Lunedì, 18 Febbraio 2019 12:52

L'Aquila, torna a riunirsi il Consiglio: si discuterà (anche) di Daspo urbano

di 

Torna a riunirsi stamane il Consiglio comunale, dopo la lunga 'pausa' imposta dalla maggioranza in vista delle elezioni regionali. 

In attesa del rimpasto di Giunta, col sindaco Pierluigi Biondi pronto ad azzerare l'esecutivo, l'assemblea sarà chiamata ad esaminare la proposta deliberativa riguardante la regolamentazione provvisoria sulla gestione dei beni di uso civico, in riferimento alla promiscuità tra i demani di Roio e dell'Aquila. Seguirà la discussione su un ordine del giorno, che vede come primo firmatario il consigliere Stefano Palumbo (Pd), sul "Sollecito trasferimento straordinario a beneficio del Comune dell'Aquila per le minori entrate e per le maggiori spese legate alla situazione emergenziale venutasi a creare a seguito del sisma del 2009"; si tratta dei 10 milioni che si attende vengano stanziati dal Governo e che permetterebbero di chiudere il bilancio di previsione.

I lavori proseguiranno con le interrogazioni dei consiglieri Stefano Albano e Stefano Palumbo (Pd) sul "Percorso del nuovo Piano regolatore generale" e del consigliere Lelio De Santis (Cambiare insieme - Idv) sulla "Macrostruttura comunale: anomalie e disfunzioni".

All'attenzione dell'assemblea, infine, una serie di ordini del giorno, rispettivamente, dei consiglieri Paolo Romano ed Elia Serpetti (Il Passo Possibile) sulla "Organizzazione dei campionati universitari L'Aquila 2019" e sull'"Adeguamento del disciplinare delle attività produttive per lo sviluppo del Comune dell'Aquila per effetto dell'approvazione della legge regionale Testo unico in materia di commercio", della consigliera aggiunta Edlira Banushaj su "Consulta comunale immigrazione. Modifica al regolamento", del consigliere Romano su "Impatto sui territori del D.L. 4.10.18, n. 113 in materia di immigrazione e sicurezza", dei consiglieri Paolo Romano ed Emanuela Iorio (Il Passo Possibile) sulla "Creazione del nuovo polo scolastico di Pianola – Bagno".

Infine, verrà discusso l'ordine del giorno depositato dal consigliere Francesco De Santis (Lega) su "Modifiche al regolamento di Polizia urbana. Introduzione Daspo urbano". Di che cosa si tratta?

Il Daspo urbano è una delle novità contenute nel contestato decreto "immigrazione e sicurezza" voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini; in realtà, la misura era stata già introdotta dal governo Gentiloni nel "decreto sicurezza" approntato dall'allora ministro Marco Minniti: il provvedimento prevedeva che un sindaco, in collaborazione con il prefetto, avrebbe potuto multare e poi stabilire un divieto d'accesso ad alcune aree della città per chi avesse posto in essere condotte che avrebbero potuto limitare la libera accessibilità e fruizione di infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie e aeroporti), compreso il trasporto pubblico locale. Il ministro Salvini, di fatto, ha esteso i campi d'applicazione del Daspo urbano ai presidi sanitari, alle zone di particolare interesse turistico, alle aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli. In queste zone (che i Comuni possono anche ampliare) parcheggiatori e venditori abusivi, persone in stato di ubriachezza, che commettano atti contrari alla decenza (anche turpiloquio) o ostacolino l’accesso possono essere allontanate per 48 ore, oltre a subire una sanzione da 100 a 300 euro. In caso di recidiva, il questore può disporre il vero e proprio Daspo urbano, che il Dl 113/2019 ha allungato a un anno (era di sei mesi).

A farla breve, il Consiglio comunale è chiamato ad approvare uno strumento di repressione per allontanare i poveri e chi chiede elemosina nei parcheggi o all'ingresso dei supermercati; d'altra parte, è questa la fattispecie che interessa la città dell'Aquila, non altre.

Ci chiediamo: è davvero una priorità? Di questo dovrebbe discutere l'assise civica di un capoluogo di Regione in ricostruzione, con i processi che si stanno avviluppando su se stessi in modo preoccupante, con un tessuto economico e sociale da ripensare? E poi, è accettabile che un sindaco abbia il potere di allontanare chiunque venga considerato "indecoroso", senza che la persona sia indagata o abbia commesso un reato? Come sarà valutata la moralità di un comportamento? Ancora: non ci sono forse già strumenti d'intervento per chi urla ubriaco per strada, spaccia, si denuda, vende merce contraffatta? Certo che ci sono. Arrivare a questa scorciatoia perché la legge è troppo lenta significa dire che è meglio un'ingiustizia veloce che una giustizia lenta.

Sia chiaro: allontanare non significa risolvere i problemi ma nasconderli sotto il tappeto. Al contrario, bisognerebbe affrontare le ragioni del disagio non perseguitare il disagio. In nome del decoro non si può criminalizzare chi sta ai margini

Ultima modifica il Martedì, 19 Febbraio 2019 13:36

Articoli correlati (da tag)

Chiudi