Sabato, 16 Febbraio 2019 17:16

Parco del Sole, un'area strategica della città che rischia di restare incompiuta

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Dal 6 agosto scorso, giorno in cui si sono riaperti i cancelli del Parco del Sole, il polmone verde della città è divenuto un punto di riferimento essenziale per gli aquilani, in particolare per le famiglie con bimbi piccoli. 

In un pomeriggio di sole come quello che il febbraio aquilano ci ha regalato ieri, centinaia di persone frequentano il parco: decine e decine le bambine e i bambini che fruiscono della zona giochi, un vero e proprio gioiello ricco di attrattive. Tra l'altro, una camminata tra i vialetti restituisce l'immagine di una città troppo poco raccontata, quella delle giovani famiglie appunto, che svela come siano moltissimi i nuovi aquilani, coppie provenienti da altre località italiane - tecnici della ricostruzione piuttosto che brillanti ricercatori, scienziati dell'Infn e operai impiegati nei cantieri - e da altri paesi del mondo, in un miscuglio di dialetti e lingue che rendono speciale questo angolo di città.

Un luogo da curare e preservare, insomma. 

Tuttavia, il Parco del Sole rischia di restare l'ennesima incompiuta, sebbene l'Eni abbia investito 2 milioni di euro per la riqualificazione. A sei mesi dalla riapertura dei cancelli, infatti, la casetta degli Alpini, in fondo al viale d'accesso, è ancora stretta nelle transenne, col tetto sfondato e, per questo, inagibile e potenzialmente pericolosa per i bambini che frequentano il parco. "La casetta è di proprietà della Regione e si deve perfezionare l'accordo transattivo per fare sì che diventi patrimonio comunale. Una volta fatto bisognerà trovare canali di finanziamento nei fondi della ricostruzione per poterla ristrutturare", aveva spiegato l'assessore Emanuele Imprudente a margine della inaugurazione. Da allora, però, la situazione è rimasta sostanzialmente congelata. 

Eppure il Parco del Sole, così frequentato, non offre alcun tipo di servizio alle famiglie che vi trascorrono qualche ora di svago: non ci sono bar, luoghi di ristoro e persino i bagni, per uomini, donne e disabili, ieri erano chiusi a chiave. Inaccessibili. 

parcoPer questo, lascia piuttosto interdetti vedere abbandonata la struttura che sorge accanto al laghetto, laddove ricorderete la vecchia serra, uno spazio polifunzionale che il Comune dell'Aquila avrebbe dovuto realizzare con i 223 mila euro donati nel 2010 da Assilt (l'associazione per l'assistenza sanitaria integrativa ai lavoratori delle aziende del gruppo Telecom).

Del fabbricato è stata completata solo l'armatura esterna. Il tetto è parzialmente coperto dai pannelli fotovoltaici: negli anni, l'azienda che si è occupata della posa in opera è fallita. I locali interni sono spogli e in totale abbandono. Se in passato all'ingresso del fabbricato in costruzione c'era almeno l'indicazione dell'area di cantiere, anche questi segnali sono stati rimossi. A quanto si apprende, è stato completato il primo stralcio dei lavori per un totale di 165mila euro; mancherebbero all'appello, dunque, opere per 58 mila euro che dovrebbero essere giacenti nelle casse dell'Ente. Non è dato sapere, però, quando la struttura verrà finalmente conclusa.

Davvero un peccato, considerato che la casetta degli alpini e l'edificio polifunzionale potrebbero arricchire un'area strategica della città, già impreziosita dall'Amphisculture di Beverly Pepper, uno dei pochissimi interventi riusciti del post terremoto. 

Ultima modifica il Lunedì, 18 Febbraio 2019 11:04

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