Lunedì, 01 Aprile 2019 22:15

Decennale: I Solisti Aquilani si esibiscono al Parlamento europeo a Bruxelles

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Si è tenuto in serata, presso l’Auditorium “Yehudi Menuhin” del Parlamento Europeo a Bruxelles, un concerto de I Solisti Aquilani per ricordare il terremoto dell'Aquila, dieci anni dopo. 

Un evento voluto dagli europarlamentari di Articolo 1, Massimo Paolucci e Flavio Zanonato, aderenti al gruppo dei Socialisti e Democratici Europei cui hanno partecipato, tra gli altri, il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli, la collega di gruppo Silvia Costa e il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles Paolo Grossi oltre ad una rappresentanza del gruppo di Articolo 1 dell'Aquila. "A dieci anni, circa, del terremoto che ha cambiato per sempre la vita delle cittadine e dei cittadini aquilani, non possiamo non chiederci se la piena consapevolezza di un territorio ad alto rischio sismico avesse potuto evitare quelle terribili morti. È sicuramente fondamentale lavorare sulla prevenzione e sulla cura del territorio a partire dalla salvaguardia dell'ambiente", le parole dell'europarlamentare Massimo Paolucci. "Il concerto de I Solisti Aquilani ha inteso sollecitare una riflessione capace di ripristinare il rapporto tra uomo e natura e questo è ciò di cui abbiamo bisogno per evitare altre tragedie come quella del 6 aprile 2009".

In questo senso, l’ensemble ha eseguito una versione 'rivisitata' in chiave ambientalista de 'Le Quattro Stagioni' di Vivaldi, che verrà riproposta venerdì 5 aprile presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, a Roma. Il concerto ha offerto al pubblico innumerevoli spunti di riflessione, grazie all’elaborazione di un 'chiaro-scuro sonoro' nell’esecuzione: da un lato, la Natura per com’era, quella descritta da Vivaldi, vitale e incontaminata; dall’altro, la Natura violata come quella che abbiamo troppo spesso di fronte ai nostri occhi e del cui degrado è responsabile l’uomo. Attenzione, ci dicono attraverso la musica I Solisti Aquilani, è il cambiamento che stiamo vivendo senza che ce ne accorgiamo e preoccupiamo in modo adeguato.

Proprio a seguito del sisma che colpì l'Abruzzo, proprio a L'Aquila, è nata l'idea di Daniele Orlando e dei Solisti di far dialogare l'opera vivaldiana con la contemporaneità. Per riflettere e far riflettere sul rapporto uomo ambiente, offrendo una chiave interpretativa delle Stagioni che andasse oltre l'esecuzione tradizionale; perché se Vivaldi descrive con la sua musica una natura incontaminata, ben diversa è l’amara visione di come la Natura sia stata ridotta da un intervento dell’uomo spesso troppo invasivo.

"In un momento di massima attenzione alle risorse del pianeta e di grande preoccupazione per la sua salvaguardia e tutela - ha affermato il direttore artistico dei Solisti, Maurizi Cocciolito - la musica, in queste 'Stagioni', vuole essere esattamente questo: veicolo di trasmissione di un bisogno non più trascurabile. E devo ringraziare tutto il Complesso per questa operazione, ma soprattutto il nostro primo violino e solista Daniele Orlando, fautore e interprete di questo straordinario progetto in ogni suo molteplice riferimento".

Ultima modifica il Lunedì, 01 Aprile 2019 23:12

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