mano destra e delle gambe del Cristo, un lieve strato di depositi superficiali e una patina di colore giallo. IL restauro, tramite un'accurata pulitura, ha consentito di riequilibrare cromaticamente la superficie lapidea. Si è in seguito proceduto al consolidamente strutturale della frattura per restituire compattezza al manufatto. Abbiamo realizzato un rilievo tridimensionale sulla base del quale  abbiamo ragionato su come rielaborare quella forma mancante e colmare questa lacuna. Il pezzo mancante è stato quindi realizzato con stampa 3D e riproduce specularmente la parte inferiore dell'angelo ancora presente. E' stato ancorato al manufatto originale con delle calamite in modo che uno studioso che un domani vorrà studiare il manufatto e vederlo senza il pezzo riprodotto può toglierlo senza problemi".

La Transenna lucifera

TRANSENNA LUCIFERA MUNDA

Per le dimensioni ragguardevoli e la quasi totale integrità con cui ci è giunta costituisce un unicum tra gli arredi scultorei di epoca altomedievale conservatisi nel territorio regionale.

Il manufatto proviene da San Pietro a Campovalano di Campii, una chiesa fondata tra il periodo tardoantico e altomedioevale e divenuta sede monastica in età carolingia. L'edificio altomedievale è stato del tutto cancellato dai rifacimenti avvenuti tra la fine dell'XI secolo e il Trecento. Della prima fase restano solo alcune testimonianze del suo arredo scultoreo, tra cui la transenna di finestra, recuperata durante i restauri effettuati nel 1968 insieme a un'altra pressoché identica.

La transenna è entrata nel dibattito critico già da tempo, anche se con diverse opinioni in merito alla datazione. Da un lato c'è chi la propende per l'VIII secolo, dall'altro chi la posticipa al IX. I confrotni sono stati posti sia con materiale scultoreo abruzzese (un frammento di transenna proveniente dalal Cattedrale di Atri e quelli di Santa Maria Aprutiensis a Teramo), sia extraregionale, quali la transenna conservata nel Museo dell'Alto Medioevo di AScoli Piceno, le transenne romane di Santa Sabina, Santi Silvestre e Martino ai Monti e altre, frammentarie, conservate presso le raccolte dei Mercati di Traiano.

Sulla scorta di pareri già espressi si può circoscrivere la datazione del pezzo alla prima metà del IX secolo grazie anche ai decisivi confronti proposti con le transenne di Atri, Teramo e Ascoli, verisimilmente tutte eseguite da una bottega itinerante tra il teramano e il piceno che faceva uso di un insieme di modelli ripetibili.

Il manufatto si trovava in un discreto stato di conservazione. Nella prima fase el restauro si è proceduto con una pulitura appronfondita, effettuata con tecniche diverse non invasive. La rimozione di depositi incoerenti e coerenti, aloni, macchie e croste nere ha quindi permesso il recupero cromatico della superficie lapidea. NOn sono stati necessari consolidamenti superficiali.

La Lastra con Cristo in maestà tra angeli

lasta cristo MUNDA

La lastra proviene dalla chiesa di San Pietro a Campovalano di Campii (Teramo) ed è una delle poche testimonianze superstiti dell'arredo scultoreo realizzato in concomitanza ai tanti lavori di ristrutturazione che interessarono la chiesa.

Nle bassorilievo è raffigurato Cristo all'interno di una mandorla affiancato da angeli offerenti; i bordi decorati da un motivo a palmette a foglie aguzze, dove si notano variazioni nella foggia delel foglie d'angolo, nel numero di foglie per cespo e nella forma delle basi su cui poggiano.

L'iconografia rappresentata nel bassorilievo può fornire alcune indicazioni su quali sia stato il suo originale utilizzo. Il soggetto è una variante della Maiestas Domini, mancano, infatti, le figure del tetramorfo. Per stabilire un legame con la liturgia dell'Eucarestia, quest'iconografia di solito si trova raffigurata nei pressi dell'altare: spesso nel catino absidale ma anche nell'arredo liturgico plastico, quali ad esempio il pontile, che aveva anche funzione divisoria tra lo spazio riservato ai fedeli e quello al clero.  

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